"Insieme a te"

451 22 15
                                    

"Comunque con te.
Comunque vada con te."

Chapter 28

Tutti i sorrisi del mondo sarebbero inutili a nascondere lo sconforto che si è abbattuto su Niccolò.
Lui lo sapeva, sapeva di non aver mai sfiorato Giulia quella maledettissima settimana, ma sperava con tutto se stesso di sbagliarsi.

E questa sua illusione, che con il passare dei giorni si è fatta sempre più intensa, ora gli sta semplicemente presentando il conto.

Oltre ad un saluto a mezza bocca alla dottoressa non è più riuscito a spiccicare parola, nemmeno davanti al pianto disperato di Giulia, appena fuori dalla clinica.
Ha trascorso l'intero viaggio in macchina nel più totale silenzio, ascoltando le sue parole sconnesse e i suoi sensi di colpa, senza però riuscire a consolarla in alcun modo.

In tutti quei giorni che hanno passato insieme le ha ripetuto all'infinito che per lui non sarebbe cambiato niente, ma non è mai stato così.
Ha mentito ad entrambi, forse per non crollare del tutto, ma adesso fatica anche solo a restare in piedi.

Con uno sbuffo entra in casa e sta per sedersi sul divano, ma poi, notando che Giulia ha la chiara intenzione di parlargli, la scansa bruscamente e va a rifugiarsi in camera da letto.
Chiude la porta senza curarsi di fare piano e si lascia cadere sul bordo del materasso, per poi prendersi la testa tra le mani.

Finora si è fatto forza e si è imposto di stare calmo, ma adesso, lontano dallo sguardo dispiaciuto e colpevole della rossa, può lasciarsi andare.

Prima che possa anche solo rendersene conto una lacrima scende a bagnargli il viso e scivola sui suoi jeans, formando una macchiolina scura che, in pochi secondi, viene raggiunta da altre sue simili.

La sua, però, non è né rabbia, né gelosia, né dolore.
È semplicemente quello strano malessere che segue un desiderio insoddisfatto.

Certo, Niccolò non ha cambiato idea rispetto a quella mattina ed è ancora intenzionato a restare accanto a Giulia qualsiasi cosa accada, ma adesso ha la certezza che non si vedrà mai riflesso negli occhi di suo figlio.
E questo, per quanto stia cercando di non darlo a vedere, un po' lo sta rompendo dentro.

Per la rossa, d'altro canto, le cose non stanno andando diversamente.
Ha ascoltato impotente i sospiri silenziosi di Niccolò e quella porta sbattuta con rabbia, ma non ha cercato di fare nulla per cambiare le cose.
Sa che ha bisogno di stare da solo, di pensare al fatto che nulla sarà più come prima.

In silenzio si lascia cadere sul divano e afferra la sua borsa, tirando su con il naso e frugando alla ricerca del foglio dell'esito.
Lo trova subito e lo apre molto lentamente, forse nella speranza di leggerci sopra qualcosa di diverso: in un attimo i suoi occhi scorrono su tutte le premesse, fermandosi su quel "Negativo" scritto in grassetto, stampato accanto ad altre inutili parole.

Lo fissa per un po', mentre nella sua testa si ripresentano prepotenti tutte quelle idee che ha cercato inutilmente di scacciare.
Suo figlio o sua figlia non la guarderà mai con gli occhi vispi e profondi di Niccolò, e Niccolò non avrà mai modo di specchiarsi nei comportamenti di quella vita ancora inconsapevole di tutto questo.

Al contrario, la metà suoi dettagli apparterranno all'unica persona che Giulia sta cercando in ogni modo di dimenticare.

A quest'ultimo pensiero le si stringe lo stomaco, ma il rumore di una porta che si apre, seguita da quella camminata che saprebbe riconoscere anche da bendata, la distrae all'istante.

Niccolò, sommerso dai sensi di colpa per averla lasciata sola in un momento così difficile, ha deciso di raggiungerla in soggiorno e di darle modo di sfogarsi con lui.

"Ehi...scusa per prima. Non volevo fare così." dice sedendosi accanto a lei e posandole una mano sulla gamba, con la voce leggermente roca e abbassata dal pianto.

"È tutta colpa mia." ribatte però Giulia senza nemmeno riuscire a guardarlo negli occhi, tenendo lo sguardo fisso sul foglio di carta che stringe tra le mani.
Quasi si vergogna di quello che ha fatto.

"Non è colpa di nessuno Giuliè."

Niccolò, però, non vuole stare a sentire questo genere di cose.
Sa che Giulia ha sbagliato e che le sue parole, in fondo, non sono poi così lontane dalla realtà, ma un figlio non è mai una colpa.

"Sì invece! Se...se lo avessi lasciato subito, se non fossi stata così idiota da pensare che al mondo ci fosse qualcuno di migliore di te, noi non...mi dispiace Nì. Mi dispiace, scusa..sc-" replica però la rossa tra le lacrime, gesticolando fin troppo e riuscendo addirittura a strappare un piccolo sorriso a Niccolò.

Sa che è il momento meno adatto, ma il significato delle sue parole non poteva lasciarlo indifferente.

"Giulia, ehi...guardami. Non mi importa se non avrà i miei occhi, i miei capelli, o...o il mio carattere. Voglio soltanto dargli tutto l'amore del mondo, voglio...io voglio crescerlo insieme a te." ammette poi lui tutto di un fiato, in una confessione a cuore aperto che lascia entrambi incapaci di reagire.

Con quelle parole le ha dichiarato il suo amore e il suo desiderio di restarle accanto per sempre, ma, allo stesso tempo, ha anche ammesso a sé stesso di non essere in grado di vivere senza di lei.

Accompagnato da questi pensieri Niccolò alza gli occhi nei suoi e la vede sorridere tra le lacrime, decisamente scossa dalle sue parole.

Piano le sorride di rimando e si avvicina a lei, posandole entrambe le mani sulle guance ed alternando velocemente lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra.
Giulia capisce subito le sue intenzioni e, con una sensazione stupenda all'altezza dello stomaco, si avvicina piano al suo viso.
Con le labbra socchiuse abbassa le palpebre e gli porta una mano dietro alla nuca, allontanando tutti i pensieri sbagliati ed aspettando di sentire quelle labbra morbide premere contro le sue, ma non succede nulla.

Niccolò si è immobilizzato a pochi centimetri da lei, come se ci avesse ripensato.

"Devi promettermi una cosa.." sussurra guardandola dritta negli occhi, cercando di trattenersi dal finire quello che ha iniziato.

"..che abbiamo finito di farci soffrire." dice poi con la voce ridotta ad un sussurro, accarezzandole i capelli con la punta delle dita senza mai spezzare il loro contatto visivo.
Ha soltanto bisogno di sentirsi dire di , e Giulia, anche se colta alla sprovvista, non se lo fa ripetere due volte.

Sorridendo annuisce e lo attira completamente a sé, baciandolo piano e stringendogli i capelli tra le dita.
Niccolò chiude gli occhi e si lascia andare, ascoltando il battito del suo cuore che gli rimbomba nelle orecchie e il respiro corto di Giulia che si scontra con il suo, sempre più in fretta.

Assapora con tutto se stesso quelle sensazioni di cui aveva un bisogno terribile, mentre stringe tra le braccia il suo l'unico amore e protegge quell'esserino che, giorno dopo giorno, le cresce dentro.

Rewrite the starsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora