"La amo ancora"

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"Certi amori non finiscono,
fanno dei giri immensi e poi ritornano"

Chapter 5

Sono le sei e mezza di sera quando Niccolò, finalmente, decide di ascoltare la saggia preghiera di Adriano e di uscire dallo studio, per cambiare aria.
Il riccio ha capito subito le condizioni dell'amico quando, a metà del pomeriggio, si era degnato di presentarsi li, e sa benissimo che conciato così non riuscirà a combinare nulla.

"Sta con un altro Adrià"
sbotta il moro sospirando e portando le mani in tasca, per poi osservare distrattamente alcuni uomini che stanno terminando di montare le lucine di Natale, probabilmente come ultimo lavoro prima di tornare a casa.

Non è tardi ma, come ogni inverno che si rispetti, le giornate si sono fatte decisamente corte, ed il desiderio generale è quello di chiudere tutto e rifugiarsi nel calore delle mura domestiche, il prima possibile.
Il desiderio di tutti ma, certamente, non di Niccolò.

"Lo so"
risponde Adriano stringendosi nelle spalle e saltando a piedi pari una pozzanghera, lasciando Niccolò decisamente spiazzato con quelle parole.

"Cosa significa lo so?!"
domanda infatti il moro bloccandosi sui suoi passi e guardandolo con aria interrogativa, anche se, alla fine, non c'è proprio nulla da capire.
Adriano continuava a ripetergli di non andare, che non avrebbe avuto alcun senso e che sarebbe stata solo l'ennesima batosta: era chiaro che lo sapesse già.

"Secondo te?"
domanda il riccio retorico, reprimendo a fatica un sorriso, leggermente divertito dal nervoso che si legge in ogni suo gesto:
"E non ti è mai passato per la testa di dirmelo?"
continua Niccolò alzando di poco il tono di voce, ma, lo sanno entrambi, nelle sue parole non c'è alcuna rabbia.

"Nì guarda come sei conciato, non volevo esserne io la causa"
spiega Adriano ovvio, facendo sciogliere all'istante i muscoli del moro che, a quelle parole, non può far altro che sorridere, rincuorato: non tutti mentono per fargli del male, non tutti vogliono andargli contro ad ogni costo.

Anche quel pomeriggio, quando si è presentato in studio di punto in bianco, dopo una giornata di assenza e di silenzio, era bastata una legittima discussione ed una pacca sulla spalla, per risolvere ogni cosa.
Non sa come farebbe a sopravvivere senza i suoi amici, ed è grato ogni giorno a chissà chi per la loro presenza nella sua vita.
Anche perché, se ci pensa un secondo, sa che senza di loro una vita non ce l'avrebbe nemmeno più.

"E cosa devo fare adesso?"
domanda Niccolò qualche minuto di silenzio più tardi, cercando una sigaretta nella tasca della giacca e portandola alla bocca, sotto lo sguardo leggermente deluso del suo migliore amico:
"Lasciarle vivere la sua vita?"
propone Adriano piegando di poco la testa di lato e dando voce all'unica opzione che, per quanto ovvia, è l'unica che potrà rivelarsi davvero giusta.
Sa benissimo che se Niccolò, testardo com'è, decidesse di andare avanti, ne ricaverebbe soltanto dolore, e non ha alcuna intenzione di permetterglielo.

"Non posso! Io..io la amo ancora Adrià"
ribatte Niccolò abbassando notevolmente la voce all'ultima frase, come se confessare quella piccola parte di lui fosse pericoloso, quasi vietato: non ha mai espresso a parole i suoi reali sentimenti, da quel maledetto pomeriggio li aveva sempre tenuti per sé, ed ora parlarne gli lascia addosso una strana sensazione.

"Lo sai come la penso Niccolò."
si limita a dire Adriano, restando fisso sulla sua idea, nonostante sia rimasto leggermente stupito da quella scarica di sincerità che, da un po' di mesi a questa parte, manca nei loro discorsi, :
"E poi, credi che sarebbe felice di rivederti qui?"
aggiunge qualche istante dopo, voltandosi in direzione dell'amico e scegliendo anche lui la via dell'onestà, sapendo che è l'unico modo per farlo ragionare davvero.

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