Capitolo XVI

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- È importante. - la trascina con sé, senza darle modo di ribattere.

Lasciandomi così con Nagai.

Lasciandomi sola con...

Oh, diamine!

Non c'avevo minimamente pensato!

Ero così presa dal tutto, da non realizzare questo fondamentale dettaglio.

Sora è fuori con le amiche.

Mio padre non è ancora tornato da lavoro ed ora...

Pure Megumi e mia madre stanno uscendo.

Certo, si tratta solo di poco tempo, ma...

Diamine...

Ruri, calmati.

Davvero vuoi agitarti per una sciocchezza del genere, dopo aver saputo di cose ben più sconvolgenti?

Inoltre, questa non è mica la prima volta che resti sola con lui.

Sarà anche che siamo nella mia camera, ma...

Dai.

Un respiro profondo e...

Perché diavolo mi sta fissando?!

- Ti senti bene? Vuoi che vada a prenderti un bicchiere d'acqua? - allunga la mano verso di me, facendomi scattare come una molla.

Cosa di cui però mi pento subito.

Il suo sguardo muta, mentre la mano cade a peso morto lungo il suo fianco.

- Scusa. - distoglie triste lo sguardo.

Maledizione.

Avrà certamente pensato che il mio gesto c'entri con tutti i discorsi fatti fin'ora, ma...

Semplicemente mi sono agitata.

Anche se... perché mi sono agitata?

Davvero, sono stata sola con Nagai in una miriade di occasioni.

Inoltre, nemmeno un'ora fa mi ha pure abbracciata.

Ah...

Sospirando - Sono io a chiederti scusa. -

- Non devi, anzi... - mi sorride, zittendosi.

Le spalle curve, mentre se ne sta seduto ai piedi del letto. Di fronte a me.

Cosa che mi fa realizzare la mia maleducazione.

Sono stata seduta comoda fin'ora mentre lui stava a terra.

E come se non bastasse, ora...

È così giù di corda, quasi più di me.

- Sai... alle medie avevo una ragazza. - sospira - Ero stato io a dichiararmi, ma pure lei era interessata a me, così cominciammo ad uscire assieme. Ero così felice con lei, tanto da desiderare di far tesoro di ogni nostro singolo momento. - mi confida con aria triste.

Cosa che mi fa comprendere dove il suo racconto passato andrà a parare.

- Tutto sembrava luccicare in quel periodo, mi sentivo come perennemente sopra una nuvoletta rosa. Questo però non mi distolse mai da ciò che era più importante, ovvero lei. Ci tenevo così tanto che ci misi più di due settimane per prenderla per mano e... al bacio, beh... a quello non ci siamo mai arrivati. - ridacchia in imbarazzo - Non avevo mai avuto una relazione, prima. Per questo non avevo idea di come avrei dovuto comportarmi o quando sarebbe dovuto essere il giusto momento per fare determinati passi. Lei era un tesoro per me e, come tale, doveva venir trattata con tutti i riguardi. Purtroppo però... a causa di questo mio atteggiamento lei finì per lasciarmi. -

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