- Ciao ragazze, accomodatevi pure. - c'invita ad entrare, felice di vederci.
- Ciao, grazie. Kiraku è già arrivato? - domanda Megu, tirandomi una gomitata.
Cosa che riesce a sbloccarmi - Io e Megumi abbiamo fatto la torta. - gliela porgo, guardandolo a malapena.
- In realtà io ho solo aiutato con la glassa e le decorazioni. - spiega lei, minimizzando il suo operato.
- Che meraviglia, sono certo sarà squisita! - il biondo prende il pacco dalle mie mani, rivolgendosi poi alla mia amica - Kiraku sarà qua a momenti, mi ha telefonato poco fa. Si è preso tardi per fare a sua sorella la treccia... a lisca di pesce? Esiste? -
- S-Sì, è quella che avevo durante la festa per la Moriyama. Ma... probabilmente non la ricordi. - rispondo fin troppo tesa.
Devo rilassarmi, rilassarmi.
Smettere di pensare.
- Certo che la ricordo. Eri così carina quel giorno. Non che di solito tu lo sia meno, ma sono abituato a vederti coi capelli sciolti o con la coda. - mi spiazza.
Ma che cavolo...?
Non avrei dovuto dirlo, dovevo aspettarmi una risposta del genere.
Risposta che attualmente non sono in grado di gestire.
- Comunque... - si guarda le mani, per poi passare ad osservare noi - Tieni un attimo questa. - mi riconsegna la scatola, per poi rubare dalle mie mani il borsone.
Passando successivamente a quello di Megumi.
- Seguitemi. - si volta carico come un mulo.
- Grazie, non serviva prendessi anche le mie cose. - commenta la castana.
- Scherzi? Che padrone di casa sarei, altrimenti? - ride avviandosi alla porta.
- Visto? È come sempre. Vedi di rilassarti pure tu. - la mia amica mi puntella un dito sulla fronte, sussurrandomi tali parole.
Effettivamente... Mitsuo non sembra diverso dal solito.
Cosa che mi lascia addosso una punta d'irritazione piuttosto fastidiosa.
E dire che, se fosse imbarazzato, sarebbe pure peggio per la mia psiche...
Ah... sono proprio incontentabile.
- Uhm? Avete detto qualcosa? - si volta appena.
- No. - scatto - Piuttosto... grazie. - mi rendo conto della mia maleducazione.
- Di nulla. - ci fa strada dentro casa.
Casa che comincio ad osservare seriamente solo in questo momento.
È grande, dal mobilio moderno, ma... non lo so.
Dalla dimora di Mitsuo mi aspettavo più calore.
Questa sembra quasi appartenere ad un'altra persona.
- Hai una casa davvero... imponente. - commenta Megu, mentre lo vediamo poggiare le sacche accanto al divano beige.
- Puoi pure dire fredda. - ride, invitandoci a fare come a casa nostra - I miei sono a lavoro e non torneranno prima di domani pomeriggio. Perciò... rilassatevi. - spiega.
- In questo caso... dove posso mettere questa? - domando, ricordandogli del dolce ancora tra le mie mani.
- Oh, giusto. La cucina è di... - suona il campanello - Dev'essere Kiraku. -
- Se non è un disturbo vado io. - si offre Megumi.
- Certo, il secondo bottone del citofono è quello per aprire il cancello. - le sorride, per poi rivolgersi a me - La cucina è di qua. -
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Due Come Noi
RomanceLa Fata Eterea ed il Principe del Sole. Così la gente ci chiamava. Tutti a farsi mille castelli in aria su come dovevamo essere per loro. Quasi nessuno interessato a scoprire i nostri veri caratteri. Ed è così che tutto è iniziato tra noi. Per sfug...