Capitolo XVII

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- CHE COSA??? - urla Megumi, in camera mia.

Come una molla scatto verso di lei, tappandole la bocca - È tardi, non urlare. Sora potrebbe irrompere qua incazzata o potresti svegliare i miei. -

È sera tardi e Nagai se n'è tornato a casa da ormai un paio d'ore, mentre Megu... lei ha deciso, sotto mio invito, di restare a dormire da me.

Pensava l'avessi invitata perché non me la sentivo di star sola, dopo la scioccante rivelazione sul mio passato.

Certo non si aspettava che le avrei rivelato io qualcosa di altrettanto sconvolgente.

Ovvero il quasi bacio di Nagai.

- Tu non puoi sganciare bombe del genere ed aspettarti che non urli. - leva la mia mano, guardandomi scioccata - Cioè... dai! Tu... lui... voi... diamine! Ed io che temevo di tornare a trovarti in lacrime a causa dello sblocco dei ricordi. Invece... stavi amoreggiando alla grande! Tanto da non pensare neanche di striscio a quello stronzo, brava ragazza! - mi batte una mano sulla spalla.

- I-Io non stavo amoreggiando! Ha fatto tutto lui. - mi metto sulla difensiva.

- Potresti ripeterlo? Però solo dopo avermi ripetuto cosa stavi facendo prima che lui t'afferrasse la mano. - ghigna maligna.

- Megu...!! - mi copro la testa col cuscino, gettandomi sul letto in imbarazzo - Non prendermi in giro! Ancora non capisco che diavolo mi sia preso. -

- Come non lo sai? Mi prendi in giro, spero. - sento lo sguardo stizzito di Megumi su di me, senza nemmeno doverla guardare per davvero.

"Come non lo sai?" ripeto a me stessa, sospirando.

Mentirei a dire che non mi è venuta nemmeno un'idea, ma... andiamo.

Non è possibile.

È probabile che io, semplicemente, mi sia protesa verso di lui solo per consolarlo.

Come Nagai stava per fare poco prima con me.

Già... quasi certamente è...

Uhm...

Che cavolo.

Perché non posso mentire nemmeno a me stessa?

Insomma, non posso autoconvincermi di qualcosa? Almeno per un po'.

Fino a quando non avrò fatto chiarezza in tutto questo groviglio folle di pensieri, notizie, realizzazioni ed emozioni.

Ah...

Avrei bisogno di una vacanza.

Lontana da tutto e tutti.

Un bel posto calmo e silenzioso, che mi permetta di far mente locale.

- Ruri? - Megumi riporta la mia attenzione su di lei.

- Che c'è? -

- Sono davvero felice per te. - poggia una mano sulla mia spalla, con tono estremamente dolce.

Voltandomi e liberandomi del cuscino, la fisso confusa - Felice per cosa? Non pensare che il gesto di Nagai ci abbia fatti diventare una vera coppia, per favore. La cosa non era consensuale da ambedue le parti. -

- Ruri... non parlare come fosse un molestatore, povero. - ridacchia - Se tu gli dicessi chiaramente no, ti starebbe accanto solo come amico. Se non addirittura come semplice conoscente. -

"Semplice conoscente..."

Una stretta al cuore mi fa portare le mani al petto.

- Ruri? -

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