Capitolo XXIX

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- No, Megu. Non vengo. - scuoto il capo con decisione.

- Non fare la bambina, Ruri! Non puoi tirarti indietro da un impegno preso. - mi tira per un braccio, mentre con l'altro cerco di aggrapparmi al comodino.

- Sì, invece. Sto male. Non vedi che colore verdastro che ho? Se venissi rischierei di far ammalare tutti. Anzi... pure tu dovresti starmi lontana. - continuo la mia sceneggiata.

- Oh, ma la vuoi piantare? Tu verrai a festeggiare il nuovo anno con noi, dovessi portarti a casa di Nagai con tutto il mobilio della tua camera! -

- Megumi... tu non capisci! - riesce a sganciarmi dal comodino, finendo per cadere di sedere assieme a me.

- Ahio! - si lamenta guardandomi in cagnesco - Dovevi pensarci prima di regalargli, praticamente, una dichiarazione spray. Ora è tardi, perciò... metti da parte l'imbarazzo e scendi in cucina con me. Dobbiamo preparare la torta, prima di prepararci. -

- Non posso! - mi copro il volto con le mani - È troppo imbarazzante. Non credo di riuscire a vederlo, figuriamoci stare con lui tutta la serata... fino a domani! -

- Ruri... capisco tu ti senta in estremo imbarazzo, lo sono pure io per te, ma... oramai è fatta. E tu ti stai comportando in maniera esagerata, quasi non sembri te stessa. - sbuffa - Tanto più che... da ciò che so, lui nemmeno ha ben capito come deve interpretare il tuo regalo. -

- Così non mi aiuti. - la guardo, attraverso le dita.

Dopo tutta la fatica che ho fatto a trovare il coraggio per dargli il regalo... lui non sa come interpretarlo?

Seriamente?

Ma si può essere più ottusi?

- Non giudicarlo. Tu pensavi che gli piacessi io. - Megu mi punta contro un dito.

- Ma come... io non ho detto nulla! - rimango di sasso.

- I tuoi occhi parlavano chiaro. - annuisce.

A volte mi spaventa il suo lato sensitivo.

Sembra che io non possa nasconderle nulla.

- Comunque... io stasera non vengo. - incrocio le braccia, guardandola convinta.

- Perché? - inarca un sopracciglio.

- Lo sai il perché. - non capisco la domanda.

- Ripetilo. -

- Perché vuoi che lo ripeta? -

- Se vuoi restare a casa, devi almeno provare a convincermi in maniera più seria. -

- Brutta... - mi mangio il seguito dell'insulto.

Sa quanto ho faticato a raccontarle la storia, motivo per cui... sta cercando di farmi demordere per sfinimento.

- Volevi dire... "Grazie per l'opportunità, mia cara amica"? Non c'è di che. - mi osserva con aria soddisfatta.

- Non posso venire. Finirei per comportarmi in modo strano, lo so. - sospiro, cercando di toccarla a pietà - Proprio ora che avevo cominciato a fare passi avanti. -

- Tu ti comporti sempre in maniera strana. Non ci farà caso. - agita una mano per minimizzare - Inoltre, proprio perché stavi facendo progressi... non devi demordere. Come ti dicevo, non è riuscito a comprendere cosa volevi dirgli con quel regalo. -

- Ma... come diavolo è possibile? Il discorso sui profumi l'aveva tirato lui in ballo. - afferro il peluche di Mokona, stringendolo a me.

Ok che gli ho sempre detto di preferire i ragazzi immaginari a quelli reali, ma... davvero non si è reso conto del mio cambio di atteggiamento nei suoi confronti?

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