Capitolo XXXIV

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- N-Nagai! - sbianca lei.

- Se non te ne vai immediatamente... m'impegnerò con tutto me stesso per farti espellere. - sento l'ira nella sua voce.

- N-Non capisci! Lei ti sta solo usando! -

- Sono forse stato poco chiaro? - tuona, facendola sussultare.

- Nagai io... - serra le labbra, lanciandomi un'occhiata di fuoco prima di scappare lontano.

Quanto rancore in una ragazza così giovane.

Per un attimo mi ha ricordato il tipo incontrato di fronte al supermercato.

Quando ha sollevato la mano per schiaffeggiarmi... i suoi occhi... erano uguali a quelli di quell'uomo.

E come quel giorno... pure stavolta sono stata salvata da Mitsuo.

Il quale, però, non sta parlando per smorzare la tensione del momento, come fece quel giorno.

No.

La sua mano è ancora stretta sulla mia spalla.

Lo sguardo fisso di fronte a sé.

Le labbra serrate in una smorfia di rabbia molto poco da lui.

Silenzioso come non mai.

- Mitsuo...? - lo chiamo dubbiosa.

Che dovrei fare o dire?

"Mi dispiace che la tua ex sia una tale stronza"?

Forse dovrei buttarla sul ridere "Sembrava un personaggio degli anime che guardavo da piccola. Di quelli che diventavano tutti rossi, quando s'arrabbiavano."

No... pessime idee.

Mitsuo, ora come ora, è decisamente troppo arrabbiato. Per qualunque cosa io abbia in mente di fare.

- Si può sapere che ti è saltato in testa? - esordisce in fine.

- Eh? - mi volto un po', guardandolo confusa.

- Non avresti dovuto parlarle così. Volevi forse venir picchiata? - ringhia, abbassando per la prima volta lo sguardo nel mio.

- Un attimo... sei arrabbiato, con me? - lo fisso allucinata.

- Certo che sì. - mi sorprende, tirandomi a sé in un forte abbraccio - Ti sei comportata in maniera estremamente sconsiderata. Sarebbe potuta andare molto peggio di com'è finita. -

Nascondendo la testa nell'incavo del mio collo - Quando non ti ho vista arrivare al club... ho avuto un brutto presentimento, ma sarei dovuto intervenire prima. -

- Che stai dicendo? Sei... arrivato al momento perfetto. Anche se... me la stavo comunque cavando alla grande. -

- Stava per prenderti a schiaffi. - ringhia, stringendomi più forte.

- Ohi, così mi fai male. Non respiro. - lo tiro per una manica - E... con questo? Credi forse che non mi sia mai trovata in situazioni del genere? -

- È stata tutta colpa mia. - si aggrappa a me con fare quasi disperato, preoccupato.

- Mitsuo... - sospiro - Come puoi darti la colpa per la pazzia di quella ragazza? Mi dispiace dirtelo, ma in verità lei non voleva te... come non ce l'aveva con me perché stiamo assieme. Lei desidera solo ottenere attenzioni e scoprire di non poterle avere da chi per lei era una certezza... l'ha fatta impazzire. Ti ha visto diverso, felice e questo non le è andato bene. Probabilmente credeva di trovarti single ed ancora in preda alle pene d'amore per la vostra rottura. - lo stringo a mia volta.

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