Capitolo VII

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- Giuro, non ti sto tradendo. Ciò che vedrai oggi è solo il mio gesto di gratitudine verso un amico. Nel mio cuore ci sei solo tu, ricordalo. - sospiro verso l'immagine del mio sfondo.

Raffigurante il mio adorato amato.

- Ruri... ti prego. Che fai? - la mia amica mi guarda storto, mentre procediamo verso scuola.

- Rassicuro il mio ragazzo, che domande. - ripongo il cellulare nella cartella, sostenendo senza vergogna lo sguardo della ragazza.

Adoro i primi minuti di cammino verso l'istituto.

In questo breve tratto di strada posso essere me stessa senza paura e senza rischio d'incontrare altri compagni.

- Il tuo ragazzo è "l'amico" a cui porgerai il tuo gesto di gratitudine. -

- Volevi dire... il mio finto fidanzato. Non confondere le cose. -

- Ah... e dire che mi ero emozionata così tanto quando mi hai raccontato di ieri. - è lei a sospirare stavolta.

- Ancora non capisco perché tu ti sia agitata così tanto. Ho solo incontrato per caso Nagai, finendo per errore ad averlo in casa a cena. -

Uso il tono più pacato che riesco a recuperare dal mio stato d'animo, perché...

Parlo parlo, ma ancora non mi capacito del tutto.

La giornata di ieri è stata un susseguirsi di vicende, una più folle dell'altra.

Nessuna delle quali mi sarei mai aspettata di vivere.

Soprattutto l'ultima... quando mia madre ha invitato Nagai a cenare ancora da noi, in futuro.

Così da poter conoscere pure mio padre e Sora. I quali erano rispettivamente ad una cena di lavoro e fuori con le amiche.

Sora, tra l'altro, ha pure fatto incavolare mamma. Visto che ha avvisato tardi della sua assenza, quando quasi era in tavola pure per lei.

- Non importa se tutto è stato un susseguirsi di casi. Ciò che conta è a cos'hanno portato. Grazie ad essi hai fatto pace con Nagai, siete ufficialmente diventati amici, ha cenato da te, conosciuto tua madre e... oggi pranzerà con un pasto da te cucinato. Ah... sono così emozionata! Il passo verso il matrimonio si fa sempre più breve! - saltella gasata.

Ah... altro che emozionata.

Io sono dispiaciuta per quel povero biondo.

- Megu, non dire così. Se Nagai ti sentisse sarebbe un duro colpo per lui. -

- Hai ragione. Si gaserebbe troppo. E poi... o finirebbe per svenire per eccesso di emozione o ti starebbe addosso ancora di più, facendoti così allontanare. Ed io non voglio assolutamente questo, dopo tutta la fatica che ha fatto per ottenere la tua fiducia. -

- Megumi, ma io non intendevo questo... insomma, davvero ancora credi che sia io quella che gli piace? - sbuffo cercando di mitigare il suo assurdo entusiasmo.

- Certo che sì. -

- Ma non è così. Te lo posso assicurare. -

- Ah... cielo! C'è un limite anche all'ottusità, ragazza. - si blocca di colpo, parandosi di fronte a me.

Con un dito puntato contro il mio naso - Se sei così convinta che sia io ad interessargli... perché non glielo domandi direttamente? Ora siete amici e non avrà problemi a confidarsi, se lo chiedi con gentilezza. -

- Restano comunque affari personali. Non me la sento di fare certe domande e... levami questo dito da davanti. - sposto la sua mano con fare brusco.

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