Capitolo VIII

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"Hai forse paura di sentire la sua risposta?" la voce di Megumi rimbomba nella mia testa, mentre qualcosa dentro di me s'incrina.

- Aomori... sicura di star bene? - lo sguardo preoccupato di Nagai mi scruta attentamente.

- Certo... certo che sì. - scuoto il capo, per ridestarmi dallo stato confusionale - Dicevamo? -

- Beh... non lo so. Mi stavi per porgere una domanda. -

Paura...

Che cavolata.

Perché mai dovrei temere la sua risposta?

Mica sono interessata a Nagai, perciò...

- Non ce n'è più bisogno. In fondo conosco da me la risposta. - gli sorrido, calma.

- Eh? Scusa, ma credo di essermi perso qualche passaggio. -

- Volevo chiederti se ti piace Megumi, ma non serve domandarlo. Sono a conoscenza dei tuoi sentimenti per lei. - gli batto una mano sulla spalla, prima di entrare in aula.

Il mio tentativo è quello di sembrare naturale, ma... davvero.

Qualcosa in me non va.

Dentro nel mio cuore e pure nella mia testa... sento come una strana tensione addosso.

E la cosa più singolare è che... quest'ansia ingiustificata mi pare inspiegabilmente familiare.

- Aspetta... che?! - mi segue lui, sbarrando gli occhi.

- Non serve che lo neghi. È palese la cosa e... sta tranquillo. Non farò la spia, è giusto che sia tu a rivelarle cosa provi. Solo... potresti darmi un preavviso, quando sarà il momento? Dobbiamo elaborare un piano per risolvere la nostra situazione. - rifletto, realizzando fastidiosamente che il senso di agitazione sta crescendo in me.

- Ma che diavolo stai dicendo? - tenta di voltarmi verso di lui, ma... a quel gesto tutto crolla.

La mente va come in tilt.

La vista mi si annebbia.

Il respiro mi si mozza, mentre il volto di Nagai cambia. Per un solo istante.

Per un attimo, il mio amico, mi era parso qualcun altro.

Staccando di scatto la sua mano, mi allontano. Tentando di far ricorso all'ultimo sprazzo di lucidità che sento avere in me.

- Non fare il timido, non è da te. Comunque... mi sono ricordata di dover fare una cosa. Scusa, dovrai pranzare da solo. - lo aggiro uscendo di volata dalla stanza.

Alle mie spalle lo sento chiamare il mio nome, ma non ho intenzione di fermarmi.

E nemmeno di voltarmi od ascoltarlo.

Ho solo bisogno... di calma.

Sì, calma.

Per riprendere possesso di me stessa.

Per poter respirare.

Perché... non capisco che sta accadendo.

Cos'è questa strana sensazione che non mi vuole abbandonare?

Che tutto dipenda dall'aver conosciuto Nagai?

Questi due mesi sono stati così strani.

Pensavo che mi avrebbero portata a vivere una vita più serena, potendo proseguire come sempre, ma con più libertà.

Invece... ho finito per farmi condizionare dal suo carattere.

Mi sono esposta.

Sono diventata sua amica, cosa che mi ha fatto abbassare la guardia ed ora...

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