Capitolo XIX

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- Nagai? - osservo il nome sullo schermo, ancora.

Che strano.

È la prima volta che mi telefona.

Che abbia sbagliato numero?

Certo però... che tempismo.

Non ero pronta per sentirlo, proprio ora.

- Pronto? - sospiro mentalmente.

- Ciao Ruri. Scusa il disturbo. - la sua voce è così vicina...

Fa uno strano effetto.

- Che succede? Avevi bisogno di qualcosa? -

- No, cioè... circa. Oggi hai avuto la visita dal medico, vero? -

- Sì. - sussulto. Realizzando il motivo della sua chiamata.

- Com'è andata? Come stai? - lo sento palesemente preoccupato.

Così tanto da... farmi sorridere.

Se chiudo gli occhi posso quasi vederlo.

Col cellulare in mano, seduto, ma agitato al punto da non riuscire a star fermo.

Ed il viso leggermente arrossato.

- Bene. Tutto ok, non... non c'era bisogno ti preoccupassi tanto. Potevamo parlarne domani. - mi arriccio su un dito una ciocca di capelli.

Più lo ascolto parlare più mi sento... a disagio.

È come averlo costantemente accanto, a sussurrare al mio orecchio.

Forse dovrei mettere in vivavoce.

- Scusa, se non ti avessi sentita oggi... non sarei riuscito a mettermi a studiare seriamente. - ridacchia.

Risata che...

Dannazione.

- Il mio viso... - incontro il mio sguardo nello specchio, rimanendo come una scema a fissarmi.

Perché diavolo sono arrossita?

- Come? Che ha il tuo viso? - realizzo di aver parlato ad alta voce.

- N-Nulla. Credo stia per spuntarmi un brufolo. - mento spudoratamente.

- Sono certo sarà un brufolo adorabile, quanto la padrona. - mi spiazza.

Che cavolo...?

- È forse un complimento? -

- Ovvio che sì. - ribatte serio.

- Cielo, solo tu puoi uscirtene con frasi così strane. - scoppio a ridere - Ti conviene lavorarci ancora su, se vuoi davvero raggiungere il mio... -

- Il tuo? - il tono di voce muta.

Mentre mi gelo sul posto.

Merda.

Ho parlato di getto, senza riflettere.

Dannazione...

Ho abbassato la guardia, di nuovo.

- Ruri, il tuo... cosa? - m'incalza ancora, con fare più profondo.

- O-Ora devo andare. Come te, pure io devo mettermi a studiare. E, visto che mi hai chiamata solo per sapere come sto, possiamo chiuderla qua, no? -

- Eh? Ma io... - non lo lascio proseguire - Ci si vede domani, ciao e... grazie. - aggancio prima di dargli modo di dire altro.

Ah...

Come sono idiota!!

Come ho potuto abbassare la guardia in una maniera del genere?

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