Capitolo XL

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- Grazie Ruri, davvero. Sono andato in panico quando non l'ho visto tra le mie cose. - Mitsuo mi ringrazia per la milionesima volta, per il suo telefono restituito.

- Ti ho già detto che dovresti ringraziare tuo fratello, è stato lui a portarmelo. Ti era caduto dalla tasca quando ti sei addormentato in macchina, al ritorno. - scuoto il capo - Non capisco come tu abbia fatto ad addormentarti, ti sei alzato quasi a mezzogiorno ieri. -

- Ho faticato... a prendere sonno. - distoglie all'istante lo sguardo, attirando la curiosità malandrina di Megumi e Sakurai.

- Oh? E come mai? - scatta Megu, interessata.

- A volte soffro d'insonnia. - mente spudoratamente, senza considerare che con noi c'è qualcuno che lo conosce fin troppo bene.

- Ma se sei il tipo di persona che si addormenta appena tocca il cuscino. Non sono quasi mai riuscito a chiacchierare con te, quelle rare volte in cui ti fermavi a dormire da me da piccoli. - sbuffa il suo amico.

- Le persone negli anni cambiano, sai? - prosegue lungo il tragitto verso scuola, cercando di non incrociare i miei occhi.

Consapevole del fatto che so la causa della sua "insonnia".

- Non tu. Comunque... perché invece di chiamarti a casa ha telefonato ad Aomori? - cambia discorso il ragazzo, per il sollievo del suo amico.

Ieri, poco dopo essere arrivata a casa, ho ricevuto una chiamata dal telefono di Mitsuo.

A primo impatto pensavo di essermi dimenticata qualcosa da lui, ma portato il cellulare all'orecchio non è stata la voce del mio ragazzo a raggiungerlo.

Spiegata la faccenda ho raggiunto Shuji alla stazione dei treni, nella via principale, dove ho recuperato il telefono di Mitsuo. Ringraziando, istintivamente, il fratello per il disturbo.

- Non voleva rischiare di sentire i nostri genitori. Però... - si volta verso di me - Poteva comunque evitare di scomodare Ruri. -

- È tornato qua solo per riportarti il telefono, dovresti ringraziarlo invece di criticarlo per una sciocchezza. - scuoto il capo.

- Ha ragione. - annuisce Sakurai - Poteva benissimo lasciarti senza fino al suo prossimo momento libero e sai che non ne ha spesso. -

- Non lo sto criticando, anzi. È stato davvero fin troppo gentile, probabilmente avrà pensato che poi avrei faticato a contattarti. - mi osserva - Ho solo detto che avrei preferito andare io da lui, senza occupare il tuo tempo libero. -

- In tutto ci avrò messo trenta minuti, contati. Non è che io abbia perso ere della mia vita. -

- Trenta minuti? Per andare in stazione, da casa tua? Ma che strada hai fatto, il giro panoramico del quartiere? - Megu sbarra gli occhi allucinata.

- Ma che hai capito... il percorso mi ha occupata poco. Per il resto sono rimasta un po' a parlare con Shuji. -

- Eh? Questo è tradimento, amico! E col tuo stesso fratello! - Sakurai scherza, battendo una mano sulla spalla del biondo.

- Tradimento? Ma figuriamoci. Ruri non farebbe mai una cosa del genere. È troppo onesta come persona, poi... - arrossisce - Mi ama immensamente per poter anche solo vagliare l'ipotesi di un tradimento. - si agita sul posto.

- Mitsuo... come puoi uscirtene con cose così imbarazzanti in maniera così naturale? -

- La dolcezza di Nagai è uno dei suoi punti forti. Senza di essa come potrei bearmi di questo? - Megu mi afferra per le spalle, ridendo.

- Eh? Che? -

- Effettivamente è divertente. - concorda Sakurai, mettendomi ancora più in confusione.

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