Non appena entrati, Osrick percepì una folata di vento che sembrava pregna di un qualcosa di sovrannaturale.
-Dobbiamo sbrigarci!- esclamò improvvisamente ed aggiunse:
-La stessa magia applicata sulle sbarre si diffonde all'interno tramite l'aria, per far in modo di mantenere il proprio potere-.
-Ma questo vuol dire che anche noi potremmo caderne vittima?- chiese alquanto preoccupata Joy.
Osrick annuì col capo, ma poi porse un amuleto alla ragazza:
-Con questo guadagnerai del tempo- iniziò a spiegarle, facendole indossare quell'oggetto.
-Ma Osrick, non puoi!- esclamò Andronikos, mentre cercava di togliere a Joy l'amuleto.
Dafnicus intervenne, fermando Andronikos e aggiungendo -Invece di perdere tempo qui, andiamo a cercare i suoi genitori.
I quattro si divisero, sperando di raggiungere il prima possibile il loro obiettivo: Andronikos e Dafnicus erano protetti da quella illusione grazie ai loro amuleti, ma Osrick era protetto solo fino ad un certo punto e così come Joy, sarebbe presto caduto vittima di illusioni.
Dopo un po', riuscirono a raggiungere la loro destinazione, ma a trovare i genitori di Joy, fu Joy stessa.
Fu pervasa da un misto di emozioni quando li rivide provò il desiderio di andare da loro per potergli parlare, cercando di farsi riconoscere. Resistette al suo impulso, ricordando le parole dei guardiani che l'avevano accompagnata e osservò per un secondo il loro comportamento: lavoravano come avevano sempre fatto, ma c'era qualcosa di strano nei loro atteggiamenti. Decise di tornare indietro e vide che era giunto già Dafnicus.-Li ho visti!- esultò per un momento e Dafnicus richiamò gli altri con la mente.
Non appena giunsero anche gli altri, Dafnicus si rivolse a Joy e le spiegò -Credo sia meglio che tu ora vada!-.
Joy non voleva lasciare nuovamente i suoi genitori dopo averli ritrovati, ma bastò uno sguardo di Dafnicus che le fece notare lo stato di Osrick: senza l'amuleto resistere a quella illusione era molto difficile.
Joy allora annuì e cercò di restituire l'amuleto ad Osrick, ma lui decise di accompagnarla all'uscita, per evitare che potesse cadere vittima di quell'incantesimo. Joy annuì a testa bassa e iniziarono ad incamminarsi in silenzio verso l'uscita.
-Stai tranquilla!- esclamò Osrick e dopo averle rivolto un sorriso, aggiunse -Riusciremo a farli ritornare in sé-.
Joy sperava che potesse realizzarsi questo desiderio, perché era da tanto che cercava di riavere la sua famiglia e le sembrava la sua unica opportunità per riuscirci. O magari questa era un'altra illusione? Forse lei era ancora all'esterno di quelle sbarre ed era caduta vittima di un'allucinazione?
Scrollò la testa e cercò di concentrarsi su ciò che doveva fare e sapeva che doveva crederci fino in fondo.-Credi che sarà possibile?- chiese ad Osrick, che si limitò ad un cenno positivo del capo. Joy uscì dal cunicolo e, su consiglio di Osrick, andò a casa sua, dopo avergli restituito l'amuleto. Osrick sembrò rigenerarsi e corse verso i suoi compagni.
-Non dimentichiamoci per cosa siamo qui!- esclamò Andronikos, indicando con lo sguardo quel punto in cui sembravano essere assorbiti i sentimenti negativi.
-Durante il mio giro ho notato che è un'enorme illusione ripetuta all'infinito, quindi ci sono vari punti da cui viene assorbita tutta questa energia e distruggerne uno sarebbe inutile. Inoltre una volta fatto ciò, attiveremo l'attenzione e ci ritroveremmo a dover combattere contro un vero e proprio esercito. Questo potrebbe incrementare ancora più il potere del nostro nemico- spiegò Dafnicus.
Osrick li osservò attentamente e per un momento si sentì un po' a disagio ad essere l'unico che pensava alla promessa fatta a quella ragazzina.
-Una simile illusione, per quanto chi la lancia sia un mago potente, ha bisogno di un canalizzatore. Quello che dobbiamo fare è trovarlo- disse Osrick ed aggiunse:
-Prima prendiamo i genitori di Joy e portiamoli a casa sua, poi io cercherò di capire quale tipo di magia è stata fatta, così potremo scoprire più facilmente la cura-.
Andronikos e Dafnicus temettero per un momento che Osrick avesse perso di vista il vero obiettivo, ma ripensandoci, si convinsero che fosse l'idea migliore. I tre si avviarono verso il luogo che Joy aveva indicato e presero con sé la famiglia di Joy.
Uscirono da quello scolo e li portarono a casa. Joy fu molto felice di vedere che la loro missione aveva avuto successo, ma l'entusiasmo si smorzò nel momento in cui vide che i genitori sembravano ancora in trance e ripetevano continuamente le stesse frasi di accoglienza all'hotel, quasi come un disco rotto.
-Allora noi andiamo!- esclamò Dafnicus, mentre Osrick legò i genitori di Joy sul loro letto.
Joy iniziò a piangere, ma Osrick cercò di confortarla:- Non ti preoccupare, troveremo una cura!-. Joy aveva grande fiducia in quell'uomo e lo abbracciò.
Joy era stata così in pensiero per i genitori che non si era fermata ad interrogarsi su alcune cose, ma ora, avendoli davanti in quelle condizioni, iniziò a farsi qualche domanda.
Osrick percepiva ciò che stava pensando e sperava di riuscire a rimediare ad alcuni errori, come il fatto di averle dato l'amuleto e aver parlato di alcune cose che potessero farle sospettare di loro e del loro operato.
-Signore, potrebbe parlarmi di questo amuleto?- gli disse, cercando di capire perché fosse così speciale.
-Questo amuleto appartiene alla mia famiglia da generazioni. Lo trovò un mio antenato e si dice che difenda dal male chi lo indossa. Lo tengo da così tanto che inizio quasi a crederci- disse, portando una mano alla nuca e facendo un sorriso, che sembrava quasi da bambino.
-Quindi è un porta fortuna?- chiese Joy, con una certa delusione nella voce. Osrick sapeva che presto avrebbe dovuto cancellare dalla sua mente quel ricordo e per farlo al meglio doveva cercare di essere distaccato nei suoi confronti.
-Allora, mi servono alcune cose per cercare di guarirli- disse, dopo una breve pausa e chiese a Joy cose difficili da trovare, in modo che avesse tempo per poter analizzare i suoi genitori.
-Vado!- esclamò Joy, lasciando solo Osrick a cercare di farli guarire.
Osrick pose la sua mano destra sul capo della mamma di Joy e cercò di vedere nella sua mente. Riuscì a vedere come tutto ebbe inizio, ma la sua visione era disturbata dall'immagine di qualcosa che lui aveva conosciuto, qualcosa che c'era nel suo viaggio attraverso il passato. Riuscì a capire quale magia era stata realizzata, ma sapeva che debellarla non sarebbe stato facile. Mentre era perso in quei pensieri, giunse Joy, che chiese delle notizie.
-Per ora la cosa migliore è preparargli una tisana, dopodiché io dovrò andare nuovamente in quel luna park, per poter capire se sono stati esposti a qualche erba particolare-.
Joy lo osservò e poi si offrì di seguirlo, ma Osrick le disse che doveva occuparsi di loro.
-Allora aspetterò il vostro ritorno- disse e si avvicinò ai suoi genitori, con gli occhi bagnati dalle lacrime, mentre guardava la figura di Osrick uscire da quella porta.

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LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'
ParanormalSono passati 15 anni dalla guerra contro Keila. Hope ha sviluppato i suoi poteri di guaritrice ed ha avuto un fratellino di nome Michael , che presto presenterà il potere strabiliante di condizionare i sentimenti altrui. Sfortunatamente quella pace...