CAPITOLO 3: I DESIDERI DEI FIGLI

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-Raccontaci un po' come è stato il tuo primo giorno di scuola: gli altri bambini sono stati buoni con te?- chiese Malcom per cercare di comprendere cosa stesse accadendo. -Sì, sono stati tutti veramente molto bravi e pronti ad aiutarmi: mi hanno fatto scegliere anche i giochi e mi hanno insegnato alcuni trucchi-. Per un momento a Malcom si illuminò il volto e così gli chiese se si trattasse di trucchi magici. -No, solo delle piccole illusioni ottiche-. Malcom si mostrò felice per ciò che suo figlio gli stava raccontando, dopodiché gli propose di andare a trovare i suoi nonni. -Sì, mi farebbe piacere rivederli: nonna mi aveva promesso di mostrarmi il suo potere e il nonno doveva farmi fare una corsa portandomi sulle sue spalle. Purtroppo non abbiamo avuto molto tempo e poi ci sono stati questi ultimi 4 giorni di plenilunio, durante i quali non hai voluto farmi andare-. Michael non era all'oscuro del fatto che sua nonna fosse un lupo e suo nonno un vampiro, ma ignorava completamente che durante la sua trasformazione di lupo, Elizabeth non sarebbe stata in grado di controllarsi neanche nei confronti delle persone che amava di più. -Allora andiamo immediatamente!- esclamò, desideroso anche lui di andare dai suoi genitori, specialmente ora che potevano stare insieme: infatti avevano utilizzato una parte del potere che si era creato con la nascita di Michael per rendere Mirko un vampiro con le stesse caratteristiche di Malcom, vale a dire che non aveva alcun problema ad esporsi alla luce solare. L'operazione non fu per niente semplice, perché non appena gli tolse il suo vampirismo, Mirko iniziò ad invecchiare velocemente ed infatti divenne più vecchio di 2 anni. Fortunatamente fece in tempo a renderlo nuovamente immortale e così riuscì a permettere ai suoi genitori di ricongiungersi. Non appena si ritrovarono dai nonni, Elizabeth prese il suo piccolo nipotino fra le braccia ed iniziò a giocare con lui. Mirko sorrise nel vedere quella scena così dolce, soprattutto perché Elizabeth era stata veramente male dopo la sua ultima trasformazione e lui non era riuscito a farla reagire. Dopo un po' anche lui iniziò a giocare con il suo nipotino e trascorsero così tutto il pomeriggio. Intanto Hope era all'ospedale e curava in una maniera eccellente tutti i pazienti, anche quelli che erano feriti mortalmente. Tuttavia questo portava ad usare parte della sua stessa energia, per cui ritornò prima a casa. Una volta giunta lì, Nancy si diede da fare per prepararle la sua merenda preferita. -Sicuramente sarai stanca- disse Nancy e dopo averle indicato il divano la invitò a sdraiarsi. -Grazie mamma- disse lei e Nancy iniziò a osservarla molto attentamente: oramai era una diciassettenne ed era diventata bellissima. Temeva questo suo crescere, perché era convinta che Hope potesse lasciarla, quindi cercava di godersi ogni attimo che aveva a disposizione. -Come è andata la giornata?- le chiese porgendole il piatto ed Hope, fra un boccone e l'altro, rispose -Beh, a scuola ci hanno insegnato molte cose interessanti e all'ospedale sono riuscita a guarire due persone in fin di vita-. Il tono di Hope tradiva un desiderio che lei aveva sempre avuto e che Malcom aveva captato grazie al suo potere di leggere la mente: lei voleva vivere con gli umani, libera da tutte quelle responsabilità, che sembravano pesare sulle spalle. Nancy all'inizio non aveva compreso quanto fosse importante per lei, ma osservandola giorno dopo giorno, si era resa conto che quello stile di vita la stava opprimendo. -Sai Hope, pensavo che magari potremmo andare per una settimana a casa di una mia amica, la signora Nathalie. Lei si è trasferita da poco in Italia, più precisamente a Napoli ed ha 2 figlie di 10 anni, oltre un maschietto di 18- disse Nancy, cercando una sua reazione. -Sì, mi sembra interessante- disse Hope, con un tono per niente entusiasta. -L'unica cosa a cui dovrai prestare attenzione è di non utilizzare i tuoi poteri magici, perché non sanno nulla su di noi-. -Vuoi dire che sono umani?- chiese Hope con appena un filo di voce e strabuzzando gli occhi e non appena sua madre fece un cenno positivo con la testa, il suo volto sembrò quasi illuminarsi, sebbene cercò di mantenere un certo contegno. -Quando avete pensato di partire?- chiese cercando di non tradire la sua agitazione, ma era chiaro che si stava per realizzare uno dei suoi più grandi desideri. -Dobbiamo parlare ancora io e papà per decidere questi dettagli, anche perché con i nostri impegni e con i tuoi, può essere piuttosto complicato. Inoltre non bisogna dimenticarsi che Michael è ancora piccolo e potrebbe tradire il nostro segreto. Credo sia meglio mettere tutto in ordine prima della nostra partenza, anche se non ci vorrà molto per quanto riguarda noi: oramai il nostro lavoro di supervisione si è ridotto notevolmente, ma dobbiamo stabilire di quanto e credo ci vorrà solamente qualche giorno. Per l'ospedale invece...- stava per chiedere ed Hope l'anticipò -Beh non è un grande problema, visto che siamo in periodo di pace e ci sono meno feriti. Ad ogni modo posso insegnare le tecniche basilari al guaritore più potente che c'è e poi verrò. Tanto nel caso in cui ci siano delle difficoltà, basterà semplicemente aprire un portale e saremo subito di ritorno. Visto come stanno le cose, vado a preparare tutto ciò che posso per questo viaggio- disse realmente entusiasta e si diede subito da fare. Nancy non ricordava di averla vista mai così felice e stava pensando se non fosse giunto il momento di permettere al mondo naturale di amalgamarsi con quello soprannaturale. Questo viaggio, sarebbe stato anche un esperimento e se tutto fosse andato a buon fine, potevano finalmente vivere senza il timore che gli umani potessero commettere ciò che avevano già fatto in passato. Le razze soprannaturali avrebbero potuto tranquillamente sopraffare gli umani, ma sapevano che se avessero tentato di fare ciò, i signori della vita avrebbero tolto loro i poteri e avrebbero posto fine alla loro esistenza. L'unico desiderio che tutti avevano, era quello di poter vivere in pace. Stava pensando anche al rituale che dovevano svolgere Kate ed Ava, così da scoprire quale fosse il problema di Michael, ma sapeva che occorresse ancora un mese, o forse più visto che la sua forza latente era sicuramente molto alta. -Hope, ti devo chiedere di non parlare di nulla con tuo fratello, perché credo che la cosa migliore sarebbe che lui non venisse con noi. Quindi non appena ritorna insieme a tuo padre, non farti vedere in agitazione per i tuoi piani e non parlarne neanche con tuo padre, o meglio non usare le parole: puoi comunicare con lui mentalmente-. Hope comprese le sue preoccupazione e così fece la sua promessa. Dopo poco giunse Malcom, che aveva raccolto sia il capello di Michael, che un po' del suo sangue, preso mentre giocava con suo padre. Hope non perse tempo per comunicare mentalmente le novità a suo padre e lui si mostrò felice: con i suoi poteri riusciva a vedere quanto sua figlia fosse felice. Tutti insieme si sedettero infine a tavola per mangiare una splendida cena, dopodiché ognuno andò a letto. Si prospettava una notte ricca di emozioni per tutti: Hope pensava al viaggio, Malcom e Nancy pensavano al rituale e Michael non vedeva l'ora di tornare a scuola. 

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora