CAPITOLO 25: INCONTRO SEGRETO

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-Sono veramente contento di avervi rivisto- disse James a Nancy e Malcom quando giunse il momento di allontanarsi. -Lo stesso vale per me- rispose Nancy e poi proseguì -Comunque non è detto che sia stata l'ultima occasione: resteremo qui ancora per questa settimana e poi partiremo. Ci farebbe piacere poter trascorrere un'altra piacevole serata insieme-. James accennò ad un sì e sua moglie sembrò fare un sorriso compiacente, per poi rispondere -Sì, farebbe piacere anche a me-. I bambini si salutarono con una certa freddezza, ma i figli di James, sembravano quasi voler evitare quest'incontro. -Allora buona notte- disse infine James e dopo che si furono salutati, ognuno prese la sua strada. James sembrava ancora pensare alle parole di Malcom e sapeva che bisognava iniziare il lavoro al più presto: in quella settimana avrebbe avuto più possibilità di mettersi in contatto con il suo amico, ma dopo come avrebbe fatto? Se realmente le cose stavano come le aveva descritte lui, poteva essere in pericolo anche suo padre, se andava contro delle leggi stabilite dai guardiani e la colpa poteva essere soltanto sua. Iniziò poi a pensare come dovesse essere difficile per Alexander avere un figlio che non poteva mai vedere, così come non poteva incontrare i nipoti. Lui, in quel momento, avrebbe voluto aiutare Malcom nell'attuare il progetto di farsi scoprire dagli umani, ma non come spietati assassini, bensì come delle persone che avevano semplicemente un "dono". Quello era l'unico modo per poter incontrare suo padre senza doversi preoccupare e permettendo ai nipoti finalmente di conoscere il proprio nonno. -Tesoro, mi spiace, ma questa sera ho un impegno troppo importante- le disse, dopo essere giunti nell'albergo e dopo che tutti si erano preparati per andare a letto. -Questa è la nostra prima notte qui e già vuoi andare altrove? E scommetto che non posso neanche sapere dove vai e con chi ti incontri!- rispose con una certa indifferenza Livia, delusa da come era trascorsa quella prima giornata, ma allo stesso tempo speranzosa che lui riuscisse a portare a termine il suo compito. James era dispiaciuto per non poter condividere quei segreti con sua moglie, così, guardandola negli occhi, le disse -Ti prometto che mi farò perdonare: domani sera non prenderò nessun impegno e avremo la serata tutta per noi. I ragazzi sono abbastanza grandi per badare a loro stessi e so che qui ci sono varie cose da fare-. Notando il suo sguardo, sicuramente desideroso che quella sera potesse giungere al più presto, le annunciò con un certo impaccio -E.. comunque, sai.... per quanto riguarda il lavoro. Ecco.. non posso dirti molto.. ma.. ma credo che grazie a Malcom sono a buon punto. Credo che il tempo di questa settimana e sarà tutto finito. Non sarebbe bello, poi, avere le altre due settimane solo per la vacanza in famiglia?-. Livia era contenta di sapere che presto avrebbero potuto godere di vere e proprie vacanze ed ancor di più della promozione che attendeva James al suo ritorno. -Allora vai al tuo appuntamento: però domani mettiti d'impegno per farti perdonare!- disse poi, rivolta a suo marito, dandogli un bacio passionale. -Non temere: vedrai che tutto andrà per il verso giusto-. James si allontanò dall'albergo, cercando di non svegliare i suoi figli, ma Bryan si accorse del suo tentativo di uscire furtivamente dalla stanza. Quando lo sentì passare, socchiuse gli occhi, fingendo di dormire, ma una volta uscito, decise di seguirlo: lui conosceva molto bene suo padre ed il fatto che avesse cambiato destinazione per le vacanze di famiglia all'ultimo momento, sembrava alquanto strano, visto che James era una persona pignola e testarda. Si vestì rapidamente per non perdere le tracce di suo padre e si incamminò nel cuore della notte per la città. Nella sua mente mille pensieri si accavallavano: il timore che suo padre stesse progettando un tradimento nei confronti di sua madre, vista l'ora tarda, lo assaliva sempre più, per non parlare delle conseguenze di un simile atto; forse doveva incontrarsi con qualcuno per un affare importante, ma perché di notte? Per desiderare di incontrare qualcuno in quel momento, doveva trattarsi di qualcosa che si voleva nascondere e probabilmente poteva essere una cosa disonesta o di cui suo padre si vergognava. Di lontano poteva ancora vedere i lumi della festa, che sembrava proseguire e alla quale avrebbe avuto molto piacere restare, ma data l'insistenza di suo padre a tornare, aveva deciso di dargli ascolto. Forse era lì che si stava dirigendo? Forse aveva conosciuto qualcuno con cui non poteva parlare di fronte alla sua famiglia?. Decise di non ipotizzare più nulla e di vedere cosa stesse realmente spingendo suo padre ad incamminarsi per la strade. Notò che suo padre si fermò d'improvviso e in un istante spuntarono, quasi dal nulla, due persone, un uomo ed una donna, con cui sembrava avesse un ottimo rapporto. Dalla sua posizione non era in grado di sentire ciò che dicevano, ma sembravano in un rapporto quasi di parentela per i loro atteggiamenti. Decise di avvicinarsi ulteriormente e riuscì solo a sentire che James aveva chiamato quell'uomo papà. In quel momento, infatti, si allontanarono in una maniera tanto rapida che perse tutti di vista. Restò per un momento fermo e dal suo nascondiglio cercava di guardarsi intorno alla ricerca di suo padre, ma rendendosi conto che aveva perso di vista suo padre e le altre due figure, decise di tornare nella sua camera, riflettendo su quanto fosse successo. "Domani chiedo a papà cosa sta succedendo, senza dirgli di aver sentito che quella persona fosse mio nonno" pensò Bryan. Lui aveva sempre chiesto a suo padre di poter conoscere suo nonno e James gli aveva detto che era morto. Che ragione poteva esserci di nascondere una simile cosa? Qualsiasi fosse stato il motivo per farlo doveva essere piuttosto grave e forse riguardava il suo aspetto fisico: nonostante dovesse essere più vecchio di suo padre, nell'ombra della notte, gli era sembrato quasi che avessero la stessa età, per il suo aspetto fisico. Tutto però, poteva essere confuso, visto che la notte era molto buia e forse aveva soltanto sognato. Decise di andare a letto e dormire, per poter godere il nuovo giorno che si avvicinava.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora