Caleb ascoltava questa storia, ma tutto gli sembrava assurdo: come era possibile che sua madre avesse praticamente poche possibilità di sopravvivere ed era riuscita a farcela e ad avere anche le due figlie? Che fine aveva fatto suo padre? e perché non avevano chiesto aiuto a Nancy ed alla sua amica?. Nathalie osservò il suo sguardo ed intuì i pensieri che gli passavano per la mente, così riprese la sua storia: "Io ero ancora molto debole, giorno dopo giorno sempre di più. Gennaro non si era arreso e non aveva lasciato il suo proposito. Mostrò le analisi a diversi dottori, ma tutti ritenevano che la diagnosi del nostro dottore era giusta. Lui cercava sempre di mostrarsi fiducioso sul nostro futuro, perché saremmo stati tutti insieme ed io avrei superato tutto. In quel periodo ti mandammo a casa della nonna, che era lontana dalla nostra, in modo che tu non fossi costretto a vedermi in quello stato. Un giorno, però, Gennaro ripensò al momento in cui incontrammo Nancy e di quello che la sua amica era riuscita a fare per suo fratello, così andò all'indirizzo che c'era sul bigliettino. Non so bene quali siano state le parole che si scambiarono, ma riuscì a convincerla a venire a casa nostra. -Vedo che la situazione è molto grave!- esclamò, mettendo la sua mano destra sulla mia pancia e toccandomi la fronte con la sinistra. -Io non credo di poter essere d' aiuto- disse, continuando ad osservarmi per qualche minuto, quasi esaminandomi. Gennaro le ricordò che proprio lei aveva previsto che presto avremmo avuto bisogno di lei e per questo ci aveva dato il suo indirizzo. Quella donna mi accarezzò e con dell'olio prese a fare dei simboli sulla mia fronte, dopodiché io mi addormentai. Passarono vari giorni ed io sentii una forte contrazione. Andai all'ospedale, accompagnata da Gennaro e da tuo zio. Passarono delle ore prima che riuscissi a partorire e durante tutto il tempo dell'attesa, Gennaro mi stava vicino e tra una contrazione e l'altra mi disse :-Sono sicuro che saranno bellissime come te!. Ascolta, io vorrei darle dei nomi inglesi o americani. Avrei voluto costruire in America la mia... la nostra famiglia, perché lì tu sei ben accetta e perché l'azienda ha la sua centrale lì....però, questa è una cosa che si potrà scegliere in futuro...-. Io credevo che questi discorsi erano dovuti ad un tentativo di distrarmi e forse per sistemare tutto, prima che fosse stato troppo tardi. -Allora credo che potremmo dare ad entrambe il nome delle nonne: Julie e Paige. Per la residenza, la scelta spetta a te. Ti amo!- esclamai con tutta la forza che mi era rimasta. Ci guardammo un istante negli occhi e poi iniziò il momento del parto. Tuo padre fu invitato ad uscire dalla sala e io subii un cesareo. Quando mi risvegliai, non sentivo più quella debolezza, né sentivo tutti gli altri sintomi che mi avevano accompagnata in quegli ultimi giorni. Al loro posto solo un presentimento, che mi pesava sulla coscienza, come se qualcosa di grave fosse successo. Mi voltai e ritrovai tua zia a guardarmi con gli occhi lucidi ed io dissi con quella poca voce che mi era rimasta -figlie...-. Lei mi rassicurò, dicendomi che stavano bene, anche se essendo premature erano nell'incubatrice. I dottori si meravigliavano per quello che avevano visto e non riuscivano a spiegarsi il fatto che io fossi sopravvissuta, così avevano iniziato dei test su di me: dalle prime analisi risultava che quella malattia fosse scomparsa, come se non ci fosse mai stata ed è per questo che i dottori erano sconcertati. Non riuscivo a capire quale fosse il motivo per cui tua zia aveva gli occhi lucidi, ma avevo il sospetto che ci fosse un motivo molto serio e sicuramente riguardava la nostra situazione. Passò qualche giorno ed io riuscii a vedere le bambine, ma non vedevo più Gennaro, così iniziai ad intuire che era successo qualcosa. Dopo le mie insistenti domande, tua zia mi diede una lettera.
"Amore mio, queste ultime mie parole non ti aiuteranno a superare questo momento, ma sono sicuro che vedendo negli occhi le nostre bambine, riuscirai a trarne la forza necessaria. L'amica di Nancy non è stata del tutto sincera con te, ma devi sapere che sono stato io a chiederlo, perché tu non potessi interferire: una vita per una vita mi aveva detto. Non essere triste pensando a me, perché io so che le nostre bambine avranno molto più bisogno di te che di me. L'unico mio rimpianto è che non potrò essere al tuo fianco e non potrò vederle crescere, per cui ti chiedo di fare per me ciò che io ti avevo promesso: darle tutto l'amore che non potranno ricevere da me. Io ti amo e sarò presente per te attraverso loro. Incontrarti ha dato un senso alla mia vita.
Tuo per sempre,
Gennaro."
Non appena ebbi terminato di leggere quella lettera, la mano mi tremò e fui sorretta da tua zia, che mi abbracciò ed insieme piangemmo. Dopo aver ripreso le forze, le dissi solo una parola:- Come?-. Lei mi raccontò che non appena iniziò il parto, Nancy si presentò con la sua amica, dopodiché si allontanarono dalla sala. Lei aveva percepito lo sguardo triste di Gennaro e così gli chiese dove andasse, visto che presto avrei potuto chiedere di lui per dirgli addio, se le forze me lo avessero permesso. Gennaro le diede quella lettera e si allontanò abbracciandola e chiedendole di restare al fianco di tua nonna e di aiutarci in tutti i modi possibili. Lei percepiva che qualcosa non andava, però sapeva anche che non poteva trattenerlo e lo lasciò andare. Subito dopo che io ebbi partorito, lei aveva avvertito una fitta al cuore, come se avesse sentito che qualcosa di terribile era successo. Dopo un po', Nancy la raggiunse e le disse che questa volta, per permettere la nostra sopravvivenza, aveva avuto luogo un sacrificio molto più grave di un semplice animale. Lei aveva dovuto sopportare anche il dolore di sua madre che si era gettata a terra per piangere la morte di suo figlio. Io rimasi in ospedale il tempo necessario per riprendermi e per permettere alle bambine di poter tornare a casa. Una volta tornata, decisi di mettermi alla ricerca di quella donna, andando a casa sua. Non appena giunta a quell'indirizzo, non ritrovai nessuno, così come non rividi Nancy. Tua nonna stava soffrendo molto per la perdita di tuo padre, ma decise di mettere tutte le sue forze per occuparsi dei suoi nipoti, così decise di trasferirsi nell'appartamento accanto al nostro. Io avrei voluto mantenere la promessa e pensavo di ritornare in America, ma non potevo lasciare vostra nonna sola. Inoltre volevo ritrovare quella donna, seppur non ci sono mai riuscita, così come non ho rivisto Nancy. La motivazione che però mi spinse a non lasciare Napoli era la percezione che ho della presenza di tuo padre: ogni luogo che abbiamo visitato, mi ricordava lui; ogni volta che l'onda si infrange sulla spiaggia, mi parla di lui e il vento leggero che soffia mi ricorda la sua voce. Sapevo che tutto ciò non lo avrei mai ritrovato da nessuna parte, così decisi di restare". A Caleb tutto ciò sembrava impossibile e avrebbe detto che sua mamma fosse impazzita, se non fosse stato per la sua esperienza personale: istintivamente portò una mano al cuore e pensò all'operato di Hope. -Per questo tu hai voluto parlare con Hope più volte dell'accaduto: pensavi che ci fosse l' intervento di quella donna all'ospedale?- chiese Caleb ed in risposta ottenne un semplice sì da sua madre. Intuiva che sua madre intendesse ben più di questo: se non si fosse trattato di quella donna, forse Hope poteva aver ereditato in qualche modo quei poteri; forse quella donna era la nonna di Hope, nonché la madre di Nancy ed allora sarebbe stato tutto alquanto intricato. -So che tu provi qualcosa per Hope e se il tuo desiderio è quello di ritrovarla per stare con lei, io cercherò di accettarlo. Io ero contraria perché...non potevo sopportare l'idea di perderti. Dopo tutti questi avvenimenti, io ritrovai Nancy: erano passati 5 anni ed avevo saputo che si era trasferita in America, ma mi aveva anche fatto capire che la sua vita era troppo imprevedibile, piena di spostamenti improvvisi, a volte anche in luoghi dai quali non poteva entrare in contatto con il resto del mondo e mai reperibile. Se tu ti fossi proposto a sua figlia... forse avresti voluto seguirla e...- aggiunse Nathalie, al che Caleb la strinse e la rassicurò, dicendo che nulla di tutto questo sarebbe accaduto. Caleb iniziò a pensare che la cosa migliore, era lasciar stare Hope, perché non si sentiva in grado di sopportare una simile delusione. Nel suo cuore, però, non regnava alcun tipo di odio, bensì l'idea che quell'esperienza l'avrebbe potuto aiutare in futuro e gli aveva fatto vivere qualcosa di magico, un po' in tutti i sensi. Gli venne in mente anche lo psicologo ed il video che aveva di Hope, ma decise di cancellarlo, per evitare che altri lo vedessero, seppur per sbaglio. Di Hope gli restavano ora solo i ricordi e la speranza che un giorno potesse tornare per spiegargli tutto.
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LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'
ParanormalSono passati 15 anni dalla guerra contro Keila. Hope ha sviluppato i suoi poteri di guaritrice ed ha avuto un fratellino di nome Michael , che presto presenterà il potere strabiliante di condizionare i sentimenti altrui. Sfortunatamente quella pace...