CAPITOLO 20: L'AMORE NON HA LIMITI D'ETA'

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Sarah sembrava trattenersi a stento da quel pianto che voleva sopraffarla ed Alexander pose la sua mano sulla sua, cercando di darle una certa sicurezza con il suo sguardo, ma infondendole anche una sorta di dolcezza, facendola sentire amata e mai sola. -Scusami!- esclamò, dopo aver ricambiato il suo sguardo -Non volevo caricarti di questo peso, ma qualcosa mi ha spinto a farlo, quasi come una voce, o.... non so come spiegarti qualcosa di così assurdo e che io stessa non comprendo. Non sono solita andare a raccontare la mia vita alla prima persona che incontro-. Alexander la rassicurò, sostenendo il suo sguardo -Tranquilla! Io credo che ci sia un motivo per cui certe cose accadono, così come sono certo che ognuno ha bisogno di confidarsi con qualcuno. Molto spesso questo riesce più facile con gli estranei: non si ferisce chi si ama e magari si pensa che quella persona possa darci un punto di vista distaccato ed obiettivo di tutta la vicenda, riuscendo anche a dare degli utili suggerimenti-. Dopo questa sua ultima affermazione avvicinò la sua mano sinistra al viso della ragazza, asciugandole quella lacrima, che si era fermata a metà strada. Dopo aver terminato gli aperitivi, Alexander invitò Sarah a fare un giro per potersi conoscere meglio. -Sai, mi sento quasi in imbarazzo- disse Alexander ad un certo punto, arrossendo e portandosi una mano alla nuca, grattandosi delicatamente il capo e aggiungendo -Beh, anche se dal mio aspetto fisico si direbbe che potrei avere circa 40 anni, in effetti è a quest'età che sono stato morso, circa 15 anni fa-. Sarah lo guardò per un momento e poi chiese -E con questo?-. In quel momento Alexander si sentì uno stupido per aver messo in ballo la questione dell'età, ma sentiva che o umano o vampiro, una differenza così enorme fra due persone, avrebbe influito in maniera significativa: lei aveva certamente conosciuto più luoghi, aveva avuto delle esperienze che lui non poteva neanche immaginare. Poi cercò di esprimere quel suo disagio e si sentì ancora più imbarazzato: -Ecco, penso che tu abbia avuto modo di conoscere persone più interessanti e anche i più grandi geni della storia. Io, a loro confronto, potrei essere veramente..beh, come dire...-. Sarah sorrise per un istante e poi interruppe quel suo discorso -Sì, è vero: ho conosciuto molte persone nella mia vita, ma ti posso garantire che nessuna è stata così speciale come te-. Alexander si riprese dall'imbarazzo e si avvicinò con le sue labbra a quelle di Sarah. Si frenò giusto un momento prima che si potessero unire completamente, quasi in attesa di un suo consenso. In quell'istante vide negli occhi di Sarah, una luce che non aveva mai visto prima, o meglio che non aveva più visto dal giorno in cui era morta sua moglie. Alexander pensò per un momento a tutto ciò che gli aveva raccontato e credeva che forse ci fosse un fondo di verità nelle parole di suo padre, forse aveva trovato finalmente la sua anima gemella, con cui poter condividere anche il fardello di quegli ultimi 400 anni o poco più. Sarah, notò la sua gentilezza nel fermarsi in attesa di un consenso, ma non riusciva a lasciarsi andare. Notando quel suo comportamento e riflettendo sul fatto che per lei potesse essere prematuro, Alexander le stampò un bacio sulla fronte. Quel suo gesto fece comprendere a Sarah quanto Alexander fosse speciale, dato che non aveva cercato di approfittare della situazione, a differenza di tutti gli uomini che aveva incontrato in passato. -Beh, credo che ora sia giunto il momento che mi racconti tu qualcosa di te- disse infine e proseguì -Come mai sei diventato un vampiro?-. Alexander raccontò del suo incontro con Carmelo e di come gli aveva strappato la sua umanità, per renderlo un essere dell'oscurità. Gli raccontò della sua prima caccia e del suo incontro con Malcom, così come gli parlò di suo figlio James. -Tuo figlio è un umano?- chiese Sarah, non riuscendo ad immaginare quanto potesse essere dura per lui dover veder crescere rapidamente suo figlio, per poi assistere alla sua morte. -Sì. Io gli ho proposto di trasformarlo.... volevo che venisse con me, ma...- raccontava Alexander e nel farlo era ben visibile la sua angoscia. -Ho deciso di rispettare il suo desiderio, perché so che ha conosciuto una donna, di cui si è seriamente innamorato ed ha avuto una famiglia- spiegò Alexander, dopodiché Sarah sembrò rattristarsi un po'. -Cosa c'è? Ho forse detto qualcosa che..?- chiese chiaramente preoccupato Alexander e Sarah gli disse -Beh, avrei voluto che mio padre potesse accettare quello che ero diventata: un vampiro. Con la sua magia, mi ha reso solo la metà di quello che sarei stata e non posso godere dei lati positivi-. Quel pianto che aveva minacciato di irrompere in qualsiasi momento durante quella serata, finalmente riuscì a prendere vita dai suoi occhi e Alexander la strinse a sé, offrendole una spalla su cui poter piangere. Ci fu un momento di silenzio, che sembrò infinito, durante il quale, senza parlare, Sarah ed Alexander stavano praticamente dichiarando il loro amore. -Sai, prima che quel vampiro mi rendesse come lui, io amavo il sole, il sole era una fonte di energia per me e potevo scegliere io quando essere sveglia e quando dormire. Credo che questa sia la cosa che mi manca di più: la luce del sole all'alba- disse Sarah ed Alexander le rispose -Beh, come ti ho detto sono stato anch'io un essere umano e la luce del sole mi manca molto. Nel tempo, però, ho cercato di vedere i lati positivi. Tu mi hai detto che non hai mai avuto il potere proprio dei vampiri, giusto?-. Sarah era incuriosita dal suo discorso e lo ascoltava attentamente, così dopo un cenno negativo del suo capo, Alexander proseguì -Che ne pensi di vivere il resto di questa serata come un vero e proprio vampiro?-. Sarah lo guardò sospettosa ed alla fine lui spiegò : -Quando io ho posto mio figlio di fronte alla scelta di essere un vampiro o meno, gli ho fatto provare le emozioni di un vampiro, gli ho "trasferito" i poteri del vampiro e ho fatto in modo che potesse usarli in pieno. Questa è una specie dell'estensione del mio potere. Se tu realmente vuoi provare le emozioni di un vampiro, anche se per una notte...-. Sarah fino a quel momento aveva cercato di non pensare a ciò che aveva perso a causa dell'incantesimo di suo padre, ma ora la tentazione di sapere come fosse, era certamente forte. -Facciamolo!- esclamò poi, mentre Alexander la guardò con un ghigno. -Ora, so che può sembrarti fatto di proposito, ma perché io possa farlo, dovresti toglierti i vestiti-. Sarah in un primo momento arrossì, ma osservando la faccia ancora più imbarazzata di Alexander, disse -Va bene, non ti preoccupare. Andiamo in un luogo più isolato-. Alexander si apprestò a seguirla e nel camminare aggiunse -Io ovviamente terrò gli occhi chiusi!-. Sarah sorrise e lo condusse in un luogo dove nessuno si dirigeva da tanto tempo, in una casa alquanto abbandonata in cui delle volte si rifugiava ed una volta lì, Alexander trasferì i suoi poteri di vampiro a Sarah e dopo svenne. Sarah lo accarezzò delicatamente, dopodiché andò a godersi quelle poche ore da vera e propria vampira.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora