27 luglio
-Come sta?- chiese Nancy, interrompendo quell'estasi che sembrava rapire Hope. -Non ho avuto modo di visitarlo, ma credo se la caverà- rispose Hope, ma la sua voce faceva trasparire il desiderio di aggiungere dell'altro. -Tu come stai?- chiese poi Nancy, mentre si avvicinava anche Malcom. -Io credo che la cosa migliore per me, sia di allontanarmi da qui al più presto- rispose Hope, osservando insistentemente Caleb. -Sapete...-iniziò a spiegare ai suoi genitori, notando la loro curiosità -Lui voleva sposarmi. In questo modo sarei stata costretta a restare qui- continuava a dire, mentre una lacrima scese anche dai suoi occhi -Magari sarebbe venuto con noi... il fatto è che ha deciso che voleva me. Questo però, non sarà possibile e allora io preferisco andare via ora, prima che possa ricordare. Io non vorrei perderlo, ma..mi rendo conto che non ho alternative. Lui ha una madre che lo ama ed una famiglia di cui occuparsi: Julia e Paige lo vedono come una figura paterna e...sua madre non può perdere anche lui. Del resto, noi non possiamo restare a lungo in questo mondo, in particolare dopo questi eventi che ci mettono in cattiva luce...-. Nancy e Malcom ascoltavano in silenzio il discorso di Hope, concordi pienamente, scambiandosi occhiate di comprensione. -Ora vado a vedere cosa ricorda...-disse, salutando i suoi genitori. -Io non posso andare via immediatamente- disse Malcom rivolto a Nancy. -C'è un'altra cosa di cui parlare- e dopo un momento, aggiunse -vedi, io ho fatto un accordo con James-. Nancy non riusciva a comprendere perché la cosa riguardasse James, visto che non apparteneva neanche al loro mondo. -Lui è qui per indagare su quel caso di magie fuori controllo. Sappiamo che sono coinvolti dei maghi, ma temiamo di non riuscire a trovare i responsabili. Questa è la ragione per cui abbiamo deciso di "trovare" dei colpevoli, che non siano del mondo soprannaturale e che magari....non esistono- concluse Malcom e quella sua ultima esclamazione sortì l'effetto desiderato: Nancy lo guardava senza capire il suo scopo. -Tu vorresti utilizzare una magia così potente? Lo sai cosa vorrebbe dire? Anche se tu riuscissi a "creare" questi colpevoli, poi dovresti mantenere l' incantesimo: maggiore è la distanza, maggiore è la difficoltà a mantenere l' incantesimo e non ci basta questa settimana-. Malcom si avvicinò ancora più a Nancy e le parlò all'orecchio: -Io non tornerò con voi. Hope deve andare, in modo da riuscire a dimenticare questa storia. Il modo migliore per risolvere questa situazione, potrebbe avere delle ripercussioni molto dure per noi- spiegò e Nancy comprese le sue intenzioni. -Io non ti permetterò di correre questo rischio- disse dopo un momento di silenzio -Siamo una famiglia e non ti lascerò morire- proseguì, gettando un'occhiata in direzione di Hope. -Chi dice che dovrei morire?- chiese Malcom, ma con poca convinzione in quell'affermazione, perché sapeva bene che la probabilità maggiore, era che accadesse proprio questo. -Se i guardiani scoprono questo tuo piano, ti vedranno come un "fuggitivo che non rispetta le regole" ed in un periodo così delicato, sicuramente metteranno sulla tua testa una condanna di morte, chiedendo ai cacciatori di trovarti, con l'unico scopo di ucciderti-. Malcom fece un ghigno e poi le rispose -Beh, per prendermi devono prima raggiungermi e non riusciranno mai a sconfiggere il mio potere, giungendo nel mio mondo parallelo-. Nancy sapeva che quel suo potere richiedeva molta energia e dover dar luogo ad un altro incantesimo così forte, come trasformare dei semplici oggetti in persone, significava un sovraccarico eccessivo. -Lo so che lo dici solo per rassicurarmi- disse poi, accertandosi che non ci fosse nessuno così vicino capace di ascoltarli. -Non dovrò nascondermi a lungo- disse Malcom, assumendo nuovamente un'espressione seria. -Tutto ciò che devo fare è convincere il mondo che possa essere possibile una coesistenza fra il regno sovrannaturale e quello umano. Se io riesco a convincere la polizia di aver trovato i colpevoli e che questi fanno parte di un'organizzazione che non ha nulla a che vedere con il nostro mondo, potremmo poi incentivare questa coesistenza- disse Malcom, poggiando una mano sulla spalla di Nancy, cercando di non pensare a tutto ciò che sarebbe accaduto. -Beh, in realtà potremmo utilizzare la magia per intrappolare queste "persone" e mostrare così che noi siamo i buoni- disse Nancy, cercando di asciugarsi quella lacrima che le stava già scendendo sul viso. -Nancy lo so che per te è difficile da accettare, ma io devo fare qualcosa.... qualcosa per poter salvare il nostro mondo. Però mi spiace di lasciarti un carico ancora più pesante: devi occuparti di Hope. Io non voglio che scopra nulla di tutto questo e devo far in modo che mi detesti...devo allontanarla da me per non farla preoccupare per me-. Nancy annuì, dopodiché strinse forte Malcom. Decisero finalmente di raggiungere anche loro gli altri e salutarono Caleb. -Io ricordo soltanto che...eravamo a Capodimonte e...abbiamo parlato- disse Caleb, mostrandosi ancora molto confuso. -Non ti devi sforzare!- esclamò Hope, notando il suo sguardo sofferente. -Poi, mi hanno colpito dei ragazzi e...non riesco...non riesco a ricordare- disse, cercando nello sguardo di Hope la risposta a tutti i suoi interrogativi. -Potreste lasciarci soli?- chiese Hope, rivolgendosi ai suoi genitori e alla famiglia di Caleb. Nathalie intuì che la cosa di cui dovevano parlare era piuttosto seria, ma visto che suo figlio aveva annuito alla proposta, decise di uscire. -Quando noi stavamo per andare lì, tu mi hai parlato di una cosa che...potrebbe cambiare le nostre vite- disse Hope, dopodiché ci fu un momento di silenzio, durante il quale Caleb sembrava ritornare con la mente a quel momento. -Tu mi hai confessato i tuoi sentimenti. Forse questo non è il momento giusto per rispondere, ma...-. Non ci fu bisogno di finire la frase, perché Caleb aveva già compreso la risposta. -Ascolta, non è che io non ti ami, però.. non credo di essere la ragazza giusta per te. Io...- cercava di spiegare Hope, ma Caleb raccolse le sue forze per un'esclamazione: -Basta!-. Hope comprese, dal suo tono di voce, che gli stava causando una grave sofferenza. -Io volevo solo dirti che parto questa sera stessa...ma spero di ritornare. Forse potremmo restare amici...beh, sai, mi servirebbe un amico speciale come te..- disse Hope, cercando di non lasciarsi andare al pianto. -Io..credo sia meglio che..- disse ansimando Caleb e solo dopo aver ripreso fiato, proseguì -che non ci vediamo più. Fa troppo male avere al tuo fianco la persona che ami, sapendo che ti ha rifiutato!-. Per la prima volta, Hope sentì il cuore a pezzi e sapeva che non poteva evitarlo. -Allora farò in modo di anticipare la mia partenza- disse Hope, mentre usciva dalla stanza. Malcom la strinse a sé, non appena fu fuori e lei pianse disperatamente. Malcom soffriva per "la sua bambina", ma non poteva evitare di salutarla e soffriva all'idea di non poterla aiutare.
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LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'
ParanormalSono passati 15 anni dalla guerra contro Keila. Hope ha sviluppato i suoi poteri di guaritrice ed ha avuto un fratellino di nome Michael , che presto presenterà il potere strabiliante di condizionare i sentimenti altrui. Sfortunatamente quella pace...