-Mi chiamo Marco e da questo momento ti aiuterò a percorrere il viale dei ricordi- disse un uomo rivolto a Caleb. Il suo aspetto era quello di un cinquantenne, eppure il suo abbigliamento, così come l' acconciatura, erano più appropriate ad una persona di almeno 20 anni di meno. "Soffrirà della crisi di mezza età" pensò fra sé Caleb, eppure quell'uomo riusciva a renderlo tranquillo e a lui sembrava trasmettesse una certa energia. -Cortesemente lasciateci soli!- esclamò Marco, mentre Nathalie sembrava non volersi separare da suo figlio. -Mamma sta tranquilla, vedrai che andrà tutto bene- disse Caleb, fiducioso di riuscire ad ottenere delle risposte a quelle domande confuse che si intrecciavano nella sua mente. Dopo che sua madre e anche i dottori furono usciti dalla stanza, Marco prese le mani di Caleb e gli chiese di chiudere gli occhi. -Concentrati sul tuo ultimo ricordo- disse, stringendo la sua mano a quella di Caleb e chiudendo a sua volta gli occhi. Tutto cadde nel silenzio più totale, quasi come se si ritrovassero in un buio senza inizio né fine. -Cosa sta succedendo?- chiese preoccupato Caleb, mentre Marco comparve di fronte a lui, come fosse un fantasma. -Ora ci troviamo nel tuo subconscio!- esclamò Marco. -Concentrati, qual è il tuo ultimo ricordo?- chiese nuovamente a Caleb e lui si concentrò al massimo delle sue forze per ricordare esattamente cosa fosse successo. Ad un tratto accadde qualcosa di realmente incredibile: davanti ai suoi occhi ricomparve tutta la scena, quasi come se si trattasse di un film, del quale riusciva a vedere tutto, persino quello che di persona non sarebbe mai stato in grado di vedere. -Cos'è?- chiese alquanto spaventato a Marco, che stringeva sempre più la sua mano, quasi come per non lasciarlo scappare ed iniziò a spiegare:- queste sono le immagini di quello che è successo quel giorno. Tutto ciò che ricordi e tutto ciò che hai rimosso o su cui non ti sei concentrato abbastanza. Ora hai la tua occasione di fare chiarezza-. Caleb inizialmente sembrava spaventato, ma Marco gli chiese di concentrarsi e lui si sforzava di ricordare tutto. -Questo è impossibile!- esclamò, quando davanti a sé vide Hope sopraffare quei tizi e concentrarsi su di lui, pogiando le sue mani. Per un momento avvertì un brivido, quasi come se stesse avvenendo in quel momento, ma subito si riprese. -Io credo che ci siano altri ricordi che devono emergere- disse Marco. -Forza, cerca di impegnarti di più- lo spronava, iniziando ad avere una lieve emorragia dal naso. -Io, non so.... non capisco cosa...- disse Caleb, mentre il suo corpo sembrava essere preso da spasmi. -Il tuo cuore, sento che qualcosa è stato introdotto, quasi come un corpo estraneo- disse Marco, sembrando alquanto turbato, mentre Caleb venne colpito da un dolore, quasi come se qualcuno lo stesse ricucendo proprio sul torace, o forse proprio al cuore. -No, questo è assurdo!- esclamò Caleb e poi proseguì -Hope non avrebbe mai potuto... come avrebbe fatto...- stava per dire, ma un altro flash sembrava chiarire la situazione: per quanto potesse sembrare assurdo, Hope doveva avere qualche potere che le permettesse di fare cose surreali.... come ricucire un cuore pogiando semplicemente le sue mani sulla ferita. La cosa gli sembrava impossibile, così come anche l'idea che una ragazza sola, fosse riuscita a scaraventare via dei ragazzi ben più forti di lei. Marco lasciò finalmente le mani di Caleb ed entrambi ritornarono con lo sguardo in quella stanza di ospedale. -Quello... che cos'era?- chiese Caleb, ancora incredulo dell'esperienza che aveva vissuto. -Questo è il mio dono- rispose semplicemente Marco, restando calmo nonostante tutto. -Come è possibile?- iniziò a dire, cercando di calmarsi e prendendo un bel sorso d'acqua. -Io non so di preciso come sia possibile- disse Marco, mentre si puliva il sangue che era fuoriuscito dal suo naso e poi riprese -so solo che sono capace di mostrare alle persone ciò che è successo in un momento della loro vita, anche se queste non lo ricordano in maniera molto nitida. Per questa ragione sono diventato uno psicologo-. Caleb, dopo essersi liberato del respiro affannato, gli chiese quanto gli sarebbe costato questo suo aiuto. -So che la tua famiglia non può permettersi spese esagerate. In più se la natura mi ha fatto questo dono, non credo sia giusto che lo tenga solo per me e non lo metta a disposizione degli altri-. Caleb ringraziò il dottore, che poi riprese -devo ammettere di essere curioso: questa ragazza ha dimostrato delle doti anche più spettacolari delle mie. Dove potrei trovarla?-. Caleb si affrettò a rispondergli di non sapere dove fosse andata, perché anche lui avrebbe voluto rivederla, specie dopo aver scoperto tutto questo. -Mi spiace ragazzo- disse Marco -sono sicuro che se le cose fossero andate diversamente, avreste formato una splendida coppia-. Caleb fece un sorriso, ringraziò il dottore e prima che se ne andasse, gli chiese di non raccontare nulla a nessuno: -Sa è per non farli spaventare e preoccupare inutilmente-. Marco diede la sua parola di non raccontare l'accaduto, ma la sua voglia di conoscere la verità andava aumentando dopo ogni passo. -Tesoro, stai bene?- chiese Nathalie, entrando nella stanza non appena aveva visto Marco andare via. -Sì mamma, sta tranquilla- disse lui, cercando di sembrare calmo nello stringere sua madre, che si era praticamente avvinghiata su di lui. -Cosa ti ha fatto?- chiese lei, notando che era alquanto sudato. -Nulla mamma, sta tranquilla. Abbiamo solamente parlato e lui mi ha spiegato che se non riesco a ricordare certe cose, forse vuol dire che il cervello le ha rimosse per proteggermi- diceva Caleb, cercando di essere convincente al massimo e poi proseguì -quindi non ci saranno bisogno di altre terapie. Devo solo dimenticare- e nel dire questo voltò lo sguardo verso la finestra. -Non ti preoccupare!- esclamò Nathalie, cercando di essere forte, sebbene sentisse in cuor suo che suo figlio stesse fingendo e temendo quale potesse essere la verità che le stava nascondendo. -Io sarò sempre al tuo fianco- disse, pogiando una mano sulla spalla di Caleb, che rivolto verso la finestra ora non riusciva a pensare ad altro che ad Hope: gli sembrava di vederla in quelle deboli luci delle stelle, o nella luna che comparve d'improvviso e poi scomparve nuovamente fra le nuvole, mentre un ululato lontano si sentiva trasportato dal vento.

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LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'
ParanormalSono passati 15 anni dalla guerra contro Keila. Hope ha sviluppato i suoi poteri di guaritrice ed ha avuto un fratellino di nome Michael , che presto presenterà il potere strabiliante di condizionare i sentimenti altrui. Sfortunatamente quella pace...