CAPITOLO 16: DESIDERI

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Nancy, ormai, si era quasi ripresa dallo sforzo, ma i due guardiani erano ancora in quello stato di incoscienza e non sembrava volessero risvegliarsi. -Credo sia inutile che aspettiamo tutti qui. La cosa miglliore per noi è ritornare a casa di Nathalie, considerando che non l'abbiamo neanche avvertita della nostra partenza-. Hope si ritrovò ad accennare ad un sorriso, che aiutò Nancy ad interpretare il pensiero di sua figlia: finalmente sarebbe tornata al fianco di Caleb. Diedero un ultimo sguardo a Dylan e Judoc, dopodiché si prepararono per ripartire. -Hope, dov'è il tuo bracciale?- chiese Nancy e solo in quel momento lei ricordò di averlo lasciato a casa di Nathalie. Hope divenne per un momento pallida e sua madre comprese dove si trovava, così la rassicurò: -Non ti preoccupare, perché il bracciale serve ad inibire il potere magico. Se un essere mortale dovesse indossarlo, non sentirebbe alcuna differenza!-. Hope si sentì sollevata, anche perché temeva che Nathalie, stesse cercando un pretesto per farla allontanare da suo figlio: certo, all'inizio aveva favorito la loro conoscenza, ma nell'ultimo periodo, cercava di evitare che passassero troppo tempo soli e sembrava quasi che la spiasse, alla ricerca di un pretesto per allontanarli. -Linwood, dimmi quando e se ci sarà qualche cambiamento- disse Hope e lui promise di tenerla informata di tutto tramite sua madre, perchè una volta che avesse indossato nuovamente il bracciale, non avrebbe potuto ascoltarlo. Nancy si era ripresa, almeno apparentemente, perché le sue forze erano venute meno e riprenderle completamente, avrebbe richiesto certamente più tempo. Fu Malcom a fare l'incantesimo di invisibilità e ad aprire il portale per ritornare a casa di Nathalie. Tutti oltrepassarono il portale, cercando di fare molta attenzione per non insospettire Nathalie, piombando improvvisamente in casa sua. Una volta tornati a casa di Nathalie e assicuratisi che nessuno li potesse vedere, Malcom fece ritornare visibili Hope, Nancy e sé stesso. Hope cercò subito di raggiungere Caleb, desiderosa di trascorrere del tempo con lui e con la speranza di essere finalmente soli. Nancy, invece, cominciò a cercare la sua amica, che aveva deposto la lettera, non appena aveva sentito del loro rientro. Stava cercando di mostrarsi indaffarata nel togliere la polvere. -Ah, siete tornati!- esclamò e dopo aver guardato Nancy in faccia e notando la sua espressione incuriosità, le domandò -Nancy, va tutto bene?-. Nancy era ancora un po' scossa per l'incantesimo, ma ancor di più era delusa nel vedere quella freddezza e quel tono alquanto strano con cui le aveva posto quella domanda. -Sì, tutto bene. Tu, piuttosto, hai bisogno di una mano?-. Nathalie era avvinta da sentimenti contrastanti e scoppiava dentro sé, per non poterle fare una domanda così diretta: se i suoi sospetti fossero stati infondati, la loro amicizia sarebbe terminata e dopo aver perso anche suo marito, non poteva perdere altre persone a cui era affezionata. -No, non ti preoccupare, ho quasi finito- disse Nathalie, dopodiché seguì un momento di silenzio. -Prima stavo pulendo nella camera di Julie e Page e non ho potuto fare a meno di notare quel magnifico bracciale- disse ad un certo punto Nathalie, cercando di apparire il più possibile distaccata dalla vicenda. -So che non sono affari miei, ma mi ha colpito l'incisione e me ne sono chiesta il significato: ti spiace dirmelo?-. Nancy cominciava a sentirsi sotto esame ed immaginava che lei potesse sospettare qualche cosa di concreto: del resto, per quanto potessero essere prudenti, alcune cose strane accadevano, indipendentemente dalla loro volontà. Inoltre c'era da aggiungere un caso particolare che non era sfuggito all'attenzione di Nancy: un mago piuttosto potente, aveva utilizzato dei "segni incomprensibili" e aveva fatto un incantesimo in pubblico. Tutti lo avevano visto uccidere un numero imprecisato di persone e ciò aveva contribuito a diffondere panico generale. Su quel bracciale, nelle incisioni, c'era alcuni simboli simili e se lei avesse prestato maggiore attenzione, avrebbe potuto cogliere il nesso. Fortunatamente, almeno sembrò a Nancy, non c'era ragione di credere che potesse avere questi sospetti, sebbene non bisognasse abbassare la guardia. -In realtà quel bracciale apparteneva a mia nonna e c'erano già quelle incisioni. A dire la verità anche io sono sempre stata curiosa di scoprirne il significato, ma lei mi disse di saperne quanto me-. Nathalie cercò di non far notare il suo sospiro di sollievo, ma Nancy lo intravide e sembrava quasi che si fosse tolta un pesante fardello. -Devo dire che è molto particolare- disse infine Nathalie, riponendo lo straccio e dirigendosi verso la cucina, in compagnia della sua amica. -Ascolta, forse presto dovremo tornare a casa nostra per una questione di lavoro- disse a Nathalie, pensando a ciò che avrebbero dovuto fare. -Oh, beh, non sarò io a trattenervi! L'unica cosa che mi dispiace, è il fatto che i ragazzi ne saranno delusi: credevano già di trascorrere tutta l'estate insieme-. Nancy pensò in quel momento a sua figlia che era nell'altra stanza, a ciò che avrebbe dovuto rinunciare e alla difficoltà di accettare quella situazione. Come guardiano, però, non poteva dimenticare il bene supremo e sapeva che doveva essere perseguito questo ideale, anche se ciò comportava grandi sacrifici. -Lo so che non sarà facile, ma questo non è un addio: torneremo sicuramente e in fondo non so se per quanto dovremo stare a casa- le disse Nancy, cercando di assumere un tono più dolce. -Ora scusa, ma devo parlare un momento con Malcom- disse, raggiungendolo sulla terrazza. -Ti immagini come sarebbe la nostra vita, se non fosse per il nostro compito?- le chiese, non smettendo di osservare i gabbiani che volavano verso l'orizzonte. -Potremmo fare tante cose, sebbene non avessimo il potere necessario di riuscire in tutto- rispose Nancy e proseguì -E saremmo liberi come quei gabbiani, di seguire i nostri sogni, senza responsabilità, leggeri e liberi nell'aria. Quest'ultimo periodo è stato forse il più bello della mia vita- confessò Nancy, mentre una debole lacrima si era fermata nel suo occhio destro, per poi proseguire -tuttavia non è possibile sottrarsi al proprio destino. Questo sarà duro soprattutto per lei!- esclamò, accennando in direzione della camera in cui si trovava Hope. -Lei è proprio attratta da quel ragazzo, da Caleb. Lo so che anche lui prova un sentimento forte per lei. L'unica cosa che voglio è la sua felicità e per questo dobbiamo combattere: perché in futuro, Hope e Caleb e molti altri come loro, possano vivere la propria storia d'amore, senza ostacoli di alcun genere-. Nancy ascoltava le parole di suo marito e dentro di sé era fiera per l'uomo che aveva al suo fianco. -Sai- proseguì poi Malcom -Nonostante tutto, io non cambierei la mia natura particolare: perché, altrimenti, con ogni probabilità non avrei avuto modo di conoscerti. Tu e i nostri figli, siete la cosa più bella che possa desiderare-. Nancy si commosse nel sentire quelle parole che venivano dal cuore e l'unica cosa che poté dire, fu: -Anche io-. Il sole scendeva all'orizzonte ed i loro corpi, sembravano luccicare sotto quella luce evanescente.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora