CAPITOLO 13: RIVELAZIONI SUL PASSATO

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-Vedete, io ero un grande amico per Dylan e Judoc, fin da piccolo: ci siamo incontrati all'età di 5 anni, visto che abbiamo frequentato le stesse scuole- iniziò a raccontare Osrick. -Prima era leggermente diverso il sistema delle scuole: i maghi e le streghe seguivano le stesse lezioni per un anno, dopodiché i maghi facevano una prova speciale. Chi riusciva a superare queste prove, si classificava come mago di livello superiore e per questo iniziava lo studio di nuove magie, accedendo quindi ad una classe superiore. Chi non superava questa prova, doveva continuare la classe, insieme alle streghe e poteva ritentare l'anno successivo insieme a loro, finché non ci sarebbe riuscito. Dopo i primi 5 anni di scuola, c'era un test ancora più difficile, che portava alla formazione delle classi per i maghi di 1° rango. Pochi riuscivano a superare questo test e dopo questa classe, che durava 2 anni, c'era il "test definitivo", un test che soltanto i futuri guardiani potevano superare. Io, Dylan e Judoc, superammo con grande facilità il primo test, riportando tutti il punteggio massimo. Dopo questo risultato, abbiamo cominciato a sentirci più legati: abbiamo iniziato a studiare insieme alcuni incantesimi, abbiamo fatto diverse sciocchezze, diversi giochi. Ci siamo sentiti molto uniti fino al termine dell'ultimo anno scolastico, o meglio dopo aver superato il "test definitivo": nella nostra amicizia si è intromessa la figura di una strega. Tutti eravamo attratti da lei, che sembrava avere un'essenza particolare, sembrava la persona per cui avresti dato la tua stessa vita senza pensarci. Lei sembrava divertirsi a prendersi gioco dei nostri sentimenti e fino alla fine non sembrava voler prendere una decisione. Questo ci ha portato inizialmente ad una divisione molto accesa, che si è conclusa con la separazione definitiva, almeno da parte mia. Questa donna era Keila-. Nancy strabuzzò gli occhi e non riusciva ad immaginare tre futuri guardiani a litigare fra loro per una donna. -Io, dopo essermi allontanato, con molta difficoltà da lei, ho realizzato che non valesse la pena rompere la nostra amicizia per una donna. Nel mondo ci sarebbero state tante donne e forse, ognuno avrebbe trovato la persona giusta. Cercai di parlare anche con Dylan e Judoc, che accettarono il fatto che mi fossi ritirato, ma che sembravano ancora in lotta per aggiudicarsi il suo amore. Un giorno Dylan corse verso di me, tutto contento, gridando a voce alta "Finalmente ha scelto me: ha detto che mi ama e mi ha fatto un marchio, per indicare il fatto che ci apparteniamo"-. Osrick portò la sua mano alla fronte, quasi come se questo lo aiutasse a ricordare meglio ciò che avvenne in seguito. -Io mi congratulai con lui e ne fui veramente felice, perché sapevo che lo meritava. L'unica cosa che mi dispiaceva, era che Judoc sicuramente ne stava soffrendo. Decisi di andare da Judoc e iniziai a dirgli di aver visto Dylan. Lui mi disse allora "Come sta? Mi spiace che Keila lo ha lasciato, ma sono anche felice che ha scelto me". Io in quel momento ero alquanto confuso, così decisi di parlare con Keila, per capire che cosa stava accadendo. Keila, non appena mi vide, cercò di utilizzare il suo fascino malefico su di me, però vide che non funzionava. -Senti, io non voglio scegliere della tua vita. Tutto quello che voglio, è che tu non faccia soffrire ulteriormente i miei amici. So che uno dei due dovrà avere il cuore a pezzi, ma se non scegli al più presto, soffriranno entrambi e molto. Devi farlo!-. Keila in quel momento cambiò atteggiamento: non sembrava più la giovane sicura e forte, ma divenne incerta e mi rispose con un filo di voce -Io non so chi scegliere: mi piacciono entrambi e ad entrambi piaccio io. Non vorrei vederli soffrire per nessuna ragione, ma non so come comportarmi-. Io cercavo di non cadere in quella trappola: col suo comportamento cercava di deviare ogni mio rancore ed ogni sospetto nei suoi confronti. -Poi vorrei sapere cosa sono quei marchi neri che ho trovato sulla schiena di entrambi- proseguii il mio discorso, cercando di non cedere alle moine di Keila. -Quelli sono solo un modo per indicare che siamo legati: anche io ne ho una. Si tratta di una specie di gioco e scomparirà non appena il legame sarà sciolto, cioè quando sceglierò uno di loro-. Io non capivo bene a cosa servisse, ma sapevo che non potevo impedire loro di fare ciò che desideravano. I giorni passarono e io fui impegnato con una magnifica strega. Non mi resi conto che Keila frequentava di nascosto entrambi e ogni volta faceva in modo che mettessero in mostra quel marchio nero. Un giorno, però, dopo che avevo accennato ad entrambi la situazione, loro si resero conto della veridicità delle mie accuse, così si arrabbiarono fra di loro, al punto che da quei marchi uscì del liquido nero e furono sul punto di uccidersi. Io intervenni in tempo per impedire ciò e cercai di farli ragionare. Entrambi svennero ed io compresi che era colpa di quella ragazza, che scomparve ed io non la rividi più, o così pensavo: la rividi di nuovo quando divenimmo guardiani, ma nessuno dei tre la riconobbe, perché aveva assunto delle sembianze diverse, le sue vere sembianze-. Malcom guardò alquanto sconcertato Nancy, dopodiché chiese ad Osrick -E dopo che Judoc e Dylan svennero, cosa successe?-. Osrick continuò a tenere la mano sulla sua fronte e proseguì il suo racconto -Dopo che furono svenuti, la chiazza che c'era su di loro scomparve ed io credevo che il "legame" si fosse sciolto. Li portai dal dottore che c'era e insieme ci occupammo di loro, ma non gli raccontai nulla di tutto ciò che sapevo, perché temevo la sua reazione. Una volta che si furono risvegliati, sembravano essere tornati in sé, si interessarono nuovamente ai propri hobby e ritornammo ad essere ottimi amici. Nessuno venne a sapere di questa breve parentesi della nostra vita e credevo fosse un'avventura come le altre-. Nancy sembrava confusa, così gli chiese -Scusa, ma se non avevi riconosciuto Keila la prima volta che siete diventati guardiani, come fai ad essere così sicuro che fosse lei la ragazza di cui vi siete innamorati tutti?-. Osrick la guardò negli occhi, dopodiché le rispose -Io credo che tu lo sappia: dopotutto anche tu hai visto quella stessa chiazza oscura-. Nancy sapeva a cosa si riferiva: quella chiazza oscura di cui aveva parlato Osrick, lei l'aveva vista su Dylan e Judoc, così come su Keila. Questa cosa iniziò a preoccuparla leggermente, in quanto aveva visto una specie di marchio anche sul braccio del suo piccolo Michael. -No, non ti devi preoccupare per lui- disse Osrick, dopo aver intuito quale fosse la sua preoccupazione. -Il marchio che si ritrova su tuo figlio non ha nulla a che vedere con questo marchio: il marchio che si ritrova su di loro, assume una forma, sebbene microscopica, di teschio al centro. Il marchio che si ritrova su di Michael, invece, indica che non appartiene a quest' "Oscurità", sebbene lei, secondo il mio parere, voglia giungere a lui-. Nancy iniziò a preoccuparsi ancora di più: voleva soltanto poter vivere una vita tranquilla, ma sembrava che il destino non le riservasse tale grazia. -Non temere, sono sicuro che tutto andrà per il verso giusto- disse infine Malcom, avvicinandosi a lei ed abbracciandola. -Ora credo sia meglio che ci occupiamo di capire che cos'è questa Oscurità, dopodiché troveremo il modo per distruggerla- disse Malcom e Nancy assentì col capo. -Credo però che ci sia dell'altro che devi dirci, non è vero?- chiese Malcom ad Osrick, preparandosi ad ascoltare. Hope venne chiamata da O Lynwood e così li lasciò a discutere di tutto ciò che ancora non era stato detto.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora