CAPITOLO 57: LA MISSIONE HA INIZIO

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-Complimenti!- esclamò Christopher, notando la potenza della magia del piccolo Michael. -Ora bisogna affinare il tuo potere: dovrai essere capace di avere un maggiore controllo sulla quantità di energia che usi-. -Mi scusi signore, ma credo che in questo momento così difficile, imparare ad utilizzare la dose di magia, sia l'ultimo dei problemi: mio padre mi ha detto che ogni mago ha un "dono"- disse Michael, non riuscendo a comprendere i benefici di un simile addestramento e desideroso di poter tornare quanto prima a casa. -Vieni con me: ti mostro una cosa!- esclamò Christopher, prendendo per la mano Michael e portandolo in una delle stanze del sotterraneo di quel castello. -Io ho imparato a dosare bene la magia, ma ti posso assicurare che non è stato facile: ci sono voluti anni per perfezionare questa tecnica. Posso assicurarti che anche il più forte dei maghi spesso non riesce a concentrarsi quanto richiesto e può dare ai suoi incantesimi una forza così grande da provocare degli effetti devastanti o, al contrario, può rilasciare degli incantesimi talmente deboli da non riuscire a raggiungere il suo scopo- Christopher spiegò a Michael, finché non giunsero dinanzi ad una porta. -Questa era la stanza in cui io mi allenai agli inizi, per riuscire a raffinare questa tecnica- disse, portando Michael in un luogo completamente distrutto. -Dove siamo?- chiese Michael, notando dei fori di dimensioni di un burrone e non riuscendo ad immaginare che quella un tempo potesse essere una stanza sotterranea. -Prima il castello aveva un sotterraneo che si estendeva per cinque piani sotto terra. Questo castello, come già sai, viene considerata l'ultima difesa perché non possono essere fatti degli attacchi magici dall'esterno verso di esso, ma al suo interno è possibile praticare la magia, anche se richiede uno sforzo superiore. Io non sono stato capace di controllare il mio potere e questo è il risultato- diceva, indicando con la mano le conseguenze di quel potere. -La cosa peggiore non è il danno che ho causato alla stanza, ma quello che ho causato agli altri che erano qui: una trentina di morti, fra gli apprendisti e i loro insegnanti-. Michael non riusciva a credere ai suoi occhi e non osava immaginare quanto fosse potente Christopher, ad essere riuscito a provocare una tale distruzione. -Come mai non è stato ricostruito?- chiese dopo un attimo di esitazione e Christopher rispose che per quanto avesse tentato di porre rimedio a tale disastro non ne era stato capace. -Questa stanza deve essere un monito anche per te: saper controllare il proprio potere è importante tanto quanto conoscere le proprie potenzialità- disse Christopher, richiudendo quella porta a chiave. -Io credo che sia giunto il momento di rivelarti una cosa- disse Michael, abbassando lo sguardo e cercando le parole giuste per spiegarsi. -I miei poteri sono stati bloccati sin dalla mia nascita, ma quando li ho recuperati, io ho visto una presenza al fianco di mio padre: quella di una bambina. Lei ha notato il mio sguardo e mi ha chiesto di non rivelare a nessuno che lei fosse lì e gli altri sembrava che non la vedessero-. Christopher per un momento fu sorpreso di udire queste parole, ma aveva il sospetto di aver capito di cosa si trattasse :-questa bambina tu la conoscevi?-. Michael attese un momento e poi riprese -lei ha detto di essere mia zia, anche se vista la natura dei miei nonni, direi che è impossibile, dato che mio nonno è un vampiro. Ciò nonostante è stata proprio lei a dirmi di parlare con Kate e Ava per convincerle a farmi venire qui, così da poter imparare. Mi ha detto che si chiama Rose-. All'udire quel nome Christopher ottenne la conferma che gli serviva: sapeva perfettamente tutto ciò che era accaduto alla bambina ed era stato proprio lui in passato a chiedere ad Osrick di intervenire sulla memoria di Elizabeth. -Ora sappiamo qual è il tuo dono: tu puoi vedere gli spiriti e puoi avere il controllo sui sentimenti altrui, secondo quanto mi hanno raccontato le tue nonne. Il riuscire a controllare i sentimenti altrui, richiederà l'addestramento di cui ti parlavo prima, cioè quello di riuscire a contenere la tua forza, mentre per questo potere, potrebbe servirti l'esatto opposto. In ogni caso, c' è un solo modo per far sì che tu sia pronto nel tempo più breve possibile: c'è una stanza speciale, usata per velocizzare l'addestramento. Il tempo scorre diversamente ed ogni settimana corrisponde ad un anno. Credo che nella migliore delle ipotesi, il tuo addestramento potrà concludersi nel giro di 2 settimane-. Michael sapeva di non poter perdere tempo, così si decise ad iniziare l'addestramento. Christopher iniziò a spiegargli che alla base di tutto c'era la concentrazione, cosa che è molto difficile da raggiungere in determinate situazioni e ancor di più era resa difficile dal potere che Michael poteva esercitare sui sentimenti altrui. Iniziarono un allenamento molto duro per riuscire a concentrarsi e poter esercitare il suo potere del controllo delle emozioni su di lui. -Sei a buon punto!- esclamò Christopher, dopo essere quasi caduto sotto il suo influsso che lo spingeva all' attrazione nei suoi confronti. -Ora bisogna che tu ti eserciti, per riuscire ad ottenere in pieno l'effetto che desideri: ricorda che sugli umani questo potere è molto più semplice da esercitare, mentre nei confronti degli esseri sovrannaturali, questi poteri possono anche fallire, o addirittura possono rivoltarsi contro di te. La cosa più importante è quella di evitare coinvolgimenti troppo diretti e per questo devi riuscire a dosare bene il potere che usi-. Michael, nonostante fosse un bambino, aveva capito perfettamente quanto fosse importante il suo allenamento, così entrò nella camera, pronto ad imparare a dosare il potere da utilizzare. -Ora ci concentreremo solo su uno dei due poteri. Ritengo che il controllo dei sentimenti debba essere il primo ad essere perfezionato, per evitare di ritrovarti in situazioni alquanto imbarazzanti- spiegò Christopher, spingendolo ad instillare in lui ogni sentimento possibile. Michael si era mostrato sin dall'inizio un allievo promettente e sembrava riuscire a soddisfarele sue aspettative. Non aveva alcun dubbio che un giorno lui sarebbe stato il mago più potente di tutta la storia, superando persino suo padre.

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Hope riaprì lentamente gli occhi e si rese conto di aver dormito tutta la notte e buona parte del giorno. -Come ti senti?- le chiese Nancy, che le bagnava con un panno la fronte. -Un po' stordita....ma, cosa è successo?- chiese Hope, visibilmente confusa. -Improvvisamente ti sei accasciata al suolo e nel sonno ripetevi una frase: "non cederò all' oscurità"- gli disse Nancy, mostrandosi piuttosto confusa sul significato di quella frase. -Non riesci a ricordare cosa hai sognato? O almeno ciò che è successo prima di addormentarti?- le chiese Malcom, ma ottenne solo un cenno negativo. -Osrick ha terminato la sua meditazione?- chiese poi Hope, cercando di alzarsi in piedi, reggendosi ad una parete della caverna. -Sì, ha terminato giusto un momento fa!- esclamò Malcom e Hope gli chiese se potesse aiutarla a far luce sul sogno che aveva fatto: -mamma, tu potresti vedere nel mio passato e Osrick potrebbe riuscire a darti una mano-. Nancy provò a leggere nella mente della figlia, per capire cosa l'avesse agitata in quella maniera, spingendola a dimenarsi come una forsennata. Riuscì ad entrare nella mente, canalizzando parte del potere di Osrick, rivedendo gli eventi della sera precedente, ma non appena giunse al momento in cui Hope svenne, si ritrovò immersa in un buio totale, nel quale sembrava non riuscire a respirare, vista l'aria che diveniva sempre più soffocante. Uscirono dalla sua mente e Nancy sentì una sorta di pizzico alla testa. -Che cosa hai visto?- chiese Malcom, preoccupato nel vedere che Nancy aveva perso per un momento l'equilibrio e stava per cadere. -Niente!- esclamò Nancy, portando la mano sinistra alla tempia, quasi come se stesse cercando di riportare alla luce un qualsiasi frammento di ricordo. -Come sarebbe?- gli chiese Malcom, sorpreso dal fatto che il suo potere non avesse avuto effetto. -Non so come spiegarlo, ma.... era buio e credo che ci fosse qualcosa, ma non sono riuscita a vederla. So solo che nel buio, ho provato una sensazione di soffocamento....il buio sembrava avere una sua forma.....quasi come fosse una persona, ma senza che ne fosse delimitato il suo corpo.... era così strano!-. Nessuno comprese di cosa potesse trattarsi, ma ora dovevano concentrarsi sul piano di Osrick, anche perché avevano perso mezza giornata. -Nancy sei pronta ad andare a casa di Berenice?- le chiese Osrick e Nancy assentì. Tutti si resero invisibili ed andarono verso quella capanna, sperando di risolvere almeno quell'enigma.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora