CAPITOLO 45: LIBERAZIONE

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-Siete tutti pronti?- domandò Kate, dopodiché prese la mano di Ava ed insieme iniziarono a dire delle parole che furono incomprensibili agli altri, persino ad Osrick. Hope si preparò a trasferire loro parte della sua energia, ma sentiva anche lei il peso di quell'enorme sforzo. Ci volle un po' di tempo prima che l'anfora apparisse, ma non appena iniziò ad essere limpida la sua immagine, Osrick iniziò a recitare l'incantesimo che aveva appreso dal libro. Si accorse che nel dire quelle parole, le sue vene assunsero un colore nerastro e sentiva di essere oppresso da una magia oscura molto potente. Per un attimo Malcom e Nancy sentirono di non essere all'altezza della situazione, ma dopo uno sguardo di Malcom verso Nancy, lanciarono insieme il più potente incantesimo di magia bianca che conoscessero. La situazione si prolungò per ben 15 minuti e tutti sembravano essere allo stremo delle forze. Kate ed Ava stavano per lasciar andare l'anfora, quando sentirono il rumore di una ceramica che si scheggia. Questo rumore iniziò a rincuorare tutti e fece rinascere in loro la speranza di riuscire a portare a termine questo compito. -Resistete!- diceva Hope ad entrambe e forse lo ripeteva anche a sé. Nancy e Malcom utilizzarono tutta la loro energia, tanto che le pareti della casa iniziarono a tremare e dopo uno sforzo estremo, l'anfora si ruppe in mille pezzi. Tutti furono quasi sbalzati al suolo, per il potere che si sprigionò, ma furono certi che aveva funzionato: bastò osservare il marchio sulla pelle del piccolo Michael. All'inizio Michael si sentì quasi bruciare in corrispondenza di quel segno e per un momento cadde in ginocchio, ma non appena quella sorta di liquido nero, quasi fosse inchiostro, fuoriuscì da quel simbolo, Michael si sentì pervaso dal potere. Lo stesso Osrick fu meravigliato dal potere che ora era scaturito da quel bambino, che con un semplice sguardo, faceva volare gli oggetti presenti in casa e riuscì a dare a tutti la forza sufficiente per riprendersi, quasi come se non avessero fatto quell'immane sforzo. -Ora però bisognerà che ti insegni a contenere i tuoi poteri- disse Nancy, dopo aver rivolto un sorriso al suo bambino, che mostrò il suo sorriso altrettanto dolce. Hope prese il bracciale e la collana che aveva avuto da sua madre e la diede a Michael: -credo che per il momento questo serva più a te che a me!-. Non appena Michael ebbe indossato i due gioielli, le cose che lo circondavano, smisero di levitare e lui si sentì come si era sentito fino a quel momento: un essere umano. -Tranquillo, col tempo imparerai a controllarti!- disse Malcom, prendendo fra le braccia suo figlio e stringendolo forte a sé ed aggiungendo -per il momento credo che sia meglio così-. Michael non capiva perché non potesse utilizzare quel suo potere, ma sapeva che i suoi genitori gli volevano molto bene e se gli proibivano qualcosa era proprio per questo sentimento. Osrick si guardò intorno, dopodiché pensò al fatto che forse anche Dylan e Judoc erano finalmente stati liberati dal loro marchio, così disse a tutti -Io vado dai guardiani. Forse questa storia può avere un lieto fine per più persone-. Detto questo aprì un portale ed andò. Malcom scambiò uno sguardo quasi preoccupato con Nancy e lei annuì con la testa, esclamando: -Credo sia meglio che vada anche tu!-. Malcom sorrise nuovamente verso suo figlio, dopodiché aprì il portale per andare a casa di Dylan, nella speranza che anche questo problema si fosse finalmente risolto.

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-Cosa devo fare adesso?- chiese Rubio, facendo ciò che gli comandava Alexander, ma senza abbassare la guardia: dopotutto gli aveva raccontato delle cose che gli facevano temere di non potersi fidare. -Ora tu...beh, dovresti...- stava spiegando il vampiro, quando si sentì qualcuno bussare alla porta. Un ululato pervase la camera, che cadde nel silenzio subito dopo, mentre i due si fissarono per un momento negli occhi. "Questo è impossibile" pensò Alexander che sembrava aver riconosciuto la voce di quel particolare lupo mannaro. Un attimo dopo il lupo abbattè la porta ed iniziò ad annusare l'aria circostante. -So che non ci conosciamo per niente, ma se vuoi vivere ti devi fidare di me!- esclamò Alexander e poi proseguì -liberami e ci salveremo entrambi dal suo attacco-. Rubio sorrise, benché fosse una risata dovuta al nervosismo e gli mostrò di avere tutti gli strumenti utili per fermare anche un lupo mannaro. -Ascolta, ti rivelo un segreto: noi vampiri non ci battiamo mai da soli contro un lupo, perché per quanto possiamo essere equipaggiati, sono troppo resistenti. Io ora non sono neanche al meglio delle mie forze, quindi l'unica possibilità di sopravvivere è scappare-. Rubio si fermò a rifletterci un momento e Alexander gridò ad alta voce -Non c'è tempo, o vuoi finire sbranato dal lupo?-. Rubio si decise a fare come diceva Alexander e non appena ebbe liberato il vampiro, i due si ritrovarono immediatamente all'esterno, grazie alla velocità da vampiro. Quel lupo iniziò a correre verso di loro, ma Alexander lo fece finire in una trappola, che aveva posizionato la sera prima della sua cattura. -Ascolta, io prima ti ho mentito, anche se credo che tu lo hai capito. Io non posso trasformarti in vampiro, a causa delle leggi che governano il mio mondo-. Rubio fece un sorrisetto, annuendo con la testa. -Dal momento stesso in cui ti ho liberato, immaginavo che ne avresti approfittato per non rispettare il patto- aggiunse poi Rubio, sorpreso tuttavia del fatto che con la sua velocità o la sua capacità di volare, non fosse già sfuggito. -Io credo che ci sia qualcosa di speciale in te e credimi, vorrei realizzare il tuo sogno. Posso prometterti, però, che parlerò di te al consiglio che governa il mio mondo e farò il possibile...-. Rubio, che aveva nascosto dietro la schiena tutto ciò che gli serviva per fermarlo, decise di non utilizzare quella polvere, fatta secondo una ricetta che era nel diario della sua antenata. Dentro di sé, sentiva che poteva fidarsi di quel vampiro e così lo lasciò andare. -Ora che è in trappola, dovremmo utilizzare uno dei tanti segreti che conosci sui licantropi per portarlo in un posto sicuro-. Rubio si rese conto che Alexander provava un sentimento speciale per quel lupo mannaro in particolare e si decise ad aiutarlo. Alexander soffiò una polvere sul lupo mannaro, che riassunse le sembianze di una donna, sebbene perse coscienza. -Lei è Elizabeth- disse Alexander, prendendola fra le braccia. -Spero che le nostre strade si incontrino di nuovo- disse Rubio, dopodiché Alexander scomparve nel buio della notte.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora