CAPITOLO 55: LA GROTTA DEL SAPERE

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Osrick stava osservando attentamente quella donna, il suo modo di muoversi e di agire. Lui aveva sempre creduto che Keila fosse stata la più grande guerriera di tutti i tempi, prima che fosse corrotta dal male e si fosse lasciata trasportare da tutti i sentimenti negativi, ma nel guardare quella donna, si meravigliava del fatto che non fosse stata neanche mai nominata dalla storia. -Voi restate qui e cercate di non farvi notare: io andrò nella sua capanna- disse Osrick rivolgendosi ai suoi amici. -Noi veniamo con te!- esclamò Malcom, convinto che fosse la cosa migliore, anche perché vedeva un certo coinvolgimento da parte sua e temeva che ci fosse qualche sentimento che potesse offuscare il suo giudizio. -Voi siete bravi a mimetizzarvi e a rendervi invisibili- spiegò Osrick, accennando ad una risposta negativa col capo e proseguendo: -però quell' "ombra" noterà la vostra presenza. Io ho la capacità di fondermi con la natura stessa, in quanto faccio parte della più antica cerchia dei guardiani-. Stavano per farsi avanti anche Andronikos e Dafnicus, ma Osrick li fermò. -Voi dovete fare attenzione al libro: credo che se siamo finiti qui, nel seguire la sua storia, sia perché qualcosa di importante sta per accadere-. Nessuno tentò di contestare nuovamente Osrick che entrò nella capanna di Berenice. L'interno della capanna era alquanto logoro e ricordava più un luogo abbandonato che la casa di un leader come sembrava Berenice: le pareti erano di pietra, logore e ricoperte di ragnatele e dal tetto scendeva a tratti della paglia, disposta a forma di tetto. C'era un letto di pietra, su cui era disposta della paglia ben legata e della pelle di animali come coperta. Al fianco del letto c'era una sorta di comodino fatto con del legno disposto in maniera alquanto irregolare ed il suolo era costituito dalla terra stessa. Berenice era seduta vicino ad un tavolo, ricurvo su di esso come per scrivere qualcosa. Per un istante ad Osrick sembrò di rivedere Keila: il suo sguardo innocente, i suoi capelli neri che ricadevano delicatamente sul collo, il suo desiderio di proteggere la propria gente. Rimpianse di non aver fatto di più per poter restare con Keila: se fosse stato più potente, forse l'avrebbe potuta salvare. Cercò di scacciare dalla mente quei pensieri ed iniziò a leggere i fogli che lei stava scrivendo, ma si rese ben presto conto che erano scritti nella stessa lingua in cui era scritto il libro e quindi non poteva capire il testo. Notò, però, che quando lei scriveva, quelle parole sembravano infiammarsi e a mano a mano, quell'ombra diveniva sempre più visibile e da semplice fumo nero, assumeva una caratteristica sempre più corporea. -Domani dovremo spostarci nuovamente- disse Berenice, rivolgendosi a questo essere. In tutta risposta ottenne un semplice cenno affermativo col capo da parte di quest'ultimo. -Credo che siamo pronti per affrontare gli ibridi, anche se la cosa migliore sarebbe che non esistessero- disse e prese una pietra di montagna nella quale confinò, con una sorta di sigillo quell'ombra. -Domani ti richiamerò nel momento in cui dovessimo aver bisogno di te- le disse prima che la sua essenza fosse intrappolata e la pietra divenisse nera. Le cose che aveva scritto scomparvero da quella pagina e si riversarono su quella pietra chiudendo il sigillo che aveva formato. Osrick avrebbe voluto parlare con Berenice, ma sapeva che rivelare la sua presenza in un'epoca diversa dalla sua, poteva portare dei cambiamenti importanti nella storia e forse avrebbero perso la loro occasione di scoprire la verità su quel libro. Uscì dalla capanna, lasciando Berenice al suo sonno e si diresse verso gli altri. -Cosa hai scoperto?- chiesero all'unisono ed Osrick invitò tutti al silenzio e ad allontanarsi da quella zona. Una volta raggiunto il bosco, accesero un fuoco e segnarono intorno un cerchio di protezione da qualsiasi creatura sovrannaturale che avesse tentato di attaccarli. -Io sono entrato nella capanna e ho ritrovato Berenice a scrivere su di alcuni fogli delle parole nella stessa lingua in cui è scritto il libro. Forse non riesco a leggerlo semplicemente perché è una lingua in disuso, ma la cosa che mi ha colpito di più è quello che è successo dopo: ha evocato quell'ombra e dopo averle richiesto aiuto per una battaglia che ci sarà domani contro gli ibridi, l'ha rinchiusa in una sorta di pietra e ne ha sigillato l'essenza utilizzando le stesse parole che sono come defluite da quelle pagine. La pietra è stata ricoperta completamente da quelle scritte e le pagine sono tornate bianche- disse Osrick e poi chiese a loro se avessero notato qualcosa di particolare. -Beh, a dire il vero, noi abbiamo tenuto d'occhio il libro, come ci hai chiesto. Improvvisamente si è illuminato e quando ho provato ad aprirlo non ci sono riuscito- disse Malcom, stringendo fra le mani il libro e poi provò ad aprirlo. -Qualunque cosa fosse, ora non c'è più!- esclamò Osrick, ma Nancy, con uno sguardo più attento, notò un dettaglio:- sembra che sia stata strappata qualche pagina- disse, indicando il libro. Osservandolo più attentamente anche Malcom notò che c'erano dei pezzi all'inizio del libro compatibili con delle pagine strappate. -Questo però è strano!- esclamò Osrick, portando una mano al mento e proseguendo: -quando io ho esaminato il libro, non ho trovato nulla di simile. Forse...- disse, dirigendosi nuovamente verso la capanna di Berenice. Rendendosi nuovamente invisibile, notò che le pagine su cui Berenice stava scrivendo, riportassero lo stesso strappo, come se fossero state tolte da quel libro. La cosa che più lo colpiva, era il fatto che sembrava si trattasse dello stesso numero di pagine. -Credo che per leggere questo libro dobbiamo entrare nella sua mente ed estrarne la capacità. L'unica cosa che mi preoccupa è che questo possa lasciare una traccia di noi nel passato- disse Osrick, una volta uscito dalla capanna e raggiunti i suoi amici, cercando di trovare il modo migliore per risolvere quella situazione senza alterare il futuro. -Se non sbaglio tu mi hai detto che il tuo potere innato è quello di lavorare sulle menti altrui- disse Nancy rivolgendosi ad Osrick e spiegando nei dettagli il suo piano: -Io potrei intrufolarmi nella sua mente e cercare di trovare il momento in cui ha imparato questa lingua particolare e tu, grazie al tuo potere, potresti farle dimenticare ciò che è accaduto-. Malcom pensò che fosse una buona idea ed appoggiò il suo piano, convincendo anche gli altri, sebbene l'unico che non sembrasse convinto, fosse proprio Osrick. -Io ti dissi quali erano i rischi di usare un simile potere, specie quando si tratta di una persona che ti è tanto cara. Se dovessi per sbaglio cancellare dalla sua mente il ricordo di come si usa questa scrittura, questo avrà delle conseguenze sul futuro e credo che saranno alquanto gravose-. -Osrick, io sono sicuro che tu riuscirai a farlo: devi solo avere più fiducia in te- disse Dafnicus, poggiandogli una mano sulla spalla, guardandolo negli occhi e Andronikos aggiunse -potremmo utilizzare la pietra del ricordo, richiudendo in essa i ricordi dei tuoi sentimenti per Berenice-. Osrick assentì col capo, ma disse preoccupato: -Bisogna sbrigarsi, perché per compiere questo rituale devo isolare tutti gli altri pensieri e quindi devo meditare. Questo processo richiederà almeno mezza giornata, ma visto che devo scavare a fondo nella mia mente, potrebbe richiedere ancora più tempo-. Non appena ebbe detto questo, Malcom cadde in ginocchio, ansimando debolmente. -Forse dovremmo tornare a casa e riprenderci: lì tu potrai sgomberare la mente e poi tornare qui, quando saremo nel pieno delle forze- disse Nancy, avvicinandosi a suo marito. -No...- disse Malcom, riuscendo a rialzarsi dopo un certo sforzo. -Non sappiamo quanto tempo ci resta, ed aprire un portale su questo momento preciso, potrebbe rivelarsi un'impresa alquanto ardua. Osrick deve iniziare già da ora a sgomberare la sua mente, mentre Andronikos cercherà di canalizzare le forze della terra, cercando di trasmetterle a me, in quantità piccole, così che possa avere le forze necessarie per mantenere più a lungo questo portale-. Hope si guardò intorno ed iniziò a sentire dentro di sé qualcosa, come una strana voce che la richiamava. -Cosa c'è?- le chiese Kate, dopo aver notato che stava fissando ininterrottamente un punto davanti a lei e sembrava quasi in trance. -Sento che dovremmo andare in quella direzione, anche se non so bene per quale ragione!- esclamò, suscitando una certa preoccupazione. -Forse dovremmo fare in questo modo- disse Kate, che pensava bisognasse scoprire il motivo per cui Hope era attratta in quella direzione. Dopo una breve discussione, tutti decisero di andare in quella direzione e giunti al punto indicato da Hope trovarono una grotta. -Non posso crederci!- esclamò Dafnicus, guardandosi intorno e riconoscendo alcune scritte incise con un coltello sulle pareti della grotta. -Io sono già stato qui- iniziò a raccontare, cercando di trovare qualcosa. -Ecco, quest'incisione: mio padre mi raccontava che era stata fatta da un uomo molto potente, un ibrido che era vissuto qui prima della lotta fra le razze- disse Osrick, ammirando alcuni caratteri molto particolari. -Di cosa si tratta?- gli chiese Ava, convinta che forse avrebbe potuto essere utile per la loro causa. -Mi disse che quest'uomo aveva profetizzato la lotta delle razze e ne aveva descritto anche la fine. Lui però non era in grado di leggere questi caratteri credeva si trattasse solo di una leggenda. Io ho poi inciso anche il mio nome in questa grotta, proprio lì- disse, indicando una parete che ora era vuota. Hope poggiò una mano su quella scritta, cercando di scoprire qualcosa su quell'uomo, ma non riuscì a vedere altro che frammenti, come di una visione slegata e cadde, come spinta all'indietro. -Cos'hai visto?- le chiese Malcom, avvicinandosi a lei e sorreggendola. -Ho sentito una voce: "la donna è la chiave e l'Oscurità non sarà distrutta, finché ella non risplenderà, insieme a tutte le altre anime che sono state dannate da essa. La luce si raggiunge solo con la morte". Poi ho intravisto Berenice, che invocava quella specie d'ombra e il sigillo che si imprimeva su dei cadaveri-. Cercarono di analizzare per un momento il significato di quella visione, credendo che la donna a cui si riferisse la visione, fosse Berenice. -Osrick non perdere altro tempo ed incomincia la tua meditazione- disse Malcom e invitò tutti a disporsi in una formazione di difesa, nel caso in cui qualche lupo avvertisse la loro presenza. -Un momento- disse Dafnicus, portando il suo indice su una delle pareti della grotta: -quando mio padre mi portò qui, mi mostrò quanto questa grotta fosse particolare. Dalle sue viscere sgorga una magia che ha lo stesso effetto della nostra: in questa grotta ogni potere può divenire più forte. Osrick, potrai impiegare la metà del tempo per completare il tuo rito, ma dovrai fare attenzione: i ricordi potranno restare intrappolati qui, se non ti concentri abbastanza-. Dopo questo avvertimento di Dafnicus, Osrick cominciò la sua meditazione, mentre gli altri cercavano di scovare qualsiasi possibile nemico tentasse di avvicinarsi, tormentati da quelle parole di Hope, o meglio sul loro significato. Hope, invece, temeva che ci fosse qualcos'altro di cui preoccuparsi, qualcosa che stava mettendo le sue radici dentro di lei, e cercasse di possedere la sua mente. Le venne una forte emicrania e la terra iniziò a girarle tutto intorno, dopodiché perse i sensi, riuscendo a vedere come ultima cosa il volto di suo padre, ricurvo su di lei.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora