Capitolo 1

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Svegliarsi con il rumore di mille clacson di prima mattina non è di certo piacevole eppure è la normalità per chiunque vive a New York, quel rumore acuto che ti penetra le orecchie e ti rimbomba in testa è la prima cosa che senti appena apri gli occhi.

Camila si svegliò come ogni mattina proprio con quel fastidioso frastuono, si stiracchiò nel letto è si mise seduta guardandosi attorno con aria assonnata. Cercò qualcuno che non trovò, così diresse lo sguardo verso il telefono appoggiato sul suo comodino:

"Le 9:30" disse ad alta voce sbadigliando.

Si alzò con la velocità di un bradipo ed entrò in cucina: "Connor!" Urlò per farsi sentire ma, non ricevette nessuna risposta, sbuffò e si mise ai fornelli per prepararsi la colazione.

Camila era una donna di 25 anni molto affascinante, originaria di Cuba. Si trasferì con la sua famigla a New York quando aveva sette anni poiché i suoi genitori avevano trovato lavoro come panettieri in un piccolo forno vicino Manhattan. Era una ragazza carismatica, brillante e sicura di se, con molte passioni. Lavorava come avvocatessa nello studio del marito, infatti i due si sono conosciuti al college al corso di giurisprudenza.

Finì di riempirsi la tazza con del caffè bollente e accese la tv guardando distrattamente il telegiornale della mattina. Era domenica, per questo fece tutto con calma e quando finì di far colazione ripose il piatto e la tazza nel lavandino e andò in bagno per farsi una doccia prima di vestirsi.

Uscita dal bagno controllò il telefono e notò due chiamate perse da suo marito così lo richiamò

"Pronto Camila ma dov'eri?"

"Buongiorno anche a te Connor" rispose al marito sbuffando

"si scusa, buongiorno amore, ti ho chiamato per sapere se venissi a pranzo con noi oggi"

"Esattamente noi chi? Perché non mi hai accennato nulla ieri" chiese

"Con noi ovvero io e Michael, siamo andati a comprare le birre per la partita di stasera e volevamo fermarci a mangiare fuori, allora vieni?" Chiese ancora il marito

"la partita cazzo" pensò Camila ricordandosi che quella sera avrebbe avuto ospiti a casa

"Ok mi preparo, ah e poi puoi passarmi a prendere tu? Non ho voglia di prendere il taxi"

"Perfetto passiamo a prenderti a mezzogiorno, sii puntuale questa volta!"

Camila chiuse la chiamata ghignando consapevole che la puntualità non fosse uno dei suoi pregi. Si preparò mettendosi un top nero e un paio di pantaloncini di jeans che risaltavano alla perfezione le sue curve. Dopo essersi truccata guardò l'orologio in soggiorno che segnava le dodici meno cinque, si stupì di se stessa per essersi preparata in tempo.

Entrò nel ascensore che ci mise un po' per raggiungere il piano terra poiché abitavano in un attico di un grattacielo abbastanza alto.

Arrivata a terra mandò un messaggio a suo marito per avvisarlo, ma non appena schiacciò invio un paio di mani le afferrarono la faccia baciandola, si accorse subito di chi fossero così si allontano e gli disse:

"Beh hai visto? Puntuale come un orologio svizzero" sorrise al marito

" Si infatti ho paura che ora si metta a nevicare anche se siamo in primavera" la schernì Connor

si diressero entrambi alla macchina e appena Camila salì salutò Michael, il migliore amico del marito.

Il viaggio al ristorante fu abbastanza breve e quando entrarono le loro narici vennero pervase dal profumo di pasta che c'era nell'aria. Infatti il locale si chiamava "da Marcello" ed era molto conosciuto soprattutto per l'ottima cucina italiana, molto apprezzata dai newyorchesi.

Betrayal (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora