Lauren's p.o.v
"Lauren sono le sette, sei in ritardo!" Sentii Normani urlare dalla cucina
"Sono pronta, diavolo ma perché la sveglia ha deciso di non suonare stamattina!" Urlai ancora nervosa, a quanto pare non ci si poteva più fidare nemmeno dei telefoni.Riuscii a mettermi le scarpe velocemente nonostante mi fossi appena svegliata, sistemai i capelli distrattamente, guardandomi nello specchio del bagno e uscii in fretta camminando a passo spedito verso il garage.
"Ci vediamo stasera" urlò un'altra volta Normani.Odiavo arrivare in ritardo ma soprattutto odiavo le ramanzine di Adams, che sicuramente mi stava già aspettando spazientito davanti al tribunale, propio oggi che avevo un incontro importante.
Guidai spedita verso il tribunale facendo attenzione a non rimanere coinvolta in un incidente, non volevo sicuramente ammaccare la macchina o finire all'ospedale.
Quando arrivai a destinazione mi ritrovai davanti ad una grande scalinata che portava all'ingresso del tribunale, parcheggiai e scesi di fretta;raggiungendo l'entrata.
"Jauregui, in ritardo di 9 minuti" disse Adams guardando il suo orologio per poi squadrarmi da testa a piedi
"Mi dispiace non mi è suonata la sveglia"dissi con ancora il fiatone
"L'importante é che ora é qui, entriamo" disse con quell'aria da stronzo che ormai lo contraddistinguevaLo seguii e appena entrammo mi ritrovai davanti ad una grossa sala, ai lati due scale portavano verso le varie aule del grande tribunale e al centro c'era una grande bandiera degli stati uniti.
Mi sentivo piccola davanti quell'immenso salone pieno di persone che andavano da una parte all'altra senza mai fermarsi.
Notai che Adams camminò verso una delle due scalinate e io lo seguii, scalino dopo scalino arrivammo in cima e notai subito una grande porta di legno, probabilmente l'entrata dell'aula. Era tutto molto luminoso, non c'erano moltissime finestre e ovviamente era pieno di guardie e agenti, che garantivano la sicurezza delle persone che entravano ed uscivano."Prima volta in un tribunale?" Mi chiese Adams guardandomi
"Si, di solito era mio padre ad andarci, io controllavo solo le scartoffie" dissi ancora un po' emozionata
"Ti ci abituerai, entriamo" disse aprendo la portaMi ritrovai davanti ad una classica aula di tribunale, non era grandissima ma potevo già vedere alcune persone sedute sulle sedie e delle guardie ai lati della porta.
"Ti ho lasciato il fascicolo del cliente, spero che tu lo abbia letto" Disse Adams facendomi cenno di seguirlo
"Certo, ho letto tutto e devo dire che è un caso interessante"
Adams doveva difendere un uomo, accusato di rapina in un centro commerciale, le prove erano a favore poiché il cliente aveva testimonianze solide, come quella di un poliziotto e dei passanti, ma l'accusa sosteneva di avere dei filmati che potevano mettere in difficoltà l'intero processo"Sediamoci qui" disse indicando i posti a destra. C'era una grande scrivania con quattro sedie di legno disposte attentamente, lo stesso per l'altro lato ovvero quello dell'accusa, davanti a noi il posto del giudice con un piccolo banco per i testimoni e infine dodici sedie disposte a due file da sei, dedicate alla giuria.
Mi sedetti e scrutai ogni faccia tra le persone venute ad assistere, non avevo paura di parlare davanti ad un gruppo di persone, mi sono sempre trovata a mio agio ma in quel momento mi sentivo un po' spaesata, forse a causa di questa nuova esperienza. Cercai di rilassarmi e mi vennero in mente le parole di mio padre, ogni volta che tornava dal lavoro ero sempre pronta per fargli mille domande su come fossero andati i vari processi. Da piccola sognavo di difendere le persone innocenti e di accusare coloro che invece erano colpevoli, per questo scegliere giurisprudenza non è stato difficile.
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Betrayal (camren ita)
FanfictionCamila Cabello, moglie trofeo di Connor Adams, l'avvocato più famoso di new york, incontra Lauren Jauregui, aspirante assistente di suo marito. Tra le due nasce un legame che le porterà a infrangere più di una promessa ma dovranno stare attente...fo...