Epilogo

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A/N
vi ricordo di leggere la nota alla fine di questo capitolo.

Lauren's p.o.v
"Signorina Jauregui" 
Salutai con un cenno del capo la donna sulla quarantina dietro al grande bancone grigio, camminavo sicura verso la mia meta, tenendo in mano due caffè ancora bollenti.

"Avanti"
Bussai due volte alla porta e quando sentii la sua voce sorrisi istintivamente, aprii e me la ritrovai davanti, seduta dietro alla sua scrivania con un'aria annoiata.
"Amore" Parlò, alzandosi dalla poltrona e venendomi incontro per lasciarmi un bacio sulle labbra.
"Buongiorno" Le dissi, consegnandole il bicchiere di caffè d'asporto che avevo preso appositamente per lei.
"Non sarà come le tue uova strapazzate ma mi accontenterò" Disse, fingendosi triste.

Mi trovavo nel suo nuovo ufficio, dopo la sentenza del divorzio, Camila aveva perso il lavoro, ma un'idea di mio padre salvò entrambe, ci diede la notizia a capodanno, proprio dopo i festeggiamenti per l'anno nuovo.

"Ragazze, venite un momento qui" La sua voce mi fece distogliere lo sguardo dagli occhi color cioccolato di Camila, ci voltammo entrambe verso di lui e lo seguimmo fino al corridoio, dove ci appartammo per parlare.
"Riguarda il lavoro, ma dato che non sono ancora sicuro ve lo accennerò soltanto.
Ho intenzione di aprire uno studio legale anche qui, la sede del mio studio rimarrà a Miami ma guarda caso qui, davanti a me, ho due avvocatesse davvero in gamba, prendete questa notizia con le pinze ma mi sembrava giusto accennarvelo"

Entrambe lo guardavamo con gli occhi spalancati, era una notizia stupenda per entrambe, lavorare di nuovo insieme, per lo più nello studio di mio padre, era una grandissima idea.
"Ora non sconvolgetevi troppo, godetevi questo capodanno e poi ne riparleremo" rise per le nostre espressioni, accompagnandoci di nuovo in salone.

Ritornai per un attimo a quel momento, erano passati tre mesi da quel giorno e ora mi ritrovavo nel nuovo studio legale "Jauregui".

Io e Camila ci sedemmo sul divano grigio che era presente nel suo ufficio, facemmo colazione insieme, purtroppo quella mattina non avevamo potuto passare del tempo insieme, per via di una riunione che costrinse Camila ad uscire prima di me da casa.
"Tra un po' qualcuno compie gli anni..." Dissi casualmente, riferendomi a lei.
"Oh si, ho sentito che questa persona muore dalla voglia di passare quel giorno insieme a una certa Lauren Jauregui" Mi rispose facendomi ridere, ma ritornai subito nel personaggio e continuai il gioco.
"Io ho sentito che questa Lauren Jauregui ha in mente qualcosa di molto speciale"
"La festeggiata ne sarà davvero felice" Esclamò lei sorridendo, finimmo per ridere a crepapelle entrambe, bevendo gli ultimi sorsi dei nostri caffè.

"Devo tornare in ufficio, ti chiamo dopo per il pranzo" La baciai un'ultima volta e misi la mano sulla maniglia della porta.
"Eri seria?" Mi chiese all'improvviso, facendomi fermare sul posto.
"Su cosa?" Le chiesi, corrugando le sopracciglia.
"Sul compleanno... hai già in mente qualcosa?"Domandò curiosa.
"Lauren Jauregui terrà la bocca chiusa" Risposi in terza persona, facendole scuotere la testa divertita, le sorrisi e uscii dalla porta, pronta per iniziare a lavorare.

La giornata passò in fretta fino all'ora di pranzo, quando incontrai Camila nel piccolo locale in cui ora ci recavamo per pranzare insieme.

"Ho una fame..." Mi accennò, sedendosi composta.
"Non dirlo a me, odio non far colazione"
"Domani mi farò perdonare" Mi disse, ghignando tra se e se, solitamente preparava sempre lei la colazione, si svegliava sempre prima di me e diceva che era un modo per ringraziarmi per tutte le cene che cucinavo per entrambe.
Nei weekend invece, entrambe ci alzavamo alla stessa ora ed ero io quella che la preparava: con uova strapazzate, pancakes, waffles o semplicemente una buona tazza di caffè con biscotti, dipendeva tutto dal volere della signorina Cabello.
"Allora...mi dirai cosa hai in mente per il mio compleanno o no?" Mancavano tre giorni al suo compleanno, 3 marzo, avevo già preparato tutto, ma ovviamente lei non amava le sorprese.
"Cosa vuoi sapere?" Stetti al gioco, portando il bicchiere d'acqua alle mie labbra.
"Beh, cosa vuoi fare?" Risi sonoramente a quella domanda, facendole corrugare la fronte.
"Camz non è il mio compleanno, sono io a chiederti che cosa vuoi fare semmai" Le spiegai, continuando a ridere.
"Voglio andarmene da qui" Ottimo, pensai annuendole.
"Altre richieste?" Feci finta di appuntarmi qualcosa sul tovagliolo e lei mi schiaffeggiò giocosamente la mano.
"Idiota, non so voglio solo passare del tempo con te" Scrollò le spalle.
"E accadrà, sicuramente non ti lascerò passare il tuo compleanno da sola"
"Tu non sei una da compleanni, me lo avevi già accennato" Mi ricordò, guardandomi negli occhi.
"Lo sono per quelli degli altri, i miei negli ultimi anni sono stati...monotoni" Mi fermai per trovare la parola giusta per descriverli.
"Perché?" Mi chiese con fare interrogativo.
"Sono rimasta a casa con un bicchiere di vino e Normani insieme a me sul divano, non che sia una cosa brutta ma... non so forse sto solo diventando vecchia" Dissi ridendo, contagiando anche lei.
"Non mi dirai nulla vero?" Ci provò di nuovo ma io negai con la testa.
"Neanche se faccio così..." Questa volta la sua voce arrivò come un sussurro alle mie orecchie, la sua gamba si spostò sui miei polpacci, quel maledetto sorriso che aveva sulle labbra si ingrandì ancora di più.
"Camila" Le dissi, a mo di rimprovero.
"Lauren" Continuò il suo percorso, ma le fermai il piede con la mano, bloccandolo.
"Non ti dirò nulla" Chiarii, gli occhi che si diressero inevitabilmente sul suo labbro inferiore, che ora teneva tra i denti.
"Mh...ok" Non era finita, lo capivo da quello sguardo, dai suoi occhi che studiavano la mia espressione, dalle sue labbra inclinate in un lieve sorriso.

Betrayal (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora