Capitolo 4

1.8K 59 6
                                    




Lauren's p.o.v

impazzii per classificare  tutti i fascicoli di Adams e per lo più lo feci su dei divanetti scomodi, fu snervante non poter appoggiarsi su una scrivania, quindi cercai di adattarmi.

Passarono molti dipendenti che mi guardarono con aria curiosa, effettivamente poteva risultare divertente  vedere qualcuno ricoperto da centinaia di fogli; sparsi sul divano.

Quando finii di controllare ogni fascicolo presente su quei maledetti divani, mi stiracchiai e mi rilassai appoggiando la testa sullo schienale.

Mi impegnai veramente per riconoscere ogni tipo di caso e non appena ebbi finito di ricontrollare tutto feci un sospiro di sollievo.

Decisi di alzarmi e di raccogliere i fogli sparsi ovunque, per poi recarmi nel ufficio di Adams; camminando tra i vari dipendenti.

Appena arrivai davanti alla porta del suo ufficio sentì urlare qualcuno, riconobbi subito quella voce ma non mi intromisi per rispetto della coppia.  Era difficile non sentire le parole che i due si scagliavano contro, qualche dipendente si fermò per cercare di capire che cosa stessero dicendo, così decisi di intervenire bussando con forza alla porta:

" NON ADESSO" sentì Camila urlare violentemente verso la porta.

"Sono Lauren, ho riportato i fascicoli" dissi con calma, aspettandomi un altro urlo.

Con mio stupore la porta si aprì rivelando la latina, paonazza in volto con un aria nervosa, stanca e seccata. Indossava un vestito nero che le fasciava il corpo risaltando le sue curve, non feci in tempo a soffermarmi su di lei per troppo tempo poiché la donna si spostò; facendomi entrare.

"Jauregui i fascicoli poteva lasciarli fuori, sto avendo una discussione importante ora"

"Si, mi scusi per l'interruzione ma dato che ho finito pensavo di poter tornare a casa" dissi ad Adams prima di girarmi verso Camila, che si era seduta sulla poltrona, davanti alla scrivania del marito. Teneva lo sguardo basso e giocava con un filo del suo vestito.

"Giusto, li metta qui e dopo aver dato il badge alla reception può andare"mi spiegò Adams "Ah e le arriverà un mail con l'esito della giornata di prova, arrivederci" disse liquidandomi velocemente.

"Arrivederci" dissi freddamente guardando un'ultima volta Camila, preoccupandomi per lei.

Quando uscii dall'ufficio non sentì altre urla, pensai che non volessero farsi sentire, così mi diressi verso la reception con passo spedito.

Dopo aver lasciato il badge alla signora della reception me ne andai e chiamai Normani, per chiederle se avesse voglia di cenare fuori. Non mi accorsi dell'orario, mi sembrò quasi come se avessi passato un giorno intero a lavorare su quei fascicoli.

Normani mi rispose velocemente, dicendomi che mi sarebbe venuta a prendere lei con la sua macchina.

Appena arrivò mi sorrise, aprendomi la portiera senza scendere dalla macchina, io camminai verso di lei e salii mettendomi la cintura:
"Giornata difficile?" Esordì la mia migliore amica, mettendo in moto la macchina

"Oh non ne hai idea, quello stronzo mi ha fatto lavorare su dei divanetti scomodissimi, ho la schiena a pezzi" dissi a Normani mentre mi appoggiavo al sedile

"Sai dovremmo staccare un po' dal lavoro e andare a farci qualche week end rilassante" mi propose

"Sarebbe divertente, abbiamo entrambe bisogno di un po' di vacanza" le dissi pensando alla sua proposta

Il resto del viaggio lo passammo a cantare le canzoni alla radio finché non ci ritrovammo davanti al ristorante greco.

Era un rinomato ristorante di cucina greca che noi amavamo, aveva delle decorazioni mediterranee alle pareti e trasmetteva un sentimento di pace. Il cibo era squisito e quando ne avevamo la possibilità ci fermavamo per cenare lì dopo il lavoro.

Betrayal (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora