Capitolo 35

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Camila's p.o.v
"Odio dovertelo dire ma ci dobbiamo alzare" Distribuii baci abbozzati sulla sua spalla, la vidi sorridere ma non si mosse di un centimetro.
"Ancora cinque minuti" Sospirò, affossando la testa nel cuscino, non avevo proprio idea di come riuscisse a respirare in quel modo.
"Ok mi alzerò io" Mi scoprii per dirigermi verso il bagno ma la sua mano mi fermò, facendomi ritornare nel letto.
"No" Protestò, immobilizzandomi con le sue braccia,continuando a tenere gli occhi chiusi.
"Lauren..." Dissi come rimprovero ma non sembrò importargliene, aprí gli occhi per guardarmi per pochi secondi e poi li richiuse come se nulla fosse successo, ormai mi chiedevo come facesse ad avere quasi trent'anni quando ne dimostrava otto.
"I cinque minuti sono passati" Dissi facendola ridere, la sua presa si indebolì gradualmente, lasciandomi libera di alzarmi, si stiracchiò facendo dei versi strani come era solita fare e poi si mise seduta, i capelli che le cadevano sul viso e gli occhi leggermente più gonfi, era bellissimo vederla così.
"Devo comprarti una sveglia con qualche canzoncina traumatizzante, magari con quella ti alzi" Le dissi mentre entravamo insieme in cucina, la sua reazione mi divertii, ci mise un po' prima di argomentare una risposta ma alla fine riuscì a sorridermi e a dirmi:
"Tu sei la mia sveglia preferita"
"Sdolcinata" Risposi, scherzando ma ricevendo comunque un lieve schiaffo sulla spalla.
"Hai chiamato Dinah?" Mi chiese, mentre si metteva le calze e le scarpe, dovevamo incontrarci con Dinah per far colazione prima di iniziare l'ultimo giorno di lavoro, già, le vacanze di natale erano finalmente arrivate, mancavano due giorni e io e Lauren avevamo un viaggio in programma, con partenza la vigilia di natale.
"No, qualcuno mi ha tenuta incollata al letto" Dissi facendole corrugare le sopracciglia.
"Non ti ho trattenuta" Controbatté sbadigliando e facendomi ridere.
"Mi hai bloccata con le tue braccia" Dissi continuando a ridere, Lauren rimase in silenzio, poi scosse la testa, era davvero divertente quando si comportava così.
"Ok, forse ti ho trattenuta" Ammise ridendo, e non riuscii a trattenermi dal darle un bacio su quelle labbra che tanto amavo.
"Andiamo, poi oggi dobbiamo mettere in ordine i vestiti " Le dissi sbuffando e pensando subito alla valigia che dovevamo riordinare per il viaggio, sapevo solo la destinazione, Canada, ma Lauren non mi aveva detto la città, mi aveva solo chiesto di fidarmi di lei e io ovviamente lo feci ad occhi chiusi.

"Eccole le mie cubane preferite" La voce squillante di Dinah ci accolse nel bar vicino al nostro ufficio, sfortunatamente Ally si era ammalata, quindi decidemmo di cambiare bar per far colazione.
"Ora anche lei è diventata la tua cubana preferita?" Chiesi alla mia migliore amica, fingendomi offesa.
"No mila tu sei al primo posto, Lauren capirà, vero?"
"Oh assolutamente" Disse la corvina ridendo
"Allora...pronte per la luna di miele?" Dinah ci guardò con un sorriso furbo.
"Dobbiamo solo mettere in ordine la valigia e poi tutto pronto" Risposi, guardando Lauren che annuì alle mie parole.
"Proprio non vuoi dirle la destinazione?" Domandò la polinesiana.
"Lo scoprirà quando la raggiungeremo con il treno" Rispose la corvina, girandosi verso di me, mi aveva già detto che l'aereo sarebbe atterrato a Vancouver per poi andare verso questa città ancora sconosciuta.
"Misteriosa" Le dissi sorridendo.
"Ti piacerà" Mi rispose, bevendo un po' del suo cappuccino.
"Puoi pure portarmi in qualche casa stregata se ci sei tu mi piacerà sicuramente"
"Ok smettetela voi due, mi sento fuori luogo e non voglio vedervi scopare su questo tavolino" Alla battuta di Dinah scoppiammo tutte a ridere, attirando su di noi l'attenzione di alcuni clienti.

Continuammo a mangiare e a chiacchierare fino a quando notammo l'orario, uscite dal bar raggiungemmo tutte e tre insieme l'edificio dello studio legale, quell'edificio che non avrei più visto, dopo il divorzio era inevitabile dovermene andare, e con me Lauren stava decidendo di fare lo stesso, era ancora un progetto in fase di sviluppo ma avevamo in mente qualcosa per continuare a lavorare insieme, ovviamente sempre nella sfera legale.
"Ultimo giorno, non sembra vero" Dissi quando ci ritrovammo solo io e Lauren nell'ascensore, quella scatola di metallo che ci aveva colto più volte in fragrante, e con quella telecamera che aveva ripreso i nostri baci, ora la guardavo sorridendo, non mi importava più, era passato o meglio, stava per diventarlo.
"Sembra passato così poco" Disse Lauren, guardando distrattamente i piani che scorrevano.
"Eppure sono mesi che sei al mio fianco" Risposi girandomi, purtroppo quel momento venne interrotto dalle porte dell'ascensore che si aprirono, consentendo ad altri dipendenti di entrare e obbligandoci a concludere la conversazione.

Betrayal (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora