Capitolo 36

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Lauren's p.o.v
"Spegni quel dannato affare Lauren" Aprii gli occhi con difficoltà, concentrandomi sul suono ovattato che proveniva dal mio telefono, ci misi un po' prima di mettere a fuoco il display e vedere il nome del contatto di mia madre, risposi controvoglia, ascoltandola mentre mi cantava una canzoncina di natale, augurandoci buone feste, Camila era ancora sdraiata sul letto e stranamente ero io quella che si era svegliata prima.
"Mhh torna a letto" La vidi toccare il mio cuscino, come a volermi chiamare e sorrisi, accontentandola e sdraiandomi di nuovo al suo fianco.
"Buongiorno amore" Mi fermai, accorgendomi del modo in cui l'avevo appena chiamata, anche lei ovviamente se ne era accorta, si alzò di scatto e mi guardò.
"Come mi hai chiamata?"Domandò, senza riuscire a nascondere un sorriso.
"Amore" Ripetei, con più convinzione.
"Dillo un'ultima volta..."
"Amore" Risi, sentendo il suo corpo fiondarsi sopra il mio.
"È così bello sentirtelo dire" Mi rivelò, parlando contro al mio petto.
"Dillo anche tu" Lei si staccò, per guardarmi meglio e poi lo disse, con tutta la dolcezza del mondo.
"Buongiorno amore"Sorridemmo, abbracciandoci e lasciandoci piccoli baci, erano quasi le dieci, avevamo dormito così profondamente che non avevamo nemmeno sentito la chiamata di Sinuhe, fortunatamente aggiungerei:
"Ordiniamo la colazione in camera?" Mi chiese, sbadigliando e incominciando ad alzarsi.
"Mi sembra un'ottima idea"

Mentre Camila era al telefono per farci portare la colazione io mi preparai, avevamo deciso di andare a sciare quella mattina, per poi goderci le bancarelle natalizie, proprio mentre mi stavo lavando i denti sentii la porta della camera aprirsi, la colazione era arrivata.
"Buon natale" Le dissi quando mi avvicinai a lei, era avvolta solo da un asciugamano, dato che la notte prima il suo intimo era volato da qualche parte sul pavimento.
"Buon natale" Rispose, baciandomi e portandomi sul letto, dov'era presente il vassoio con la colazione.
"Non vedo l'ora di vederti sciare" Disse, addentando il cornetto alla crema che ci avevano portato insieme a del caffè e altri dolci.
"Io non vedo l'ora di cadere" Roteai gli occhi, pensando già agli scivoloni e alle cadute.
"Oh andiamo non sarà così male"
"Tu dici? Secondo me arriverò in camera con le stampelle" Dissi, facendola ridere.
"Non puoi farti male, ho qualcosa in programma per te"
"Ah si? che tipo di programma?" Sogghignai
"Non te lo posso ancora dire Jauregui, sii paziente"
"Allora starò attenta a non farmi male"
"Sarà meglio" Ridemmo entrambe, continuando a mangiare e a goderci il panorama che ci offriva la grande vetrata in camera.
Quando finimmo di prepararci raggiungemmo l'esterno, aspettando il pullman che portava direttamente alla funivia, che ci avrebbe
condotto fino alle piste da scii.

"Sei mai stata su una funivia?" Mi chiese Camila quando ce l'ha ritrovammo davanti.
"Una volta da piccola, non è stata una bellissima esperienza dato che appena sono arrivata a terra ho vomitato"
"Allora concentrati su di me"
"Quello non sembra difficile"Le dissi sorridendo.
Pagammo gli scii e il biglietto nella stazione sciistica, eravamo pronte per salire e raggiungere la pista o almeno,Camila lo era.

"Ti ho detto di non guardare giù"Mi rimproverò.
"Non è colpa mia se lo sguardo mi cade lì" Controbattei, girandomi verso di lei.
"Questa frase in un'altro contesto suonerebbe davvero male" Scoppiò a ridere e io ci misi un po' prima di arrivarci, lo sguardo cade lì giu...oh
"Sei una pervertita"Dissi, ridendo insieme a lei
"Non far finta che non ti piaccia"
"Touché"Alzai le braccia in segno di resa.

Finalmente quella tortura era finita, avevo guardato Camila per tutto il tempo, non che fosse difficile, anzi era semplicissimo farlo.
Una volta scese mi guardai intorno, aspettandomi che succedesse come molti anni fa, cosa che fortunatamente non accadde, perché Camila mi tirò per un braccio, dicendomi di seguirla per andare in un luogo meno affollato.
"Io direi di iniziare da quella dei bambini" Mi disse, facendomi alzare le sopracciglia.
"Non sono una bambina"
"Avrei da ridire su quello" Disse più a se stessa che a me, poi continuò a parlare:
"Devi iniziare da quella che è meno ripida per imparare, o vuoi buttarti giù da quella e rischiare di scontrarti con qualcuno?" Disse ironicamente, indicando una pista che sembrava fosse un precipizio.
"Va bene quella dei bambini" La sentii ridere dietro alla sua maschera, probabilmente aveva ragione, ero ancora un po' bambina.

Betrayal (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora