Capitolo 7

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Camila's p.o.v
La sveglia interruppe bruscamente il mio sonno e quando aprii gli occhi, la luce mi accecò costringendomi a richiuderli immediatamente.
Appena riuscii a mettermi seduta sul letto, mi strabuzzai gli occhi e mi girai vedendo mio marito ancora addormentato.
Immediatamente mi ricordai della serata con Dinah, mi ricordai di Lauren e soprattutto del tono di voce di Connor quando mi chiamò, dicendomi di tornare a casa.
Mi girai un'altra volta e osservai il suo volto, lo sentii sospirare così mi alzai, per evitare di incrociare il suo sguardo.
Feci attenzione a non fare rumore e mi diressi verso la cucina per preparare la colazione.
Era sabato, potevo rilassarmi e prendermi del tempo per me stessa, cosa che non facevo da troppo tempo. Quando finii di fare colazione andai in bagno ma mi ritrovai davanti Connor, con una faccia assonnata e la maglietta del pigiama stropicciata:

"Buongiorno" dissi avvicinandomi alla porta per entrare in bagno
"Dove vai?" Disse con un tono duro
"In bagno per vestirmi, buongiorno ancora"dissi scocciata
"Si buongiorno" mi si avvicinò probabilmente per baciarmi ma io indietreggiai guardandolo confusa
"Perché eri così innervosito ieri?" Gli domandai
"Perché ero da solo a casa e tu ci stavi mettendo troppo per tornare, mi permetti almeno di rimanerci male?" Disse quasi urlandomi in faccia
"Certo ma ti avevo avvisato, io non ti chiamo quando torni alle due di notte quando esci con i tuoi amici" gli spiegai
"È un'altro discorso, l'ho sempre fatto e a te ti è sempre andato bene" disse uscendo dalla camera
"Forse è il momento di non farmi andar più bene questo tipo di cose" dissi sottovoce sospirando
Mi vestii e uscii di casa senza prendere la macchina, volevo camminare un po' tra le strade di New York senza dover per forza fermarmi nel traffico. Mi piaceva camminare da sola tra le strade affollate, mi perdevo in ogni volto e ogni insegna che incontravo, soprattutto avevo la possibilità di trovare posti nuovi in cui comprare qualcosa.
Fortunatamente non faceva caldo, il sole ci diede un po' di tregua dopo una settimana rovente.
Camminavo senza una meta, passo dopo passo mi perdevo sempre di più nella magia della grande mela, più andavo avanti più mi rendevo conto di quanto fosse liberatorio.
Tirai fuori il telefono, perennemente in silenzioso e guardai le notifiche: due messaggi da Dinah.
Spostai lo sguardo verso l'orario e mi resi conto che fosse ora di pranzare, rimisi il telefono nella borsa e camminai per trovare un luogo dove mangiare.

Dopo pochi chilometri mi ritrovai davanti ad un bel locale, all'esterno c'erano dei fiori e sembrava abbastanza vintage, con un insegna di legno colorata di verde acqua. Non ero lontano dall'ufficio e mi stupii perché non mi ero mai accorta di quella strada, nascosta tra i grattacieli.

Decisi di entrare per vedere come fosse l'interno e appena lo feci venni pervasa dal profumo di lavanda e mi stupii dell'aria tranquilla che mi trasmetteva quel luogo.
Mi diressi verso il bancone e sorrisi al cameriere che mi salutò cordialmente. Il locale non era grande, c'erano una ventina di tavoli in tutto, raggruppati nella sala.
"Buongiorno, sa già cosa ordinare?" Mi chiese il cameriere sorridendomi
"Buongiorno, non ancora, cosa mi consigli" dissi scherzando
"Abbiamo il nostro panino al prosciutto con insalata, leggero e perfetto per l'estate" disse mostrandomi il menù
"Prenderò quello con un'acqua naturale,grazie"
"Perfetto può accomodarsi in uno di quei tavoli liberi se preferisce" mi disse prima di sparire dietro ad una tenda, che presumo portasse alla cucina
Mi girai e questa volta studiai meglio i piccoli tavoli che riempivano la sala, il locale era quasi al completo, con persone che pranzavano e parlavano tra loro. Guardai ogni persona seduta e mi fermai quando notai una faccia un po' troppo famigliare.
Lauren's p.o.v
Passai la mattinata in casa a riposarmi, guardai un po' di tv e decisi di andare a pranzare fuori all "Belle Reve" un piccolo locale vicino casa, dove io e Normani eravamo solite pranzare.
Mi vestii e camminai tra le strade caotiche di New York, avvisai Normani mandandole un messaggio nel caso si chiedesse dove fossi e arrivai davanti al locale.
Quando entrai salutai il cameriere e mi sedetti in un tavolo in fondo alla sala, attaccato alla parete. Ordinai il mio solito toast e risposi ai messaggi di Normani che nel frattempo era in centro commerciale con una sua collega.

Betrayal (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora