Quando il Diavolo PERSE la pazienza

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Il re dei Demoni aveva, usando un termine alla Winnie the Pooh, un "pensatoio". Si trovava fuori città, in un parco non molto accessibile e isolato. Lì riusciva per qualche ora a svicolare dalle proprie mansioni, dato che i cellulari non prendevano e nessuno dei suoi sottoposti sapeva esattamente dove si trovasse. La "pausa" faceva bene anche a Michael, ne aveva bisogno, e il demone ne era perfettamente consapevole. In quel luogo si lasciavano in pace a vicenda.

Quella sera era uscito dall'albergo con il preciso intento di raggiungere quel luogo "magico", per spegnere qualche ora il cervello. Aveva parecchio nervosismo da far sbollire e un milione di pensieri che gli si accavallavano in testa, così decise di evitare il traffico e camminare. Se voleva non farsi notare, ci riusciva perfettamente. Avanzava a passo spedito fra la folla in centro, impegnata in aperitivi e cene al lume di candela. Il tutto con un'orribile musica di sottofondo.
Un collega, un altro proprietario d'albergo, lo invitò a bere per festeggiare la promozione a "superior" dell'Amartía ma Lucifero declinò l'invito. Era di fretta, ma sorrise.
"Invidiami pure" pensò fra sé, con un ghigno divertito.

Gli umani erano chiassosi e fastidiosi e così il demone, che ne aveva abbastanza del chiasso Infernale, cambiò strada e lasciò quella principale. Il silenzio dei vicoli lo avvolse e il sollievo durò poco, perché il silenzio esterno fu brevemente sostituito dall'incessante vociare della  mente diabolica, che ripensava continuamente a quel che era successo in hotel. Doveva punire Belzebù, quello era sicuro! Doveva trovare una punizione tale da farlo pentire in eterno di esistere! Senza ucciderlo però! Una sorta di monito ambulante nei confronti di chi osava rompergli le palle. Sorrideva al pensiero di torturarlo, anche se un fastidioso dettaglio lo tormentava: il potere di Helel. Un potere simile andava controllato, doveva imparare a gestirlo e ampliarlo nel modo corretto ma quel ragazzo sembrava che nemmeno sapesse di averlo! Non era stato minimamente addestrato eppure era stato in grado di disintegrare gli insetti e gli arti di Belzebù. Con il giusto mentore, chissà a che livelli poteva arrivare! Ma era davvero certo di voler insegnare a un angelo, perché fino a prova contrario di un angelo si trattava, a combattere? Forse, in un'ipotetica guerra finale, poteva ritorcersi contro. D'altro canto, il giovane rischiava di perdere il controllo inavvertitamente e combinare qualche casino. E che casino! Ma come aveva permesso Sophia che accadesse una cosa simile?! Lei dovrebbe essere saggia e sapiente, come poteva permettere che un ragazzo arrivasse a quel grado di forza senza un minimo di controllo?! Era per quella ragione che si addestravano fin da piccoli! Per imparare a gestire un potere crescente! Il Diavolo ne aveva addestrati parecchi, miliardi di anni prima. Fra questi vi erano anche un bel po' di angeli, ma al tempo era una angelo pure lui e mica pensava che la lancia che insegnava ad usare a Michael se la sarebbe ritrovata conficcata nel petto!

Lucifero camminava in fretta, senza pensare minimamente a quel che lo circondava. Troppo impegnato a contorcersi i neuroni nel tentativo di inquadrare tutti i possibili scenari possibili e futuri, non si accorse di una figura nell'ombra che lo seguiva. Lo sconosciuto si mosse rapido e gli fu subito addosso. Il demone ancora pensava alla lancia e alla folgore divina che l'aveva accompagnata, perciò non realizzò subito quel che stava accadendo. Poi sopraggiunse il dolore e si accorse che quel tizio aveva in mano un coltello e glielo stava conficcando nel fianco. "Sei nel mondo umano!" ci tenne subito a specificare l'iperattiva mente del re. Ma la collera e il nervosismo accumulati negli ultimi giorni fecero sì che il sovrano infernale ignorasse del tutto quel monito. Fissò il suo assalitore con fastidio.

"Credi che basti così poco con me?" sibilò, offeso.

L'uomo si stupì. Normalmente le persone cadevano in terra, urlavano di dolore, piangevano... Ma chi aveva di fronte no. Chi aveva di fronte sanguinava e non gli importava, aveva un coltello nella carne e restava in piedi come se nulla fosse.

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora