Danza Macabra

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Terminata la festa di Halloween in hotel, i demoni corsero a prepararsi per quel che li attendeva all'Inferno. Ogni anno al castello del re si svolgeva un gran ricevimento in occasione di quella notte e tutti i più importanti e influenti demoni degli inferi erano invitati. Erano impazienti di potervi partecipare perché rappresentava un'ottima occasione per stringere alleanze, ammirare il palazzo e godersi il cibo e l'atmosfera regale. Inoltre Lucifero era sempre piuttosto generoso in quelle occasioni e non disegnava elargire premi e regali a chi li aveva meritati.

"Sua Maestà Imperiale Lord Lucifero" lo annunciava Azazel, precedendo il suo ingresso nel salone.

I presenti accolsero il loro re con un inchino. Il Diavolo prese posto davanti al suo trono, posto in cima a diversi scalini, e salutò i presenti invitandoli a rialzarsi.

"Sono lieto di ospitarvi anche quest'anno, in questa notte. L'anno volge alla fine, per quelli come noi. La ruota ha compiuto un altro giro, l'Inverno è alla porte e le tenebre hanno il sopravvento. È stato un anno piuttosto profiquo, per quel che mi riguarda. Spero lo sia stato anche per voi. Divertitevi".

Lucifero non amava fare discorsi troppo lunghi. Sedette sul trono dopo essersi fatto portare da bere e aver proposto un brindisi da dedicare agli inferi. Accanto al suo seggio vi era un'altra sedia, più bassa e decisamente meno elaborata, che gli ospiti potevano usare se desideravano riceve udienza da parte del re. Solo in quella notte era possibile avvicinarsi in quel modo, solitamente i sudditi rimanevano ai piedi della scalinata. Lucifero fece cenno a Semeyaza di raggiungerlo, quando lo vide guardare verso la sua direzione. Colui che guidava i demoni nella seconda caduta raggiunse il sovrano e sorrise, prendendo posto accanto al trono. Lucifero rispose a quel sorriso. In passato si erano scontrati, per stabilire chi dei due fosse più degno di guidare gli Inferi, ma ora erano buoni alleati.

"Helel Ben Shahar" si inchinò Semeyaza prima di sedersi "È sempre un onore".

"Ed è sempre un piacere vederti. Del resto, in mia assenza, l'Inferno è sotto la tua sorveglianza. Non potrei fidarmi di altri".

"Lord Lucifero, l'Inferno è sempre a vostro comando. Il mio compito è solo quello di segnalare eventuali problemi che non sono di mia competenza".

"Credimi, ci sono giorni in cui ti lascerei volentieri le chiavi e me ne andrei. Ma sono consapevole che questo luogo necessita del mio potere per esistere. Come procede? Ammetto che oggi ho voglia solo di festeggiare".

"Non ho nulla di negativo da segnalare. Tutto procede come sempre. E perdonatemi se non ero presente alla festa indetta dagli angeli, nonostante lo aveste richiesto. Il fastidio che provo nei confronti di certe creature non riesco a nasconderlo".

"Lo capisco".

Semeyaza si era voltato verso gli ospiti. I lunghi capelli ramati ne coprivano il volto ma il re dei demoni sapeva bene che espressione facesse Semeyaza quando si trattava di angeli. Da quando la famiglia che si era creato con un'umana era stata sterminata per mano angelica e volontà divina, non aveva più avuto una compagna o dei figli. Non era in grado di dimenticare o perdonare, e si chiedeva come Azazel o altri come lui ci fossero riusciti.

"Mi sono giunte all'orecchio strane voci" ricominciò Semeyaza.

"Su quali argomenti?" rispose il re, sperando che Lilith non fosse corsa a spifferare al mondo intero quel che era successo fra lui e Sophia.

"Dicono che alla festa si sia creata una nuova, strana, atmosfera fra angeli e demoni. E che Lady Shekina Sophia creerà un nuovo mondo senza Paradiso e Inferno".

"Le informazioni che hai non sono del tutto scorrette. Che pensieri hai a riguardo?".

Il sovrano si fidava di Semeyaza. Era un demone in grado di capirlo, nella ribellione e nella caduta, e si fidava del suo giudizio.

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora