Talenti

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Che strano trio vedeva quella mattina alla reception Lilith. Azazel era via, stava sistemando le noiosi questioni butocratiche per conto del suo re. Al computer stava Helel, rispondendo alle chiamate nelle lingue più disparate. Zika accoglieva i clienti, dando loro le chiavi delle camere e spiegando ai nuovi arrivi come l'hotel funzionasse. Lucifero controllava fosse tutto sotto controllo. Helel batteva ritmicamente sul bancone e Zika lo seguiva, canticchiando assieme a Lucifero una versione un po' più sanguinolenta di "Impiccheranno Giordie".
La tentatrice portava come sempre il suo piccolo legato a sé con una fascia e fissò quello strano trio e si avvicinò a Lucifero.

"Dov'è Sophia?" gli mormorò.

"Nella stanza su, perché?".

"Dovresti farle compagnia. Oppure portare ogni tanto i piccoli a fare un giro. Ne ha bisogno, credimi. Oppure trovarle un degno baby sitter".

Lucifero pensò qualche istante e poi sorrise, uscendo a fare una telefonata. Quando rientrò, notò Zika scarabocchiare su un foglio e glielo sottrasse.

"Beccata" ridacchiò Helel.

Era il disegno di un bell'abito elegante.

"Lo hai fatto tu?" domandò il re.

"Sì, mi scuso per aver occupato l'orario di lavoro per simili cose".

"Ne hai altri?".

"Io...".

"Non voglio sgridarti. Voglio vedere".

Zika tirò fuori un quadernetto e il sovrano sfogliò con attenzione. Alcuni erano colorati e rappresentavano alcuni demoni noti.

"Saresti in grado di realizzarli?".

"Io... purtroppo no. Non ho mai studiato queste cose".

"E se ti affidassi io a un'insegnante adatta? Ti piacerebbe? Realizzare gli abiti che immagini?".

"Sarebbe stupendo! Però... i miei genitori...".

"A quelli penso io. Ho un progetto in mente per te".

"Per me?!".

"I talenti vanno coltivati, bambina. Mi basta vederti convinta, perché è qualcosa di importante".

"Ascolto".

"Sai che sto lavorando a un nuovo hotel. Questo nuovo hotel avrà bisogno di nuove divise, di certo diverse da quelle che abbiamo adesso. Il velluto in spiaggia non mi pare il caso...".

"Capito".

"E poi, per il giorno dell'inaugurazione, vorrei foste tutti eleganti. Pensi di potercela fare?".

"Per tutti? Più le divise?".

"Hai tempo. Almeno due anni. Pensi di riuscirci?".

"Ma certo che ci riesci!" interruppe Helel "Sei veloce e sei brava. E le idee non ti mancano mai. Coraggio!".

Lei prese un bel respiro e poi annuì, assicurando che avrebbe fatto del suo meglio. Quel giorno stesso, Lucifero convocò i genitori di Zika e la sarta più brava degli inferi. All'inizio, soprattutto la madre, temeva che la figlia avesse combinato qualcosa ma poi aveva visto i disegni, i progetti, e si sentì onorata di sapere che idee avesse il re per Zika.

"Inizierò subito a seguire le lezioni" assicurò la ragazza, inchinandosi "Grazie infinite, maestà".

"Hei, sono tuo zio. Alzati".

Zika arrossì, lusingata. Tecninamente più di mezzo Inferno era nipote del re ma lui a ben pochi permetteva di usare epiteti parentali. La giovane trattenne le lacrime, mentre Lucifero si allontanava su uno dei tavolini del salone. A quell'ora eri semideserto, ci si preparava per la cena, e lui iniziò a disegnare su fogli sparsi tutto quel che gli veniva in mente per il nuovo hotel.

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora