Tempesta Perfetta -parte prima-

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Davanti alla reception, un ricco uomo d'affari si lamentava. Quella sera all'hotel ci sarebbe stata una specie di lotteria e ogni ospite aveva ricevuto un biglietto con un numero, per partecipare all'estrazione. L'uomo in questione voleva comprare tutti i biglietti ma Azazel continuava a ripetere che non era possibile.

"Tutti devono avere la possibilità di partecipare" ripeteva, con fin troppa pazienza, il demone.

"Ma io voglio comprarli tutti! Voglio vincere tutto! Dimmi quanti soldi vuoi!".

"La smetta, per favore. Ha il suo numero, non posso darle anche quelli di chi ancora non li ha ritirati! Abbia pazienza!".

"Tutto questo è vergognoso!".

Lilith aveva tentato di distrarre l'umano ma invano. Asmodeo, stanco di sentir sbraitare, si era avvicinato al mortale, invitandolo a calmarsi.
Nemmeno lo sguardo minaccioso del più che massiccio demone addetto alla sicurezza aveva ottenuto qualche risultato.

"Io potrei comprare questo albergo, se volessi! Potrei comprarlo e raderlo al suolo! Voglio quei biglietti!".

"Sarò costretto ad accompagnarla alla porta, se non la smette" parlò chiaramente Asmodeo.

Proprio quel momento, Helel stava lasciando la propria stanza e camminava verso l'ingresso. Si chiese cosa fosse tutto quel baccano, ascoltando le varie conversazioni. Pensava di aver capito, così sorrise, sistemandosi i capelli e sfiorando la schiena del mortale.

"Posso aiutare a risolvere questo diverbio?" disse piano, richiamando il suo potere e guardando l'uomo negli occhi "L'estrazione ci starà questa sera, durante la cena. Fino a quel momento, mi dispiace, non possiamo cedere altri biglietti".

L'umano stava per ricominciare, ma Helel lo interruppe con un tempestivo "Tuttavia".

"Tuttavia, gentile ospite, sono sicuro che non tutti vorranno partecipare. Perciò che ne dite se troviamo un accordo? Intanto possiamo andare di là, assieme, a comunicare a tutta la sala che siete disposto a comprare i biglietti di chi non li desidera o che semplicemente desidera venderglieli...".

"Oh, iniziamo a...".

"E poi..." interruppe di nuovo Helel "Questa sera, pochi minuti prima dell'inizio della prima estrazione, può passare per qua e comprare quelli rimasti alla reception. Che ne dice? Può andare?".

"Non è che li vendete ad altri?".

"Non accadrà. Ha la mia parola".

Il mortale sembrava quasi non notare di avere di fronte un ragazzino. Gli strinse la mano come un affarista e si lasciò accompagnare nel salone principale, dove tramite il microfono del palco Helel comunicò a tutti la disponibilità dell'uomo di comprare biglietti non desiderati. Subito qualche ospite si mosse, desideroso di alzare il prezzo il più possibile e spendere i soldi in modo diverso. Il giovane li lasciò alle loro trattative e tornò alla reception. Lì lo aspettavano gli sguardi raggianti di Azazel, Asmodeo e Lilith.

"Hai appena siglato il tuo primo patto, ragazzo" si complimentò Asmodeo.

"Grazie, modestamente" ghignò Helel divertito "Ma non ho mica preso la sua anima!".

"Tempo al tempo!" rispose Azazel "Il capo sarà fiero di come hai gestito la situazione".

"Parlando del capo... dov'è? Non ditemi di nuovo rintanato da qualche parte".

"È uscito questa mattina per il suo consueto giro. Tornerà stasera. Sembrava... normale. Salvo per l'occhiataccia che ha riservato a Lilith e il fatto che non ha salutato nessuno. È ancora girato di coglioni, immagino".

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora