Parcheggiata l'auto in doppia fila, Lucifero raggiunse il locale prestabilito. Era in periferia, non molto frequentato e piuttosto sciatto per i suoi gusti. Ma trovarsi ogni volta in un luogo diverso era fondamentale per evitare problemi. Lei era già seduta al tavolo, gambe accavallate e sguardo rivolto alla finestra. I capelli ramati le ricadevano su una spalla, senza nascondere il seno fasciato in un abito nero che rendeva quella femmina la più bella su cui il demone avesse mai posato gli occhi dai tempi della caduta.
"Ben arrivato" salutò lei, vedendolo entrare "Mi stavo preoccupando".
"Ho trovato traffico" rispose il Diavolo, accomodandosi e ordinando da bere per entrambi.
"Perché siamo in un posto simile?" si lagnò la donna "Ha così poca classe! Non potremmo vederci direttamente in albergo?".
"Lilith, mia cara, lo sai che mi stanno costantemente col fiato sul collo! Loro ci controllano, ci sorvegliano, e se dovessero sentirmi parlare di certi nostri affari... capisci che avrei qualche difficoltà!".
"Lo so ma comunque questi vostri affari si svolgono in Hotel. Non passano mai a controllare per là?".
"Certo, ma ho degli informatori e li anticipo. Inoltre è raro che passino in piena notte, quando le cose più illecite prendono piede".
"Siete astuto. Ne vale la pena? Tutto questo non vi stressa?".
"Più di starmene all'Inferno? Direi di no. Anche se devo pensare anche a quello ogni tanto. In questi giorni dovrò farci un salto. Tornando a noi... hai le ragazze che ti ho chiesto?".
Lilith sorrise, sorseggiando il cocktail ordinato dal sovrano. Sciolse le gambe dal loro intreccio e lasciò che i tacchi emettessero un lieve ticchettio sul pavimento.
"Avete forse qualche dubbio?" sorrise maliziosa "Solo il meglio per voi. Ho selezionato delle fanciulle perfette".
"Demoni, spero. Non umane".
"Siete razzista?".
"Con gli umani? Sì. Le succubus e le demoni del sesso non si lamentano di mal di testa, stanchezza, mestruo eterno e gravidanze indesiderate. Le demoni hanno sempre voglia, soddisfano di più i clienti e non restano incinte. E, cosa ancora più importante, non hanno malattie veneree. Ci tengo a mantenere certi standard".
"Siete un misogino cazzone, lo sapete?".
"Certo".
"Ad ogni modo sono tutte ragazze provenienti dall'Inferno, desiderose di lavorare e di soddisfare gli ospiti dell'Hotel, uomini o demoni che siano. Ho anche dei ragazzi, così come richiesto".
"Ottimo. Posso vedere delle foto? Le hai?".
"Non vi fidate del mio giudizio e del mio gusto?".
"Mi fido ciecamente. Non vuoi farmi un po' eccitare?".
"Vecchio maiale...".
"Lilith... tu sei l'unica a cui permetto di chiamarmi vecchio. Però non abusarne, dopotutto nemmeno tu sei tanto giovane".
La succubus storse un po' il naso, infastidita da quelle parole. Poi estrasse il cellulare dalla borsa e lo porse al sovrano, aprendo una galleria di immagini di vari demoni del sesso.
"Carina questa. Mi sa che la provo prima di passarla ai clienti" commentò Lucifero, scorrendo le foto.
"Ho addestrato tutti loro personalmente, maschi e femmine" sorrise lei.
"Li hai addestrati in che modo? In camera da letto, intendi?".
"Perché limitarsi alla camera da letto?".
Il demone si lasciò sfuggire una risata, che un po' spaventò il barista. C'era solo lui in quel locale a quell'ora e ammazzava il tempo contando le noccioline per gli aperitivi. La musica era abbastanza alta da non fargli capire di che cosa i due clienti stessero parlando ma la risata gli raggelò le ossa. Il Diavolo non ci fece molto caso e finì il suo drink.
"Mi auguro che le mie reclute siano tutte adeguatamente remunerate" riprese a parlare Lilith.
"Ovvio. Ho mai mancato un pagamento?".
"No, ma preferisco essere chiara. Inoltre avrei da chiedere un favore".
"A te non dico mai di no, Lilith".
"Ho alcune ragazze che avrebbero bisogno di fare pratica, di esplorare un po' il mondo umano. Non per scopare ma per capire come funziona, come ci si relaziona con i mortali, come future tentatrici. Avresti un lavoretto per loro? Come cameriere o quel che ti pare?".
"C'è sempre bisogno di personale in più. Specie se carino e preparato. Mandamele lunedì assieme a tutte le altre".
"Anche i ragazzi vanno bene?".
"Sono perfetti. Non mi deludi mai".
"Non merito un premio?".
Lucifero le sorrise, insieme lasciarono il locale. La sua idea di premio, oltre alla cifra in denaro pattuita, prevedeva sempre un bel po' di ore fra le lenzuola e nell'idromassaggio. Lilith amava quel genere di ricompensa e dedicò un bacio appassionato al suo signore, mentre si dirigevano verso l'auto.
Ovviamente il demone trovò una bella multa ad attenderlo sul cruscotto.
"Mi scova dappertutto" commentò, notando Michael poco più il là "Deve avere una sorta di radar sull'aureola".
STAI LEGGENDO
Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆
FantasyI tempi sono cambiati. Paradiso e Inferno non sono più come un tempo, così come non lo sono i mortali. I peccati un tempo considerati gravi ora non lo sono più, per rendere l'accesso al regno dei Cieli più facile (e non più praticamente impossibile)...