Bentornati all'Hotel!

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Mutare forma era una cosa che Lucifero non faceva da un sacco di tempo. Non ricordava fosse così divertente! Si era trasformato in gatto nero e aveva sfidato Lilith a inseguirlo per l'hotel, ancora chiuso da occhi indiscreti, tramutata da civetta. I due correvano lungo le scale. Lui saltava e si arrampicava ovunque e lei volava e emmeteva uno stranissimo verso. Sophia trovava molto divertente guardarli. Azazel scuoteva la testa, attento a non farsi vedere, sopprimendo una risatina.
Era la vigilia della grande inaugurazione e tutti si prodigavano per rendere perfetto l'evento in ogni dettaglio. Lucifero si precipitò lungo le scale d'ingresso, tentando di fare una curva verso il salone, ma le unghiette da gatto non riuscirono a mantenere l'aderenza sul pavimento appena lavato e scivolò fino a schiantarsi contro la porta. Subito si ritrasformò, fra la preoccupazione generale, e scoppiò a ridere. Pure Lilith era tornata alla forma demoniaca e ansimava per la fatica.

"Troppo entusiasmo?" chiese lui, spolverandosi i vestiti e notando con soddisfazione che non vi era traccia di polvere: perfetto!

"Siete voi quello pieno di energia, non io" ansimò lei "Abbiamo corso per tutte le scale!".

"Oh, su. Che esagerazione. Sono io quello vecchio, non tu!".

Il Diavolo sistemò i polsini e cercò di convincere Azazel a farsi una corsa. Il receptionist poteva tramutarsi in lupo ma non ci pensava proprio. Ultimamente il capo era troppo esagitato per i suoi gusti e rimase all'ingresso, mentre Lucifero risaliva le scale per controllare che tutto fosse perfetto per l'inaugurazione.

"Tutto ok?" parlò Sophia, rivolta a Lilith "Una tazza di tè?".

"Non mi dispiacerebbe" ghignò lei, lasciando che la Sapienza facesse strada.

Quando il grande giorno finalmente arrivò, tutti i dipendenti dell'hotel erano impazienti ed eccitati.

"Bentornati all'Amartìa!" esclamò Lucifero, quando le porte si aprirono.

Erano state invitate le persone più influenti e importanti della città, assieme a molti demoni e alcuni angeli. La grande sala principale, completamente rinnovata, brillava grazie alla sapiente disposizioni di tanti piccoli specchi che riflettevano ogni minimo riverbero, a ricordare un cielo stellato. Venivano serviti cibi e bevande raffinati e costosi, per la gioia dei presenti. Il re li osservava, in abito da sera di velluto nero e rosso, vedendo quanti mortali si dessero pomposamente delle arie solo perché in possesso di un portafoglio più grande. Sorrise, quando vide arrivare Michael assieme a Carmilla, entrambi in abito da sera.

"Che piacere vederti, Miky" lo accolse Lucifero "È sempre una gioia non vederti con un blocco di multe in mano".

"Ho smesso di fare certe cose".

"Ne sono lieto. Piuttosto... un uccellino mi ha raccontato una certa cosa. Non so se sia vera...".

"Parli di Gabriel, vero?" storse il naso l'Arcangelo.

"E chi altro? Ma dimmi, Carmilla, la famiglia si espande per davvero?".

Lei annuì e Lucifero fece le sue congratulazioni con un elegante baciamano a lei e un'insolita stretta di mano fraterna a lui.

"Questa volta è di comune accordo, giusto?" ridacchiò e Carmilla si unì a quella risata.

"Sei incorreggibile!" scosse la testa Michael.

"E tu sei un Arcangelo. Qualche altra cosa che già so?".

La coppia raggiunse il salone, dove altri angeli e demoni li attendevano per festeggiare. Il proprietario dell'hotel fu avvicinato da un uomo basso e grasso, con un insopportabile puzzo di sigaro in bocca. Lucifero, che sorseggiava uno strano intruglio in un bicchiere esagonale, lo fissò perplesso.

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora