In hotel l'atmosfera era allegra. Nel grande salone da pranzo era stata improvvisata una festa, grazie anche all'aiuto di un gruppo di ospiti irlandesi decisamente alticci. Lilith scuoteva la testa vedendo vari demoni, tra cui il suo re, esibirsi in una danza irlandese fra gli umani, con in testa imbarazzanti cappelli a cilindro verdi.
"Più invecchia e più si rincoglionisce" commentò, non capendo come si potesse creare un'atmosfera da San Patrizio a Luglio.
Dal conto suo, Lucifero aveva sempre apprezzato l'isola di smeraldo e aveva offerto volentieri un paio di birre a quella compagnia di scalmanati e ai demoni presenti. Del resto non era giusto che solo all'Inferno si divertissero! Ripassare il celtico poi non faceva mai male...
Azazel aveva tentato di farsi raccontare qualche dettaglio del primo viaggio agli Inferi di Sophia, avvenuto qualche giorno prima, ma nessuno aveva rivelato più di tanto. Però, da quella volta, Sophia e Lilith erano chiamate sempre "regine". Stavano già iniziando a ricevere doni per i nascituri, nonostante i molti mesi che mancavano. Lucifero preferiva non pensarci. Trovava ironico che la nascita dell'erede di Michael fosse previsto per fine Ottobre, halloween, mentre per i suoi si attendeva fine Dicembre. Natale? Troppa ironia! Lilith poi si era messa in testa di voler partorire prima di Sophia, per essere lei la "madre del primogenito del Diavolo". Al Diavolo non fregava assolutamente nulla, anche perché la tentatrice aveva già messo in chiaro che lei di figli ne aveva già avuti migliaia e non aveva bisogno di padri tra le palle. Tranne quando aveva voglia di accoppiarsi con i suddetti padri. Cosa che accadeva piuttosto spesso ultimamente, con somma soddisfazione di Lucifero.
Alla reception era rimasto Helel, mentre Azazel festeggiava con danze irlandesi e birra. Stava giocando con il computer, in mancanza di altro da fare. Si stupì di vedere sulla porta le sue tre sorelle. Vera e Agape, le più alte e mature, ormai donne, portavano un pudico velo bianco in testa. Nadezhda, la Speranza, era d'aspetto più giovane e decisamente più allegro. Corse a salutare il fratello minore con entusiasmo.
"Ciao, Nady" rispose Helel, lasciandosi abbracciare da dietro il bancone della reception "Cosa vi porta qui?".
"Dov'è nostra madre?" parlò Vera, la Fede.
"Nella sala grande di là".
"A fare cosa?".
"A lavorare. Perché?".
"Ma è vero che è stata trascinata all'Inferno?".
"Trascinata? Direi di no. Ci è andata di sua volontà e le è piaciuto anche, mi pare di aver capito".
Vera e Agape congiunsero le mani, mormorando alcune parole di preghiera. Helel alzò un sopracciglio e decise di ignorarle. La Speranza si era seduta sul bancone e sbirciava il computer, incuriosita. Lei non aveva il velo o gli abiti angelici delle sorelle, sembrava quasi una mortale con gli occhi leggermente più grandi e luminosi del normale.
"Sei molto carino vestito così" commentò, notando il fratello vestito da receptionist con il gilet e la camicia.
"È ridicolo!" sbottò Vera "Sei un angelo, Helel! Non dovresti stare qui. O sei diventato uno di loro?".
"Io tecnicamente non sono un tubo" precisò Helel "Non ho l'aureola e nemmeno le corna. Perciò sono libero di fare quello che mi pare".
"Non funziona così! Dovresti seguire la luce di Dio, ottenere l'aureola che ti spetta! Come abbiamo fatto tutte noi!".
"Passo. Al momento non mi interessa".
"E nemmeno a nostra madre importa?".
"Lei ha altri pensieri adesso...".
STAI LEGGENDO
Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆
FantasyI tempi sono cambiati. Paradiso e Inferno non sono più come un tempo, così come non lo sono i mortali. I peccati un tempo considerati gravi ora non lo sono più, per rendere l'accesso al regno dei Cieli più facile (e non più praticamente impossibile)...