Famiglia

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La vigilia di Natale. L'hotel era chiuso per gli umani, su decisione del re, ed era pieno di demoni e angeli pronti ad aspettare la mezzanotte. Già dalla mattina, ospiti con regali e voglia di fare festa si stavano presentando. Molti prenotavano fino a Capodanno, festeggiando per una settimana di fila. Dal primo Gennaio però Lucifero aveva deciso di chiudere per un po'. I suoi piccoli sarebbero nati presto e voleva meno gente possibile attorno! Molti lavoratori a suo servizio già avevano deciso dove rilassarsi prima di ricominciare a lavorare alla riapertuta.  Era strano per i demoni festeggiare la Vigilia e il Natale, ma in tutto il regno c'era un gran fermento. Osservavano Sophia e Lilith nella grande sala, con il passo incerto di chi ormai era alla fine della gravidanza, e si chiedevano chi delle due avrebbe "aperto le danze".

Al centro della sala era stato allestito un grande albero e sotto di esso molti doni venivano deposti, in attesa della mezzanotte. Era stata un'idea di Sophia e Lucifero non aveva protestato, dopotutto l'albero era un simbolo pagano! Per fortuna non aveva previsto il Presepe perché il Diavolo lo avrebbe riempito di statuine di dinosauri, bottigliette di liquore e bamboline nude.

"Vado a riposare" si congedò la Sapienza "Altrimenti mi addormento la sera e a mezzanotte non ci sono per aprire i regali!".

Lucifero annuì, avvicinandosi all'immenso albero. Arrivava fino al soffitto e quella sala era particolarmente alta! Era decorato con piccole candele, palline e stelle.

"Sei pronto?" si sentì chiedere.

Michael gli porgeva un bicchiere di vino. Lucifero scosse la testa, rispondendo alla domanda ma accettando il vino volentieri.

"Sono un guerriero" ammise il demone "Un soldato. Un re. Un peccatore. Un tentatore. Uno stronzo. Un idiota. Sono tantissime cose ma non un padre. Perciò no, non sono pronto. E dubito che lo sarò mai. Ma ormai non ho vie d'uscita, giusto?".

"È di certo un cambiamento. Ma a te piacciono i cambiamenti, giusto?".

"Dipende...".

Il Diavolo iniziò a giocherellare con la fiamma di una delle candele. Amava i cambiamenti, certo, ma solo quelli che decideva lui!

Lilith continuava ad assaggiare stuzzicchini tra gli ospiti, parlava con tutti e rideva. Si offese quando un demone le fece notare che Sophia aveva la pancia più grossa, quindi la Sapienza avrebbe avuto un maschio e Lilith una femmina. Qualsiasi cosa fosse, sperava uscisse presto perché non ne poteva più di essere incinta!

Helel e altri giovani si stavano divertendo a fare karaoke. Iniziarono a sfidarsi con le voce, passandosi il microfono e cercando di tenere una nota il più a lungo possibile. Quando fu il turno di Helel, si udì un applauso per tutto il salone.

"Promette bene" commentò Lucifero.

"Io non saprei cantare così" ammise Michael.

"Perché tu sei un soldato. E non condividi certi doni...".

"Nemmeno tu, tabagista!".

Il demone accettò la sfida, afferrando il microfono e prendendo fiato con un sorriso. La nota che emise fu inquietante, lunga, con un cambio di tono che la rese invidiata da molti angeli. Si levò un altro applauso.

"E questo con miliardi di anni e almeno tre pacchetti di sigarette al giorno" ghignò soddisfatto.

"Esibizionista!" scosse la testa Michael.

"Non vedo l'ora di andare in ferie..." ammise Azazel, non sopportando più tanta follia.

"E io ti ci mando dal primo Gennaio" lo rassicurò Lucifero "Se la smetti di mandare fiori alla mia donna!".

"È successo solo una volta! E per ringraziarla!".

"Una basta e avanza! E ora canta!".

Azazel fissò perplesso il microfono e preferì passarlo ad altri. Aveva una voce potente ma di certo non molto intonata!

Gabriel continuava a prendere in braccio la neonata figlia di Michael. Carmilla gli chiese se per caso ne volesse un bimbo suo e l'Arcangelo ridacchiò. Non era ancora pronto ad affrontare "l'atto" che lo avrebbe portato a essere padre! Però quella bimba era così carina! E ora toccava a Lucifero! Lo fissò da lontano, era dall'altra parte della sala, e gli dedicò un sorriso indicando la neonata. Il Diavolo rispose con un ghignò idiota e una boccaccia. Ma perché erano tutti lì a rompergli i coglioni?!

Era strano vedere allo stesso tavolo gli angeli e i demoni. Inevitabilmente qualche bisticcio c'era sempre ma nel complesso era un pranzo abbastanza tranquillo, con cibi preparati da entrambi i gruppi. Era un pasto senza troppi fronzoli perché si aspettava la grande cena della vigilia, dovevano arrivare ancora molti invitati. Per gli abitanti del Cielo era normale festeggiare in quei giorni, ai demoni piaceva l'idea di ricevere regali.
Lucifero aveva appena scelto un pregiato vino rosso e osservava la scena che aveva davanti. Mai si sarebbe aspettato di vedere allo stesso tavolo tutte quelle creature, che stranamente non si azzuffavano. Sophia aveva avuto una buona idea, anche se lui aveva ribadito più volte che gli sembrava una cosa del tutto folle e irrealizzabile. Invece eccoli lì, che si raccontavano aneddoti del passato e si versavano da bere a vicenda. Che assurdità!

Sophia si era svegliata e messa a sedere sul letto. Che ora era? Non ne aveva davvero idea. Il sole era ancora alto, forse mezzogiorno o poco più in là. Come faceva Lucifero a farsi dire l'ora da quell'affare che parlava sempre? Come si chiamava? Alexa o una cosa del genere? Sbadigliò e sobbalzò leggermente perché aveva percepito un piccolo crampo. Ultimamente era una tortura quella gravidanza! Si alzò pigramente, goffa come non era mai stata. Si guardò nel grande specchio in fondo alla camera e storse il naso: non ricordava si essere mai stata così grossa con le altre gravidanze!

"Tutta colpa tua" mormorò, pensando a Lucifero e sorridendo poco convinta.

Camminò fino al salotto e si dovette fermare per l'ennesimo crampo. Tornò a sedersi ma non trovava tregua e quindi decise di chiamare Lilith per sicurezza.

Lilith stava mangiando assieme agli altri e fu un po' scocciata da quell'interruzione. Poi capì la situazione. Non disse nulla a Lucifero, su specifico desiderio di Sophia, e spiegò che andava a portare un po' di dolce alla gravida al piano di sopra.
La trovò sul divano e le offrì una fetta di torta al cioccolato. Lei rifiutò educatamente e sobbalzò di nuovo.

"Da quando va avanti così?" chiese Lilith.

"Non lo so. Qualche ora?".

"Poco da fare, allora. Raccogli forza e coraggio perché è ora".

"Che? Ora? Oggi? Ma io non voglio. Voglio andare a festeggiare la vigilia e...".

"Anche io. Ma non sono cose che si scelgono, sai?".

"Ho paura".

"Vuoi che chiami Lucifero?".

"No! Quello da i numeri e mi fa agitare ancora di più! Che sappia le cose quando è tutto finito!".

"Ottima idea. Ho sempre partorito da sola. Gli uomini in certi momenti stanno solo tra i piedi!".

"Ottimo".

Sophia gemette e si alzò, iniziando a camminare avanti e indietro.

"Brava, camminare aiuta. Ma ti avviso che non sarà una cosa breve".

"Lo so. Mi sono informata. Se vuoi, puoi tornare a festeggiare. Che dici? Potrei chiamarti quando sento che...".

"Come preferisci. Tuo parto, tua scelta".

"Ok. Allora io adesso mi faccio un bel bagno caldo. Aiuta anche quello, giusto? Poi metto un po' di musica e...".

"Fai quello che ritieni giusto. Segui il tuo istinto. Io intanto torno giù, sia mai che a Lucy salti la mosca al naso e venga a rompere le palle! Se hai bisogno di qualunque cosa, chiamami subito".

"Però tu volevi festeggiare!".

"Sono un demone. Del Natale me ne sbatto, sinceramente. E i regali posso aprirli quando mi pare. Quindi non ti preoccupare e pensa al fatto che presto avrai il tuo bambino e non sarai più una balena sballonzolante come me! Accidenti a te! Volevo essere io la prima!".

Sophia prese un profondo respiro, rimasta sola in stanza. Coraggio, si disse, non sei né la prima né l'ultima e ce la farai!

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora