Tempesta perfetta -parte seconda-

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"È solo un temporale" disse a se stesso Lucifero, mentre le luci d'ergenza dell'hotel si accendevano.

I mortali si tranquilizzarono quando le lampade si illuminarono, lampeggiando. Fuori il buio era totale, inquietante.

"Ma non era una bella serata limpida?" mormorava qualcuno.

"Le previsioni segnavano bel tempo per tutta la settimana!" si lagnava qualcun'altro.

"Il clima è sempre più impazzito. Sarà un acquazzone improvviso. Non è niente" si tranquillizzò Azazel.

"Ma sì, non agitiamoci sempre per niente" sorrise nervosa Carmilla, notando lo sguardo perplesso di Michael.

Quando quasi tutti i presenti sembravano essersi rilassati di nuovo, un altro potente tuono si abbattè su uno degli alberi esterni, dandogli fuoco. Le luci di emergenza smisero di funzionare e qualche mortale urlò. Subito dopo, grandine e vento mandarono in frantumi una delle vetrate del salone e scoppiò il panico. I demoni, in grado di vedere agilmente nel buio totale, stavano lasciando la sala in fretta, piuttosto agitati. Fra le urla, il vento e i tuoni, il baccano era assordante. C'era chi cercava di rientrare all'Inferno ma gli ascensori e i portali erano tutti bloccati.

"Buoni!" cercò di fermarli Lucifero "Non fatevi prendere dal panico! Fate finta che sia una delle tante tempeste che ci sono all'Inferno e datevi una calmata!".
Dato che non otteneva quel che sperava, il Diavolo sbraitò un "Silenzio, bestie!" che immobilizzò all'istante tutti i demoni presenti.

Altri vetri si stavano rompendo e si udivano scricchiolii inquietanti provenire dall'edificio. Lucifero si guardò attorno, riordinando al volo le idee.

"Portate gli umani nel seminterrato" ordinò poi, mentre il forte vento iniziava a far volare tavoli e mobili contro i muri.

"Abbiamo un seminterrato così ampio?" chiese Carmilla.

"Ora sì" annuì il re, lasciando intendere che lo aveva ingrandito usando i propri poteri "Portateli tutti di sotto, qui non è sicuro".

"Sissignore" risposero i demoni presenti.

"Azazel!" continuò il re "Usa il tablet della reception e cerca di fare l'appello. Sai capire chi è rimasto in stanza?".

"Mi basta vedere i tavoli non serviti per cena" annuì il receptionist, cercando i dati sul tablet che aveva recuperato.

"Quanta autonomia ha quell'aggeggio? Non dirmi 5 minuti!".

"Un paio d'ore, spero".

"Ottimo. Helel! Zika! Voi siete leggeri e velocissimi. Correte a recuperare tutti gli ospiti rimasti nelle stanze e portateli nelle cantine".

Porse a Helel l'auricolare che gli permetteva di comunicare con Azazel, in modo da permettergli di sentire tutti i numeri delle camere da raggiungere. Poi li invitò a fare in fretta.

"Ma è un tornado?" ringhiò Asmodeo, mentre la porta d'ingresso si piegava.

"Andate tutti di sotto!" urlò ancora Lucifero, per farsi sentire nonostante i tuoni e il rumore dei vetri che si infrangevano.

Sophia stava aiutando alcuni mortali, rimasti feriti dalle vetrate, assieme ad altri angeli. Michael era alle prese con il ricco uomo d'affari, che non voleva lasciare lì soldi e vincite e si rifiutava di muoversi verso le cantine. L'Arcangelo era sconcertato. Davvero per quell'uomo era più importante il denaro della vita?

"Muovetevi!" li incitò ancora il Diavolo, sentendo i rumori dell'edificio farsi sempre più inquietanti "Tutti di sotto!".

Una tempesta di fulmini colpì l'edificio, accecando qualche istante i presenti e provocando un incendio nelle cucine. Il mortale non voleva muoversi e allora Michael, non trovando alternative, lo tramortì con un colpo in testa. Il salone si stava svuotando e molti umani scendevano in fretta dalle scale dopo essere stati trovati da Zika e Helel.

Satan' Speech -L'Hotel del Diavolo- ☆ Completa ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora