9.

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La volta successiva che Lockhart venne a trovare Deirdre, l'estate stava quasi giungendo al termine.

Il capitano varcò la soglia dopo aver bussato, raggiungendola con il suo incedere impettito e serio. Al vederla fece un piccolo inchino e le diede il buongiorno con quello che poteva essere un accenno di sorriso. Questo la stupì perché non le era mai capitato di vedergli sul volto un'espressione simile, solo qualche smorfia ironica quando le aveva raccontato qualche aneddoto riguardo alla sua vita da uomo di mare o aveva provato a fare qualche battuta che non avrebbe fatto ridere neppure una iena in preda all'isteria. Deirdre aveva capito fin da subito che il Capitano James Lockhart non aveva un senso dell'umorismo molto spiccato, o meglio, ne aveva uno tutto suo.

Dopo essere stato invitato ad accomodarsi, lui si svestì e si tolse l'impalcatura dell'uncino seduto buono buono sul letto, e una volta nudo la guardò con aria vagamente sperduta aspettando sue direttive, e lei per un momento provò una simpatica tenerezza nei suoi confronti.

«Oggi mi sento particolarmente generosa.» Gli rivolse un sorriso languido, e inginocchiandosi davanti a lui gli aprì lentamente le gambe, si godette il suo respiro mozzato ma a sorpresa gli afferrò con delicatezza il braccio col moncherino. Alzò lo sguardo per studiarne un attimo la reazione, e nei suoi occhi chiari vide l'evidente spiazzamento, un misto di confusione, rabbia e timore.

Giudicò che valeva la pena rischiare, e chiudendo le palpebre leccò la spessa cicatrice lucida della vecchia ferita.

Lockhart sentiva di avere la fronte imperlata di sudore, guardava Deirdre Walsh che leccava il suo arto mozzato con una voluttà tale che lo sbigottimento e la confusione iniziali erano evaporati in fretta, e al contrario si sentiva eccitato. Lei si sporse in avanti, il suo seno monumentale gli andò a premere contro e il capitano dovette mordersi il labbro inferiore per non gemere ad alta voce.

A Deirdre il tutto non era sfuggito.

«Capitano ma voi... vi siete appena trattenuto?»

Ancora leggermente stordito, la fissò come interdetto. «In... in che senso?»

Lei si alzò e si tolse il vestito, rimanendo in corsetto e sottoveste. «Nel senso che vi ho visto mordervi le labbra» gli passò un dito sul labbro inferiore, che tremò leggermente, «per non gridare... Perché lo avete fatto?»

Lockhart diede uno sbuffo imbarazzato, alzando gli occhi al soffitto mentre lei gli si accomodava seduta in grembo, allargando le gambe. «Non mi pare il caso di fare tanto rumore.»

«Capitano, capirei se fossimo nella sagrestia di Reverendo Bates a fare versi mentre tiene messa, ma qui siamo in un bordello.» Deirdre inarcò le sopracciglia e gli si strinse dolcemente addosso con un movimento sinuoso, e poi aggiunse piano all'orecchio: «...anche se ammetto che trovo l'immagine parecchio eccitante.»

Lockhart la strinse a sé deglutendo rumorosamente, facendole scorrere la mano sulla schiena e sulle natiche, come se non avesse ben chiaro cosa volesse toccare per primo, poi alzò il capo e la sorprese nuovamente chiedendo a voce bassa e roca: «Vorrei quello che mi hai fatto la volta scorsa.» Ci aveva pensato un'infinità di volte da quando aveva lasciato Mahogany Hall dopo la sua ultima visita e si era sorpreso fremente di desiderio al pensiero di lei lo eccitava in quella maniera quasi rude e inaspettatamente piacevole.

Deirdre gli rivolse uno sguardo malizioso. «Allora vedete che tanto male non era, vero?»

Si stesero e questa volta non dovette pregarlo per rilassarsi, gli fece scivolare una mano lungo la schiena e l'altra tra le gambe, mentre studiava come le sue gote pallide si tingessero piano di vermiglio, ma non per la collera.

CORTIGIANE E PASSIONIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora