CORTIGIANE E PASSIONI

31.

Fanny si trovava nella propria stanza in compagnia di Mr Adam Douglas che, dopo essersela ripassata per bene in ogni posizione immaginabile per il piacere di entrambi le aveva chiesto di indossare il suo più bell'abito e fingersi una cantante famosa, per poterla dipingere.

Le aveva anche proposto di cantare una canzone, per immedesimarsi meglio nel personaggio e la prima cosa saltata alla mente della ragazza fu niente di meno che Rule Britannia.

When Britain first, at heaven's command,

Arose from out the azure main,

This was the charter of the land,

And Guardian Angels sang this strain:

The nations not so blest as thee

Must, in their turn, to tyrants fall,

While thou shalt flo-

Il verso declamato da Fanny s'interruppe a metà, perché con una spallata Ross aprì la porta irrompendo all'interno della stanza, un'espressione rabbiosa in volto e le mani strette a pugno che la dicevano lunga sulla fine che avrebbe fatto chiunque avesse osato alzare le mani su qualunque delle signorine del Mahogany. Aveva persino pensato che si trattasse di Hazel, nella stanza accanto, dato che quella mattina non l'aveva ancora scorta a colazione, ma Mr Taylor, passato per fare una consegna, aveva precisato che era la voce di Ms Fisher. Lui la riconosceva bene, così come il suo generoso e invitante scollo, che aveva studiato nelle sue ultime visite sempre più frequenti.

Infatti Fanny e Adam si trovarono di fronte sia lo scozzese che il sarto, che li guardavano con due espressioni opposte. Ross andava calmandosi, l'aria truce che si trasformava in confusione, mentre cercava di capire se Douglas non stesse comunque facendo del male a Fanny, anche se le apparenze non parevano tali. Taylor invece era arrossito di fronte alla nudità di Adam Douglas, le cui parti intime erano a malapena coperte dal taccuino su cui stava ritraendo la ragazza.

«Si può sapere cosa diavolo succede qui? Voi due dovrete aspettare il vostro turno, ora Fanny è solo mia.» La possessività con cui lo disse fece rizzare i capelli in testa a Taylor, ora intimorito di fronte a quell'uomo alto e dalle spalle larghe, che si erse di fronte a loro in tutta la sua stazza, infischiandosene di essere come mamma l'aveva fatto.

Ross non si fece intimidire e fece un passo in direzione di Fanny, che era sdraiata sul letto con il suo vestito verde chartreuse della festa di Mademoiselle Ange. Taylor aveva riconosciuto all'istante quella sua creazione e la tensione si era un po' allentata di fronte alla visione della ragazza che indossava l'abito che lui aveva realizzato con tanta dedizione, immaginando la stoffa che le scivolava sulla pelle candida e le forme piene e sinuose.

«Tutto bene, Ms Fisher?» le domandò lo scozzese, fissandola dritto negli occhi verdi e lei scosse la testa.

«Assolutamente!» Non riuscì a trattenere una risata di fronte all'assurdità di quella scena. Adam che guardava in cagnesco Taylor che cercava comunque di darsi un tono e Ross pronto a risolvere la questione con i suoi muscoli. Certo, lui e Adam vicini parevano due armadi, al confronto del sarto, dall'aspetto così pacifico, che sembrava quasi gracile.

«Colpa mia. Adam, ehm, Mr Douglas mi ha chiesto di cantare una canzone e la prima che m'è venuta in mente è stata Rule Britannia, farò in modo che non capiti più.»

«Quindi è tutto a posto, aye?» ripeté MacLeod per esserne sicuro.

«Diamine, rosso, se ti ha detto che va tutto bene, le cose stanno così. Adesso perché non ve ne andate?» sbottò Adam, sedendosi di nuovo sulla poltroncina dove stava prima e facendo cadere a terra il proprio taccuino, che si aprì su una pagina che ritraeva un dettagliato disegno del burroso seno di Fanny.