Hazel si svegliò quasi all'orario di pranzo e scese lentamente le scale, ringraziando la sua buona stella che nessun cliente avesse chiesto di lei quella mattina, permettendole di riposare e riprendersi dalla precedente giornata così frenetica.
Prima ancora di andare nella sala della colazione per placare lo stomaco che brontolava e la sete, si mise alla ricerca di Ross. Voleva indagare su cosa ci fosse scritto sul biglietto che gli aveva passato il Marquis Dubois.
«Dove stai andando Haze?» la voce di Lottie la raggiunse proprio nel momento in cui lei scorgeva la zazzera rossa di MacLeod in fondo al corridoio.
«Che vuoi, ora? Ti sei già rimessa dalla tua malattia?» sputò Hazel ironica, voltandosi a fronteggiare la collega.
Lei finse di avere un capogiro. «Oh, non ne sono sicura, sai. Oggi viene Sir Roderick con il suo frustino in saggina, magari potrei non essere ancora in forma per lui.»
Hazel non si era mai tirata indietro di fronte alle voglie strane dei clienti, ma il comportamento di Charlotte aveva raggiunto il limite. Le prudevano le mani per la voglia di afferrarla per i capelli e sbatterla al muro, cancellandole quella smorfia saccente e intrigante che aveva sul bel volto.
«Adesso hai passato il segno» ringhiò, ergendosi in tutto il suo metro e cinquanta scarso e l'altra la guardò dall'alto verso il basso, con una risatina.
«Che intenzioni hai, tappetta? O forse chiamerai il tuo stallone scozzese per farti difendere? Sai che se Becca vi scopre, vi trovate in mezzo alla strada in men che non si dica.»
«Non ho bisogno di nessuno per difendermi da te, brutta strega!» sbottò Hazel con rabbia.
«Voglio cinquanta ghinee» affermò Lottie con tranquillità, come se stesse chiedendo una cifra insignificante. «Entro la fine della settimana. Oppure spiffererò tutto a Becca.» Detto questo se ne scappò su per le scale, dato che Lin e Deirdre le stavano raggiungendo, con espressioni interrogative in volto.
«Che voleva quella?» chiese Lin, curiosa.
«Rifilarmi Sir Roderick» rispose Hazel spiccia.
Salutò le sue colleghe e raggiunse MacLeod, facendogli capire che aveva bisogno di parlargli un attimo in privato. Erano giorni che non riuscivano a farlo, presa com'era a stare dietro ai clienti propri nonché quelli che le rifilava quell'oca di Lottie.
Si ritrovarono quindi nella minuscola stanza di Ross, i corpi vicini in modo da non dover parlare a voce troppo alta.
Lui si sedette sul letto e le studiò il volto, che riportava ancora i segni della giornata e della notte passate. «Tutto bene, lassie?» le chiese, guardandola fisso con gli occhi verdi velati di preoccupazione.
Lei scosse la testa. «Affatto, Ross. Lottie sta davvero esagerando. Mi ha chiesto cinquanta ghinee entro la fine della settimana.»
«Adesso basta, lass, la cosa è andata avanti fin troppo. Ora vado da Becca e le dirò io che...»
«Tu non andrai a dirle niente!»
La guardò con un sopracciglio alzato, chiaramente esasperato. «Och, e cosa vorresti fare allora in merito, sentiamo?»
Lei rimase impalata come un baccalà, la mente in bianco. «Non so proprio dove prenderle, queste accidenti di cinquanta ghinee.»
« Certo Lottie è una che punta in alto, aye?» Lui sbuffò alzando gli occhi al cielo. «Se è questo a preoccuparti, allora potrei persino accettare la proposta di Dubois, a patto che poi la cosa finisca davvero con questo. Me lo devi promettere, lassie.»
«Cosa c'era scritto nel biglietto che ti ha dato?» indagò allora lei.
«Mi ha chiesto di perdere di proposito. In modo che lui possa scommettere contro di me e vincere. Mi ha assicurato un bel po' di ghinee per il favore. Con quelle e qualche risparmio dovrei arrivarci senza problemi alla cifra richiesta.»
«Ma è pericoloso.» Un lampo di preoccupazione attraversò lo sguardo di Hazel.
Lui le strizzò l'occhio. «Non sarebbe la prima volta che perdo di proposito. Aye, so bene come fare.»
«E i tuoi risparmi... No, non posso permetterlo.»
«Allora direi che ho proprio finito le idee, bonnie, e tu con me.»
Hazel si sedette sul bordo del letto accanto a lui, appoggiando le mani fredde dai palmi sudaticci sulle ginocchia, e lui studiò attento la sua espressione corrucciata.
«In effetti... forse un'ultima idea ce l'avrei.»
Lei si voltò si scatto per guardarlo speranzosa, e MacLeod si trovò a pensare che gli sarebbe proprio piaciuto vedere quello, appena sveglio la mattina.
«Potremo sposarci, che ne pensi, lass?»
Hazel si congelò. «È questa la tua grande idea, Ross?»
«Aye.»
«È la cosa più stupida ti potesse venire in mente, e te lo dice una che non si considera una cima.»
Lui alzò le mani come a frenarla, mentre un sorriso gli si allargava da parte a parte sul viso squadrato. «Riflettici un attimo, aye? Se ci sposassimo, Lottie non potrebbe più dirti nulla perché, be', la cosa sarebbe di dominio pubblico.»
«Scusa, e Becca?»
«Se continuassimo a lavorare come stiamo facendo ora, non credo avrebbe da ridire.»
Lei storse il naso e incrociò le braccia con espressione diffidente. «E sentiamo, perché dovrei sposare proprio te?»
«Och, sono un promettente giovane nel fiore degli anni con una sfavillante carriera da buttafuori davanti a sé.»
Hazel faticò a rimanere seria. «Pallone gonfiato» commentò alzando gli occhi, poi come colpita da un'illuminazione, si sporse in avanti e con voce melliflua gli chiese: «E sentiamo, che ne guadagneresti tu da questo matrimonio?»
«Io? Avrei una bellissima ragazza con cui fare l'amore senza dover pagare.» Vedendo che la sua espressione diffidente non se ne andava, aggiunse in tono quasi casuale: «Inoltre mi farebbe... comodo sposare una donna inglese. Diciamo che potrei avere qualche problemino in Scozia, e diventare inglese, ecco, mi tutelerebbe un po' di più.»
Lei lo guardò con aria esultante. «Quindi in realtà il nostro è quasi più... un accordo?»
Le rivolse un sorrisetto obliquo. «Un patto di non belligeranza? Chiamalo come preferisci, lass. E il fatto che tu non abbia la faccia di un cavallo non guasta.»
«La tua testa da mulo sarà più difficile da digerire, però.»
Ridacchiarono piano, anche se entrambi avevano un po' il fiato corto.
«Allora, che mi dici, bonnie?» le domandò, a un tratto un'espressione maledettamente seria sul bel volto, passandole un pollice sulle labbra.
Invece di rispondergli, Hazel gli posò le mani sul petto e lo spinse, facendolo cadere di spalle sul materasso. L'espressione seria di Ross si trasformò in un sorriso malizioso quando lei gli si mise a cavalcioni e prese ad armeggiare con i suoi calzoni. «Lo prendo per un "sì, lo voglio"?»
«Adesso ti faccio vedere io un assaggio dei tuoi doveri matrimoniali» gli soffiò lei con aria furba.
*N. d. A.*
Ciao a tutti!
Grazie a chi continua a leggere la storia, le cose tra Hazel e Ross stanno prendendo una piega più intrigante del previsto!
Se volete lasciare qualche commento per farci sapere cosa ne pensate della storia.
Alla prossima,
Cassandra Costa
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CORTIGIANE E PASSIONI
Romance[COMPLETA] STORIA VINCITRICE AI WATTYS 2021 [STORIA AUTOCONCLUSIVA] ***ATTENZIONE*** Questo non è più il primo episodio della serie "Of Seamen and Maidens", la storia che state per leggere non fa più parte della saga. Potete comunque leggerla come a...