CORTIGIANE E PASSIONI

27.

Un paio di giorni dopo l'incontro al Lamb & Flag, le ragazze decisero di tornarvi per scolarsi qualche pinta e chiacchierare allegramente.

«Dee, vero che sarai dei nostri?» gridò Tuppence dal fondo del corridoio, mentre raggiungeva la stanza dell'irlandese.

L'altra si stava già facendo scivolare uno scialle sulle spalle, felice di lasciare per un paio d'ore le quattro mura di Mahogany Hall. «Non potrei mancare per nulla al mondo. Ho sentito da Izzy che stasera ci saranno i busker a suonare!» Isobel era una ragazza che lavorava a qualche strada di distanza e aveva un cliente fisso tra gli artisti di strada, quindi sapeva sempre quando si sarebbero esibiti al pub.

Uscì dalla sua stanza e si trovò di fronte Penny, che le porse il braccio, cosicché scesero le scale a braccetto, canticchiando già un motivetto allegro.

Si bloccarono entrambe quando videro che al bancone d'ingresso Becca era in compagnia di un visitatore dall'aria distinta, abbigliato con un completo costoso di una bella tinta blu notte e un tricorno stretto in mano. Mentre si inchinava nella loro direzione, i lunghi ricci scuri del Capitano James Lockhart gli finirono davanti alle spalle dritte in quella postura impeccabile che lo distingueva.

Deirdre trattenne un sospiro esasperato, sapendo benissimo perché lui era lì al Mahogany e al suo fianco Penny le rivolse un'occhiatina solidale mentre il cliente era impegnato a pagare Becca, dopodiché strizzò il braccio dell'amica e sgusciò via, insieme a Fanny, Hazel e Lin che l'aspettavano chiacchierando allegramente fuori dal Mahogany, mentre Ross montava la guardia con espressione seria.

«Qual buon vento, capitano!» esclamò Deirdre in tono allegro, cercando di non pensare alle sue colleghe che si sarebbero divertite al pub senza di lei.

«Avevi da fare, ragazza?» domandò Lockhart fissandola con gli occhi azzurri socchiusi, un'aria indagatrice dipinta sul volto dai lineamenti affilati.

Lei scosse il capo. «Affatto. Volete seguirmi di sopra?» lo invitò, avviandosi verso la scala di legno, con lui che le camminava dietro tenendo il tricorno in mano.

Deirdre sentì la carezza fredda quanto inaspettata dell'uncino sul braccio, poi lo scialle le scivolò dalle spalle e si fermò per raccoglierlo. Anche Lockhart si era reso conto della cosa e si era chinato ancor prima di lei, artigliando la stoffa con l'uncino mostrando una certa abilità acquisita negli anni in cui aveva dovuto fare l'abitudine a maneggiare oggetti anche delicati con quell'arto d'acciaio.

«A te» disse semplicemente, con lo sguardo color ghiaccio che indugiava sulle labbra piene dell'irlandese, che prese lo scialle mormorando un ringraziamento e se lo appallottolò in mano senza starci a prestare troppa attenzione, smaniosa di entrare in camera per dare al capitano ciò per cui aveva pagato in anticipo e poter poi raggiungere le sue amiche prima di perdersi l'esibizione dei busker.

Una volta chiusa la porta della propria stanza alle spalle, Deirdre andò verso Lockhart che aveva posato il tricorno, si era seduto sul letto e si stava togliendo la giacca con una certa difficoltà, perché l'uncino si era incastrato in un filo che il sarto non aveva tagliato a dovere una volta terminata la cucitura.

«Aspettate, vi aiuto io» si offrì Deirdre posando lo scialle vicino al cappello di lui che si concentrò su quel dettaglio mentre la ragazza lo aiutava a districarsi dalla giacca senza lacerare la stoffa.

«Ecco fatto» affermò l'irlandese mentre posava con cura il capo d'abbigliamento ben ripiegato sulla dormeuse per poi tornare da lui e slacciargli i bottoni della camicia, mentre le labbra sottili gli tremolavano un poco, come se fosse sul punto di parlare.

«Che c'è, capitano? Qualcosa non va?» domandò mentre apriva i lembi della stoffa candida scoprendo il petto asciutto, la differenza di colore tra la pelle abbronzata e quella più chiara che ancora si notava.