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Hazel aveva notato che ultimamente Ross pareva con la testa per aria più del solito. I vari lavori lo assorbivano talmente che l'avevano persino tenuto lontano dal loro letto per una notte. Provò a non farsi prendere da strane idee, lui era stato abbastanza schivo nel parlarle di certe "commissioni" da svolgere, e tornava a orari assurdi completamente stravolto, puzzando di alcol e fumo.

A colazione incrociò Fanny che era preoccupata per l'imminente visita del Dottor Lawson. Il suo ciclo era in ritardo e a lei una cosa del genere non era mai successa, essendo sempre stata puntuale come un orologio.

Hazel l'aveva rassicurata posandole una mano sul braccio. «Vedrai, magari è colpa dell'infezione che ti sei buscata.»

Eppure nella mente di Fanny cominciava a insinuarsi un tarlo. Il suo ultimo rapporto non protetto. No, non poteva essere.

Le due furono distratte dall'entrata del Capitano Lockhart nel bordello. Anche dopo anni che frequentava il Mahogany, attirava sempre l'attenzione, sia per il suo aspetto così distinto, affascinante e temibile allo stesso momento, sia per le sue entrate teatrali.

Non appena arrivava chiedeva di Ms Walsh a gran voce e finché non se ne andava lo sentivano svariate volte ripetere il suo nome durante i loro lunghi e felici amplessi.

Lockhart lanciò un'occhiata veloce in direzione di Hazel e lei, che non se l'aspettava, si sentì avvampare. Poi però Deirdre scese ad accogliere il suo cliente che la prese a braccetto, seguendola al piano di sopra, impaziente di affondare il volto tra i seni burrosi di lei.

Non appena si fu chiusa la porta alle spalle, James prese il viso di Deirdre dolcemente e la guardò a lungo, senza dire nulla.

«Cosa aspettate a baciarmi, James?» gli chiese lei, impaziente. Era tutto nuovo tra di loro, ancora esitava a lasciarsi andare senza riserve, ma le piaceva quella sensazione di essere sempre sull'orlo di un precipizio e di non sapere cosa il futuro avrebbe concesso loro.

Lui la spinse contro la porta e la baciò con impeto, mentre lei già lo spogliava con gesti frenetici.

«Adoro la tua impazienza, ragazza irlandese» le sussurrò lui all'orecchio, smettendo di baciarla per un istante e facendola infiammare ancora di più.

«E io adoro voi, James» gli rispose lei di getto, senza pensarci e le sue parole furono soffocate dal fatto che mentre le diceva lui le aveva morsicato la pelle dietro l'orecchio, strappandole un gemito di piacere.

Continuarono a spogliarsi in maniera disordinata fino a ruzzolare sul letto, dove lui la penetrò con foga, mentre affondava la mano e il naso in quel seno che sognava ogni notte e parecchie volte anche durante il giorno, persino quando si trovava a discutere di affari noiosi con individui altrettanto noiosi.

Mentre erano stesi uno di fianco all'altra, lui le sfiorò la spalla con fare pigro e scoppiò a ridere.

«Che succede, James?» gli chiese Deirdre, puntellandosi sui gomiti per guardare in quegli occhi azzurri accesi dall'ilarità.

Lui però non riusciva a smettere di ridere e lei si unì alla risata, pensando che le piaceva immensamente starsene lì, con il seno contro il suo petto sussultante.

«Oh, ragazza, è che sei davvero così...» S'interruppe ancora, incapace di andare avanti, colto da un altro attacco di risa.

«James, non è da voi ridere così tanto. Siete sicuro di non avere la febbre?» Gli posò una mano sulla fronte, che, a parte essere leggermente sudata per via del sesso di poco prima, non era calda in maniera allarmante. «Oh, non ditemi che Lin vi ha fatto fare un tiro alla sua pipa?» inquisì lei, afferrando la mano dell'uomo, che si era coperto il viso, cercando di darsi un contegno.

CORTIGIANE E PASSIONIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora