16.

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La porta della camera di Deirdre si aprì all'improvviso, e il Capitano Lockhart fece uno dei suoi soliti ingressi scenici, il legno che sbatté con violenza contro il muro su cui rimbalzò con un boato. A questo giro però Deirdre lo seguiva in fretta: stava prima intrattenendo un mercante di pesce mangiando delle ciliegie candite dalle mani callose che sapevano di olio di merluzzo stantio. Quando il capitano era entrato nel salottino, era stata ben contenta di andargli incontro, alzandosi dal grembo del pescivendolo deluso, incuriosita dallo sguardo vagamente allucinato di quello che era diventato il suo miglior cliente. Senza dire nulla l'aveva afferrata per mano, l'urgenza che zampillava da ogni poro della sua pelle, e Deirdre, capendo che probabilmente Lockhart andava abbastanza di fretta, si congedò dopo un cenno di assenso di Becca che l'aveva guardata con una smorfia divertita.

Lockhart aveva giusto fatto in tempo a farfugliare qualcosa a proposito di voler scaricare la tensione e Deirdre senza pensarci oltre gli aveva calato le braghe e armeggiato fino a farlo liquefare in una pozza di piacere, esausto e con un sorriso leggermente vacuo.

Puntandogli l'indice contro con aria risaputa ci tenne a fargli presente: «Questo è quello che io intendo con "scaricare un po' la tensione".»

Il capitano avrebbe dato un grugnito divertito, ma stava ancora galleggiando in quel piacevole torpore, quindi si limitò ad allargare il sorriso. «Ho un incontro particolarmente complesso questo pomeriggio.» Si riscosse, si raddrizzò e indossò per bene i calzoni; Deirdre gli porse una mano per aiutarlo a mettersi in piedi e rimase a osservarlo mentre si riallacciava i bottoni e accomodava il giustacuore nero con aria concentrata.

«Ecco, ora siete di nuovo un impeccabile e irreprensibile capitano.» Gli rivolse un sorriso divertito, allungando una mano per aggiustargli la piega del cappello piumato, poi aggiunse ammorbidendo il tono della voce: «Vedrete che andrà tutto bene.»

Lui si limitò a scoccarle uno sguardo laterale, e con un mezzo sorriso le porse il braccio con l'uncino per riaccompagnarla giù. Davanti al caminetto del salone d'ingresso, lui si ricordò che non aveva ancora pagato, e schioccando la lingua andò a cercare la maîtresse, che trovò nel salotto che leggeva il giornale con aria assorta.

«...Sì, insomma, poveretto. Ce ne sono tanti di questi poveri diavoli che vengono trovati in giro senza vita in qualche angolo nascosto di Londra» stava commentando il dottore piccolo e panciuto dai vaporosi capelli bianchi, seduto su un divanetto stringendo una fumante tazza di tè che fece molta gola pure al capitano in quel momento.

«Ma sapete, Harry, spiace sempre un po' quando lasciano famiglia, per quanto possa essere stato coinvolto evidentemente in qualcosa di losco...» Becca si interruppe notando il capitano accompagnato da Deirdre che aveva appena varcato la soglia. Stringendosi meglio in un delicato scialle in seta lilla gli rivolse un sorriso di saluto, e lui dedicò un mezzo inchino a lei e un ossequioso cenno al dottore. Poi Lockhart lasciò il braccio di Deirdre e tirò fuori da una tasca interna della giacca vinaccia un sacchetto con le monete, ma l'orecchio gli era inevitabilmente caduto sul discorso che aveva interrotto, perciò mentre Becca prendeva le ghinee con un sorriso imperturbabile, si impossessò quasi casualmente del giornale abbandonato sul bracciolo della poltroncina della maîtresse. Udì il dottore continuare a parlare della sventura di certe povere persone, ma lui ormai era impegnato nello scrutare la pagina con sguardo veloce e febbrile, un vago sentore di malessere putrido che aleggiava premonitore.

Poi lo scorse.

Francis Blamey, trovato ucciso vicino a Cheapside.

Deirdre vide il viso di Lockhart sbiancare come un lenzuolo, ma prima che potesse chiedergli se si sentisse poco bene, lui girò sui tacchi e se ne andò via a passi lunghi, e lei rimase a guardare la soglia da cui era appena sparito.

CORTIGIANE E PASSIONIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora