Il matrimonio di Tuppence e Aidan venne celebrato la seconda settimana di gennaio, fu una funzione intima, con Deirdre e Kitty che fecero da testimoni. Il prete, un uomo grande e grosso dall'aria arcigna, mormorò un sermone talmente soporifero che a un certo punto Kitty dovette dare un pizzicotto all'irlandese che rischiava di crollare addormentata all'ennesima allusione al non fornicare fuori dal sacro vincolo matrimoniale.
Per evitare una cerimonia in pompa magna con i parenti invadenti, Aidan avrebbe inviato una lettera a fatto compiuto a zio Reginald e zia Agatha, sicuro che gli anziani non avrebbero neanche protestato, convinti che lui si fosse affrettato a convolare a nozze con Tuppence perché non vedeva l'ora di mettere in cantiere un erede, maschio possibilmente. Penny però gli aveva chiesto almeno di dare un piccolo rinfresco presso la casa di Kensington e lui aveva accettato, impaziente di esaudire ogni desiderio della sua sposa.
La festa fu molto tranquilla, vi parteciparono le ragazze del Mahogany, i due servitori di Aidan, Mary e Kitty a intermittenza, cioè quando le due piccoline, Lizzie e Abigail, non avevano bisogno delle sue cure.
«Insomma, mi toccherà continuare a sopportarti!» esclamò Kitty stringendo forte Tuppence dopo averle fatto per l'ennesima volta le congratulazioni al termine della festa, quando tutte le altre erano già tornate in Greek Street.
L'altra le rivolse un sorrisone. «Sarebbe potuta andare peggio, pensa a sopportare quella smorfiosa di Lottie per sempre!»
«E se invece di me ci fosse stata Lin ad accudire le piccole? Avrebbe insegnato ad Abigail a fumare la pipa invece che a parlare!»
Mentre ridevano sguaiatamente, Aidan fece capolino. «Posso reclamare la mia dolce sposa?» esordì, attirando l'attenzione delle ragazze.
Kitty sbuffò e borbottò: «Strano modo per definire quella birba di Tuppence!» Però guardò con affetto la sua ex collega raggiungere il marito con gli occhi azzurri colmi d'amore e lasciare che lui la prendesse per mano per portarla nella loro camera da letto, a trascorrere la prima notte di nozze.
Si voltò verso Lizzie e Abigail, che muovevano i piedini e i pugnetti in aria nelle loro due culle, con gli occhi ancora vispi nonostante l'ora tarda. Carezzò la testolina di ognuna a turno e vi lasciò un lieve bacio, poi mormorò: «Bimbe mie, sarete fortunate a crescere in una casa circondate dal vero amore.»
Per lei non era stato così e non sapeva se avrebbe avuto mai un amore tutto per lei, ma per il momento Lizzie, Abigail e anche Mary erano la sua gioia più grande. A proposito di Mary, si chiese dove fosse finita, così decise di andare a cercarla e portarla nella nursery a dormire, in modo che Penny e Aidan potessero avere tutta la privacy possibile per la loro prima notte di nozze.
*
Aidan aveva sempre dormito in camere separate con Lara, che era spesso ammalata e aveva bisogno di riposo e tranquillità, perciò quella che era diventata la stanza matrimoniale dei due neosposi altri non era che la camera dell'uomo negli ultimi anni.
«Allora, amore mio, vogliamo andare a letto?» esordì Aidan, non appena si fu chiuso la porta alle spalle, girando anche la chiave nella toppa, cosicché nessuno venisse a disturbarli. Aveva sentito in corridoio Kitty che acciuffava appena in tempo Mary, che voleva andare a dormire con lui e "Zia Penny" per controllare che quest'ultima non avesse paura dei mostri.
Dopo zio Reginald con lo spazio per le preghiere, pareva che tutti ci tenessero al fatto che Penny facesse sogni tranquilli. A quello ci avrebbe pensato lui, da quella notte fin quando avesse avuto fiato in corpo. Il suo primo matrimonio non era stato dettato dall'amore, questo invece lo era. Amore, passione, attrazione. Ciò che provava per Tuppence dalla prima volta in cui l'aveva vista era qualcosa di travolgente, a cui era impossibile resistere.
Gli era venuto spontaneo chiamarla così, ma lei ci era comunque rimasta. Ancora non le sembrava vero che il suo amore fosse ricambiato.
«Che c'è? Non dirmi che adesso che siamo sposati, ti negherai a me?» aveva continuato lui, togliendosi la giacca e slacciandosi il gilet, senza smettere di guardarla intensamente con gli occhi scuri dal taglio obliquo mentre si spogliava. E spogliava lei con la mente.
Tuppence si riscosse dai suoi pensieri e gli andò incontro, pensando a finire l'opera, slacciandogli i bottoni della camicia. Le tremavano le dita, cosa che non le era mai successa prima d'ora.
Lui le prese le mani tra le sue e le baciò con affetto. «Anche io sono emozionato. Ora sei mia moglie» le mormorò all'orecchio con la sua voce calda arrochita dal desiderio.
«E tu sei mio marito» ribatté lei, assaporando quelle parole per la prima volta. Tra la cerimonia spiccia e i festeggiamenti non l'aveva ancora detto. Era contenta che le sue amiche le fossero state vicine quel giorno, ma in realtà tutto quello che aveva desiderato dal momento in cui lei e Aidan si erano scambiati i semplici anelli d'argento – niente di troppo costoso o appariscente come avevano voluto entrambi – era chiamarlo marito e dirgli che lo amava.
Lui le prese il volto tra le mani e avvicinò le labbra alle sue. Il petto di Aidan premette contro la stoffa dell'abito di Tuppence. «Sei ancora vestita?» le sussurrò all'orecchio, poi le mordicchiò delicatamente il lobo, strappandole un gemito.
«Pensavo che avresti voluto avere tu l'onore di spogliarmi.»
Lui non se lo fece ripetere due volte, allentò i lacci dell'abito color crema di lei, poi glielo fece scivolare intorno alle caviglie, restando ad ammirarla per un attimo con solo la sottoveste addosso. Era trasparente e sotto poteva intravedere i piccoli capezzoli rosei, tesi sia per il fatto che il fuoco nella stanza si stesse affievolendo e la temperatura non era delle più calde, sia per l'eccitazione che lei provava di fronte al marito mezzo nudo che la guardava con gli occhi brucianti di desiderio.
«Quanto sei bella, Penny, amore mio» ripeté lui, che provava, al chiamarla in quel modo, un piacere che gli riempiva il cuore.
Lei si morse il labbro e si mise ad armeggiare con i suoi calzoni, slacciandoglieli, poi lo sfiorò senza smettere di guardarlo negli occhi e trovò il coraggio di dirglielo, finalmente: «Ti amo.»
Gli occhi di Aidan si spalancarono e lui rimase in silenzio.
Tuppence si diede della stupida. Aveva detto troppo, adesso aveva rovinato tutto. Aveva...
I suoi pensieri furono interrotti all'improvviso perché lui l'afferrò di peso e la portò sul letto.
Si ritrovò sdraiata sotto di lui, con addosso ancora la sottoveste, il fiato corto per l'emozione e il cuore che le scoppiava in petto.
«Anche io ti amo» disse Aidan prima di cominciare a baciarla con passione e lei agganciò le gambe alla sua schiena.
Più tardi, Penny posò la testa sul petto nudo di Aidan, che stava per scivolare nel sonno.
«Dici che sarò una buona madre per le piccole?» osò chiedere.
Lui le posò un bacio sui capelli biondi e fini e le carezzò con affetto un fianco, seguendo la curva di quel corpo che lo faceva impazzire fino a sfiorarle un seno piccolo e sodo. «Non c'è un segreto per essere buoni genitori. Tu sei fantastica e Mary ti è già molto affezionata. Vedrai, insieme ce la caveremo.»
«Insieme» ripeté lei, soffocando uno sbadiglio e accomodando meglio la testa contro il petto di lui, che la trasse ancora più a sé.
«Insieme, amore mio. Saremo dei buoni genitori, vedrai.»
*N. d. A.*
Ciao a tutti!
Penny e Aidan sono convolati a nozze, coronando il loro amore ❤️ Vi sono piaciuti come coppia?
Speriamo che la storia continui a piacervi, se volete lasciate un commento per dire la vostra!
Alla prossima,
Cassandra Costa
STAI LEGGENDO
CORTIGIANE E PASSIONI
Romance[COMPLETA] STORIA VINCITRICE AI WATTYS 2021 [STORIA AUTOCONCLUSIVA] ***ATTENZIONE*** Questo non è più il primo episodio della serie "Of Seamen and Maidens", la storia che state per leggere non fa più parte della saga. Potete comunque leggerla come a...