26.

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Il Lamb & Flag era più affollato del solito, in vista dell'incontro clandestino di quella sera e anche perché si era sparsa la voce che le ragazze di Greek Street – tutte meno Kitty e Lin che erano rimaste al Mahogany con la piccola Lizzie – vi avrebbero assistito, permettendo agli astanti, oltre che guardare i due contendenti darsele di santa ragione, di scorgere anche un po' di grazie femminili.

Deirdre, Tuppence, Fanny, Hazel e Lottie erano sedute a un tavolo con davanti dei boccali già mezzi vuoti di birra e chiacchieravano allegramente tra di loro, interrotte di tanto in tanto dalle avances degli avventori della locanda.

Penny aveva già guadagnato qualche moneta con un lavoretto di mano a un tizio dalla faccia rubizza e il grosso naso a patata, mentre Deirdre aveva fatto avere un giro di pinte per tutte mostrando uno dei suoi enormi e candidi seni. Pratiche già consolidate in passato, che davano sempre risultati assicurati.

Fanny diede di gomito a Hazel, che, cercando di non darlo a vedere, continuava a lanciare occhiate al capannello di uomini accalcati in un angolo del pub, i tavoli e le panche addossati alle pareti per creare una piccola bolla di spazio sul pavimento lercio per i due sfidanti. Ross si era già tolto la camicia e si stava passando un nastro attorno alla mano destra con i modi compassati di chi sapesse il fatto suo, i pettorali guizzanti pronti alla lotta. Il suo avversario era l'uomo più massiccio che si fosse mai visto, aveva le dita tanto grosse che Hazel valutò che solo con due di quelle le avrebbe potuto spappolare una mano come se nulla fosse. Si sperava che con quella stazza non fosse troppo rapido e che ciò risultasse un vantaggio per lo scozzese, di sicuro più agile e snello, anche se altrettanto muscoloso.

«Quello seduto lì in fondo ha un'aria familiare, non trovi?»

Hazel distolse gli occhi castani dai contendenti pronti a darsele di santa ragione e guardò nella direzione indicata da Fanny, per rimanere senza fiato.

«Maria Vergine, quello è il Marquis Dubois!» mormorò dopo aver studiato attentamente un losco figuro che indossava abiti molto più dimessi rispetto a quelli che portava al loro incontro precedente. Era senza parrucca, i capelli ancora più unti di quella mattina.

«A questo punto non so quanto sangue di marquis ci sia nelle sue vene» borbottò Fanny con aria di disapprovazione.

«Spero che non voglia un doppio servizio nello stesso giorno» affermò Hazel distogliendo lo sguardo, perché la sua attenzione era stata richiamata dagli uomini nell'area di combattimento, che stavano finendo il loro riscaldamento.

«Non credo. Sembra stia contando delle monete con aria molto indaffarata. Sono sicura che neanche se andassi lì con la fica in bella vista riusciresti a distoglierlo dal suo denaro.»

«Meno male, così potremo guardare l'incontro in santa pace» ammise Hazel, anche se avvertì uno spiacevole nodo viscoso alla base dello stomaco al pensiero di cosa avrebbe potuto fare La Bestia allo scozzese se gli fosse capitato ben bene sotto uno di quei pugni grossi quanto un melone maturo.

E poi l'incontro cominciò. La Bestia si rivelò un avversario che puntava molto sull'attacco, com'era prevedibile data la sua stazza più grossa di quella di Ross. Ringhiava come un cane con la rabbia incitando la folla urlante attorno a lui, caricando a testa bassa verso lo scozzese, che schivò alcuni colpi con successo saltellando agile. Il suo avversario sembrava ancora troppo arzillo e l'ennesimo gancio andò a segno, beccandolo sulla mandibola, facendolo volare addosso agli spettatori tutt'attorno, che attutirono la caduta.

L'espressione sofferente di MacLeod fece infervorare ancora di più il tifo delle ragazze del Mahogany, ma il ragazzo reagì e finalmente mise a segno due pugni.

Mentre tutti esultavano o si lamentavano – in base al contendente su cui avevano scommesso – Deirdre si alzò, approfittando della distrazione generale e si diresse verso un angolo poco illuminato del pub.

CORTIGIANE E PASSIONIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora