Capitolo 30 "Afrodite"

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Erano circa le tre di notte quando sentii tornare Miss Bradley nella sua stanza.
Aprii di getto la porta che la fece sobbalzare.
《E tu? Sei ancora sveglia?》
《Potrei chiederle lo stesso...》
Il suo viso diventò serissimo.
《Cosa ha fatto di così interessante professoressa?》con voce provocatoria e anche abbastanza agitata.
《Sono per caso affari che ti riguardano?》
《Affatto! Ma si ricordi che domani mattina abbiamo lezione...》feci cenno per entrare in camera mia, ma poi mi girai di nuovo verso di lei aggiungendo:
《 La prossima volta, quando ti vedi con Richard, ricordati di pettinarti prima di rientrare a scuola!》
Mi prese per la maglietta e mi tirò a sé.
I nostri visi erano molto vicini.
《Non ti permettere di parlarmi in questo modo!》
Effettivamente avevo esagerato...
Ma ero troppo gelosa.
Uscii di testa quella sera.
Nessuno delle due distolse lo sguardo.
Ad un tratto vidi lacrime scendere sul suo volto.
《Tu non capisci quanto sia difficile per me...》mi disse sussurrando e asciugandosi le lacrime.
《Perdonami... È solo che... Io non riesco a vederti tra le braccia di un altra persona... Lo capisci?》
《Noi siamo destinate a questo...》
《Siamo destinate a soffrire?》le chiesi emozionata.
Non rispose.
Le presi il viso tra le mani e lo portai più vicino al mio.
Rimanemmo per un po' in silenzio, guardandoci negli occhi.
《Ah, destino crudele, come si alternano rapidamente gioia e dolore!》affermò prima di distaccarsi da me ed entrare nella sua stanza.
Non chiusi occhio per tutta la notte.
Avevo una confusione in mente...
Piangevo, piangevo...
Non riuscivo a smettere.
Non riuscivo a capire il perchè di tanta sofferenza.
Il giorno dopo, in prima ora avevo la Bradley.
Appena entrò in classe vidi subito i suoi occhioni gonfi. Aveva passato la notte esattamente come me.
《Ragazze buongiorno!
Oggi non sono in forma, quindi niente lezione. Sarete impegnati con un tema. Passò tra i banchi per darci gli appositi fogli. Quando fu il mio turno non mi degnò nemmeno di uno sguardo.
La traccia era:
《Da sempre l'essere umano si pone questa domanda, il destino esiste oppure no?
In molti credono al destino, affermando che tutto quanto sia già predestinato, naturalmente anche le nostre vite. Altri credono che non esista nessun destino e che tutto quanto sia casuale. Altri ancora affermano che il nostro destino ce lo creiamo noi giorno dopo giorno, ma la risposta esatta quale sarà?》
Coincidenza? Io non credo.
Iniziai il tema a testa bassa.
Avevo già la risposta a tutto.
Parlai di me e di lei.
Sul tema le ho dato uno pseudonimo:
Afrodite, ispirato dal nome della Dea della bellezza, dell'amore, della generazione nella mitologia greca.
Afrodite rappresenta, la potenza irresistibile dell'amore e l'impulso alla sessualità che stanno alla radice della vita stessa. In ogni creatura vivente la dea, se vuole, sa accendere il desiderio, che procede come un incendio, travolgendo ogni regola.
Al di là delle regole, al di là della giustizia, una forza possente travolge ogni creatura e la spinge a osare ciò che non avrebbe mai osato se fosse stata in senno. Poiché quando ama, ognuno sembra perdere la ragione, e si lascia trascinare dalla passione.
Miss Bradley per me è stata tutto questo. Un amore proibito, che solo rompendo le regole si potrebbe vivere.
Appena finii il compito mi avvicinai alla cattedra e la professoressa sollevò lo sguardo prendendo delicatamente il foglio.
《Questo è per lei》le dissi sottovoce per poi tornare al posto.

𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 ☆
𝑺𝒆 𝒗𝒊 è 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒓𝒂𝒄𝒄𝒐𝒏𝒕𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒂 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒑𝒑𝒐𝒓𝒕𝒐 𝒆 𝒇𝒂𝒕𝒆𝒎𝒊 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒏𝒆 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊!
𝑩𝒖𝒐𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂 ♡

𝓛𝓪 𝓜𝓮𝓲𝓵𝓵𝓮𝓾𝓻𝓮 𝓟𝓪𝓻𝓽𝓲𝓮 𝓓𝓮 𝓜𝓸𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora