40. Passato

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CHARLOTTE'S POV

Effie: “Chi è quella che mi nasconde le cose, ora?”

Effie mi guardava con diffidenza dall'altra parte della stanza. Aveva una mano stretta attorno al ciondolo a forma di aeroplanino della sua collana, come se in essa ci trovasse la forza per restare in piedi.

Charlotte: “Mi dispiace non avertelo detto prima.”
Effie: “Dirmi cosa?”

Spostò il peso sulla gamba sinistra e si fece più vicina a Luke. Guardai verso Michael che teneva gli occhi fissi su Effie, lui non l'aveva mai vista e ora la stava studiando.

Charlotte: “Michael è mio fratello.”

Lo indicai e lo sguardo della ragazza mora di fronte a me si colorò di stupore.
Senza aggiungere niente si girò verso Ashton.

Effie: “Perché sei qui?”

Il riccio sospirò. Si guardò la mani in cerca delle parole adatte ma poi, come se si fosse arreso, rialzò lo sguardo sugli occhi blu tempestosi della mora.

Ashton: “Abito qui.”

Luke abbassò lo sguardo su Effie.

Luke: “Abitiamo tutti insieme, cioè Charlotte no ma...”

Effie lo interruppe con un gesto della mano.

Effie: “Me ne voglio andare. Portami a casa, Luke.”

Aveva un tono stanco, come se si fosse abituata alle bugie delle persone. Ashton fece per avvicinarsi a lei.

Ashton: “Effie...”

La ragazza indietreggiò. Luke le poggiò una mano sulla schiena e la condusse all'uscita. Lanciò un'ultima occhiata indecifrabile a Ashton per poi uscire con lei.

LUKE'S POV

Effie camminava velocemente di fronte a me.

Luke: “Effie aspetta!”

Si girò e si fermò in mezzo alla strada deserta.

Effie: “Hanno mentito tutti. Nessuno escluso. Hanno detto che eri tu quello che nascondeva le cose quando invece stavano parlando di loro stessi.”

C'era rabbia e delusione nella sua voce ma soprattutto stanchezza. Abbassai lo sguardo sull'asfalto. Il sapore delle sue labbra stava ancora sulla punta della mia lingua. L'avevo appena trovata, ero già pronto a perderla?

Luke: “Ti porto a casa.”

Allungai il passo per raggiungerla e le presi una mano. Le nostre dita si intrecciarono.

Effie: “Scusa se ho dubitato di te.”

Scossi la testa, il senso di colpa sormontava di nuovo il mio stomaco.

Luke: “Non ti devi scusare affatto.”
Effie: “Si invece, ho dato retta a loro invece di ascoltare te e...”

La interruppi.

Luke: “Effie c'è una cosa che devo dirti.”

Lasciò la mia mano fermandosi. Socchiuse gli occhi. Lesse la serietà nei miei e scosse la testa.

Effie: “Non stasera. Non rovinare tutto anche tu.”

Deglutii. Mi avvicinai al suo viso e le accarezzai la guancia con una mano. Sfiorai le sue labbra con le mie per poi premerle con forza. Lei le dischiuse, approfondendo il bacio. Baciarla era come iniettarmi del veleno dritto nelle vene. Il sapere ciò che avevo fatto mi stava distruggendo e la parte peggiore era la coscienza che quello sarebbe stato il nostro ultimo bacio. Ero intenzionato a dirle la verità.

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