24. Capitolo 24

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HARRY’S POV

Niall: “Sono gli esami di fine anno e io intendo passarli.”

L’ultima settimana di maggio era arrivata. La luce del sole filtrava tra i rami degli alberi e creava giochi di ombre sui nostri libri appoggiati sull’erba. Stavamo studiando nel parco pubblico. Sbuffai mentre cercavo di decifrare le formule di chimica.

Harry: “Se questa roba fosse comprensibile sarebbe più semplice.”

Niall stava per dire qualcosa quando una risata familiare lo interruppe. Effie arrivò affiancata da Zayn e Alison.

Effie: “Hey!”

Si sedette al mio fianco e mi baciò. Era più bella del solito, la luce del sole le arrossiva leggermente le guance facendo risaltare ancora di più il blu-grigiastro dei suoi occhi. Alison salutò Niall e Zayn mi fece cenno di seguirlo.

Harry: “Torno subito.”

Effie ci guardò con aria interrogativa per poi fare spallucce e prendere gli appunti di Niall. Ci allontanammo abbastanza da fare in modo che nessuno ci sentisse.

Harry: “Hai avuto sue notizie da quella notte?”
Zayn: “No, te l’ho detto Harry. L’ho cercato dappertutto. Sarà partito come al suo solito.”
Harry: “L’importante è che non si avvicini di più a Effie.”
Zayn: “Non lo permetterò, lo sai. Ora devo andare, salutami gli altri.”

Annuii e ripresi posto vicino ad Effie.

EFFIE’S POV

Il pomeriggio proseguì tranquillamente e ce ne andammo solo quando ormai il sole stava tramontando. Stavo camminando con Niall verso casa. Tra di noi alleggiava il silenzio ma sapevamo entrambi benissimo a cosa stavamo pensando. Tra una settimana ci sarebbe stata la ricorrenza della morte di Liam.

Niall: “Non sarà così terribile.”
Effie: “Si invece…lui non è qui, non tornerà mai.”

Niall mi prese la mano e me la strinse forte.

Niall: “Siamo in due. Lo affronteremo insieme.”

Cercai di sorridergli. La nostra vita non sarebbe più tornata come prima, l’unica cosa che potevamo fare era fingere che lo fosse.

CHARLOTTE’S POV

Fissavo il portone da circa mezz’ora ma ancora non riuscivo a convincermi ad entrare. Fissai la punta delle mie vans e feci un respiro profondo. Bussai lievemente e aspettai.
Magari non ci sono. Magari…
I miei pensieri furono interrotti dal cigolio della porta che si apriva. Il moro mi apparve davanti e mi guardò con faccia incredula.

X: “Charlotte?!”
Charlotte: -sbuffando- “Lasciami entrare, Calum.”

Si fece da parte continuando a fissarmi con curiosità.

Calum: “Cosa ci fai qui?”
Charlotte: “Potrei farvi la stessa domanda.”

Mi portò in una stanza che doveva essere il salone. Il divano era sepolto da cartoni di pizza e altre schifezze varie. Tutto il locale era invaso dal disordine e da odore di chiuso. Calum si passò una mano tra i capelli mentre io lo fissavo con le braccia incrociate al petto.

X: “Cal, chi cazzo era alla porta?”

Il ragazzo con i capelli verdi fece capolino dallo stipite della porta. I miei occhi incontrarono i suoi, verdi e gelidi. Il mio cuore perse qualche battito. Continuando a fissarmi stupito entrò nella stanza.

X: “Lottie, quanto tempo!”
Charlotte: “Nessuno mi chiama più così.”

Sogghignò e scostò le cartacce del divano per poi sedersi.

X: “Come mai sei qui?”

Alzai le braccia al cielo.

Charlotte: -alzando le voce- “Cazzo sul serio, Michael?? Siete voi che siete ritornati qui dopo due anni, non io.”

Il suo sguardo si rabbuiò un attimo e si posò su Calum.

Calum: “Le cose si stavano mettendo male in Australia e abbiamo deciso di tornare qui.”
Michael: “E poi mi mancavi, sorellina.”

Lo fulminai con lo sguardo.

Michael: “Dai, non te la prendere. Avevo delle priorità.”
Charlotte: “Ah, davvero? E quali sarebbero? Seguire Hemmings come se fossi il suo cane rientra nella categoria?”
Calum: “Charlotte…”
Michael: “Ti ostini ancora a chiamarlo così?”
Charlotte: “Non voglio avere nulla a che fare con lui e con quello che vi fa fare.”
Michael: “Quando capirai che lui non ci obbliga a fare niente?”
Charlotte: “Quando sarà vero.”

Scosse la testa e si alzò.

Michael: “Bene. La visita è finita.”

Nello sguardo di Calum balenò del dispiacere per poi tornare al suo solito sguardo impenetrabile.
Michael mi accompagnò alla porta.

Michael: “Ricordati che se ha bisogno di aiuto…”
Charlotte: -interrompendolo- “Chiedere delle risposte è troppo vero?”

Annuì fissando il pavimento.
Aprii la porta.

Charlotte: “Tornerò. Sei mio fratello e voglio sapere cosa succede nella tua vita. E tra l’altro devo parlare con Ashton.”

Dicendo questo uscii senza più girarmi indietro.
Non mi sarei data per vinta.

#SPAZIO AUTRICE

Allora il capitolo è corto, lo so, ma in questo periodo sono molto incasinata e quindi ho cercato di fare del mio meglio.

Vi prometto che il prossimo sarà più lungo <3

Come al solito vi ringrazio per i voti e i commenti che mi lasciate e noto con piacere che aumentate sempre di più :)

In questo capitolo si è capito che Luke a quanto pare è scomparso,

la ricorrenza di Liam (fratello di Effie e Niall) e vicina,

la scuola sta giungendo al termine e Charlotte è la sorella minore di Michael.

Cosa nasconderanno quei quattro ragazzi?

Effie e Niall riusciranno ad accettare la morte di Liam?

Cosa porterà l'estate?

Fatemi sapere cosa ne pensate <3

Aggiornerò a 13 voti e 6 commenti <3

Alla prossima,

Chiara xx

p.s.= mi scuso anche per il titolo del capitolo ma non sapevo quale mettere lol

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